25 - Out of the Blue

263 34 76
                                    

Jem stava ammirando l'alba su Venezia fuori dalla finestra mentre la sua coscienza era divisa a metà: una parte lo malediceva per essersi fatto sfuggire l'occasione d'oro di qualche minuto prima (un momento così romantico non gli sarebbe più ricapitato nella vita!); l'altra era totalmente in trance per l'inatteso risveglio, persa nella rievocazione di quel piacevole contatto con il corpo di Sara. Quell'episodio sarebbe stato di sicuro un'ottima fonte d'ispirazione per le sue prossime poesie.

Mentre Jem sognava a occhi aperti, Sara fece irruzione in cabina. Aveva il fiatone.

«Jem, Will non c'è!» lo informò affannata, gli occhi sgranati.

«Eh? Come non c'è?» fece Jem tornando di colpo al presente e raggiungendola al volo. «Hai guardato nelle altre cabine?»

«Ho guardato nelle cabine, in bagno, fuori... niente!» gli disse Sara portandosi una mano alla fronte e cominciando ad ansimare.

«Calma, calma. Hai chiesto al capitano?»

«No, non ancora.»

«Vieni» la esortò afferrandole la mano e correndo verso la cabina di comando.

«Oh, buongiorno ragazzi e auguri! Passato una piacevole serata?» esordì il capitano Flegias vedendoli irrompere nella sua postazione.

«Capitano, deve aiutarci. Non troviamo più Will.»

«Santo cielo! Possibile? Siete sicuri?» chiese il capitano turbato, mentre premeva alcuni pulsanti sul pannello dei comandi e si fiondava fuori a controllare di persona, seguito da Jem e Sara. I tre cercarono e chiamarono Will per tutta l'imbarcazione, ma senza ottenere risposta: Will non c'era da nessuna parte.

«Ragazzi, siamo quasi a Venezia. Vi faccio scendere e continuiamo le ricerche da lì...» comunicò allora il capitano ai due.

«Assolutamente no! Noi non scendiamo a Venezia senza Will» dichiarò perentoria Sara, bianca come un lenzuolo.

«Ha ragione,» intervenne subito Jem «possiamo tornare a Mestre?»

«Ma siamo quasi arrivati! E da lì potremo riferire alla Capitaneria di porto...»

«Lei non capisce! Noi non metteremo piede a Venezia senza Will!» gli sbraitò contro Sara visibilmente fuori di sé.

«Ssssh, stai calma, ok?» le sussurrò Jem stringendole le braccia e guardandola negli occhi con la massima serietà. «Ci riporti a Mestre, per favore» disse poi in tono che non ammetteva repliche al capitano che li squadrò confuso e tornò contrariato alla sua postazione.

«È uno scherzo, vero?» domandò Sara portandosi tremante una mano alla bocca; stava andando in iperventilazione.

«Tranquilla, lo troveremo» provò a rassicurarla Jem, angosciato quanto lei, portandola dentro e costringendola a sedersi sul divano. «Ti prego, cerca di stare calma e... respira.»

Jem si guardò attorno sempre più confuso mentre i battiti del suo cuore acceleravano e uno strano presentimento si faceva largo nella sua mente. Non c'erano molte alternative: se Will non era a bordo, non poteva che essere... No, non era possibile! Non poteva essere caduto in mare. E poi come, quando e perché? No, non poteva essere e basta. Si rifiutava di crederci. Ma che altre possibilità c'erano?

«Resta qui, vado a parlare col capitano» ordinò Jem a una Sara sotto shock. Raggiunse il capitano al ponte di comando; questi lo informò che aveva appena avvisato le motovedette dei porti di Mestre e Venezia di far partire le ricerche in mare.

«Appena sarà tornato il campo, chiamate subito i vostri genitori» intimò Flegias a Jem, il quale annuì in automatico, stravolto anche lui dalla drammatica piega che avevano preso gli eventi.

«Quando attraccheremo ci saranno ad attenderci i colleghi della Guardia Costiera: andate con loro e seguite le istruzioni che vi daranno. Sicuramente la polizia vorrà interrogarvi sulle dinamiche dell'accaduto. Mi raccomando, riferite tutto ciò che ricordate.»

«Faremo del nostro meglio» confermò Jem con un filo di voce.

«Maledizione, questa proprio non ci voleva! Com'è potuto accadere? Non riesco a capire... mi era parso che la serata fosse trascorsa senza problemi. Evidentemente qualcosa è andato storto. È successo qualcosa di strano? Non so, mentre festeggiavate fuori magari. Personalmente, da qua dentro posso giurare di non aver sentito rumori sospetti che avrebbero potuto lasciar intendere...» stava dicendo sovrappensiero il capitano prima di venire interrotto da un tonfo al suo fianco.

Jem era svenuto.

The DreamersDove le storie prendono vita. Scoprilo ora