2 - En Plein Air

564 68 250
                                    

Era una mite e soleggiata giornata d'inizio ottobre. Quando il tempo lo permetteva, i tre amici si concedevano una passeggiata nei giardini pubblici di Oderzano, un comune di circa ventimila abitanti a pochi chilometri da Milano, composto per lo più da famiglie agiate che prediligevano la quiete al caos della metropoli.

Quel pomeriggio Sara si trovava a Milano per l'iscrizione al nuovo anno di danza classica; quando ebbe finito, propose a Will e Jem sul loro gruppo WhatsApp di incontrarsi al parco Sempione. I ragazzi non se lo fecero ripetere due volte. Per degli amanti della natura come loro non c'era niente di più invitante che ritagliarsi un angolino di verde all'aria aperta dove poter leggere, scrivere e chiacchierare in santa pace.

Sebbene le giornate fossero ancora lunghe e l'aria piacevolmente tiepida, la natura aveva iniziato il suo periodico, lento declino e alcune foglie secche coprivano già il manto erboso. Alcuni alberi sfoggiavano già chiome dai colori più variegati: giallo, arancione, corallo, amaranto, bordeaux.

Will e Jem avevano raggiunto Sara in quello che negli anni era diventato il loro punto preferito del parco. L'avevano trovata intenta a ripassare alcuni passi di danza; il morbido vestitino a fiori svolazzava a ogni volteggio insieme ai suoi lunghi capelli biondi.

«Oggi hai un non so che di... bucolico» esordì Will, squadrando Sara con un velo di ammirazione. «L'avessi saputo, mi sarei portato dietro una tela per immortalare questo spettacolo della natura.»

«Il solito adulatore» rise Sara avvicinandosi per abbracciare entrambi, inondandoli con il suo caratteristico profumo al gelsomino.

«Impossibile non ringraziare Madre Natura per la sua generosità...» aggiunse allegro Will lanciando un'occhiata di apprezzamento al seno prosperoso di Sara, che gli mollò all'istante un pugno nella spalla. «Idiota!» lo apostrofò mostrando un'espressione indignata mentre i ragazzi se la ridevano. Presero posto nel loro piccolo angolo di paradiso per godere indisturbati della reciproca compagnia. Sara e Jem si accomodarono ai piedi di un grande albero, il loro albero; poggiarono le spalle sulla corteccia ruvida e recuperarono il libro che stavano leggendo mentre Will tirava fuori taccuino e matita e si stendeva sul prato a pancia in giù.

«Wow, lo stai già finendo?» fece sorpreso Jem indicando il libro tra le mani di Sara: Jane Eyre di Charlotte Brontë. «Eh sì, è molto coinvolgente. Incredibile come sia attuale la letteratura femminile di epoca vittoriana: la lotta per l'emancipazione, la volontà di superare lo stereotipo della donna chiusa entro le quattro mura domestiche, di dimostrare il valore del proprio lavoro intellettuale in una società fortemente maschilista. Merita davvero» ammise Sara. «E tu?»

«Io ho appena cominciato» le rispose Jem sollevando una voluminosa copia di Sulla strada di Jack Kerouac. «Versione non censurata. Dal rotolo originale.»

«Ammazza, mattone! Ma è un super classico, ne varrà la pena. Vorrei leggerlo anch'io. Me lo presti quando finisci?»

«C'è bisogno di chiedere?»

«Silenzio, per favore: qualcuno sta cercando di concentrarsi qui» li richiamò all'ordine Will, agitando la matita a mezz'aria come una bacchetta e suscitando un ghigno complice tra Sara e Jem.

Così i tre s'immersero nei loro passatempi preferiti, mettendo da parte le personali incombenze per godere di quella beata parentesi di quiete, circondati dal silenzio della natura interrotto solo dal cinguettio degli uccelli e dal brusio dei passanti. Ogni tanto Sara staccava gli occhi dalla pagina e sbirciava di sottecchi i due amici: amava rubare non vista quegli attimi di concentrazione e insieme serenità sui loro volti. Erano i suoi migliori amici, i suoi angeli custodi.

Al suo fianco, il riservato e sfuggente Jem: viso magro e marmoreo, zigomi alti scolpiti e capelli corvini che ricadevano scomposti sugli occhi profondi come gli abissi, persi in chissà quale mondo.

The DreamersWhere stories live. Discover now