8 - Skins

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«Raga, avete notato come ci fissano tutti?» bisbigliò Sara agli amici all'uscita da scuola, guardandosi a destra e a sinistra. Le vacanze di Natale erano alle porte. Era passato quasi un mese dalla pubblicazione della raccolta di poesie e la voce si era sparsa in città e, ovviamente, in tutto l'istituto.

«Spero non siano sguardi omicidi» scherzò Will sistemandosi lo zaino in spalla e ficcando le mani nelle tasche dei jeans.

«Io direi più un misto di curiosità e ammirazione.»

«Wow. Dovevamo pubblicare un libro perché si accorgessero che frequentiamo anche noi questa scuola?» dichiarò Jem col suo consueto dark humour.

«Vuoi dire: pubblicare un libro, presentarlo nelle librerie e sponsorizzarlo sui principali social... C'è qualcuno che lavora per voi qui» ci tenne a precisare Sara che si era presa l'appalto di gestire il loro profilo pubblico e la pagina ufficiale degli eventi sui principali social network. Aggiornare profili e pubblicare post erano per lei pane quotidiano, a maggior ragione da quando avevano cominciato a sponsorizzare il loro libro di poesie. «Però le soddisfazioni arrivano, eh: i like aumentano ogni giorno che passa» li informò scorrendo compiaciuta il pollice sullo schermo del suo smartphone.

«Storie, eventi, dirette, like. Sembra tutto così... pianificato! Pensate che i nostri follower riflettano sul fatto che dietro a quest'impalcatura mediatica ci sia qualcuno che abbia semplicemente voluto attivare le proprie facoltà mentali per dar voce ai propri pensieri in modo creativo?» fece Jem sarcastico.

«Benvenuto nel XXI secolo!» esclamò Will, mollandogli una generosa pacca sulla spalla. «So che non è il tuo preferito, ma temo dovrai fartene una ragione. Siamo iGen, fratello, dobbiamo adeguarci ai tempi. La nostra missione resta quella di diffondere l'amore per la poesia. Sembra utopico detto così, ma non lo è. Anzi: possiamo fare cose impensabili fino a pochi anni fa. Se per inseguire il nostro sogno ci toccherà farci un po' di pubblicità, pubblicare storie e dirette sui social, a me sta bene. Non sarà il nostro forte, ma penso possiamo imparare a cavalcare l'onda.»

Jem si voltò e lo squadrò sconcertato come fosse un alieno, poi gli chiese in tono stupito: «Come cazzo fai a essere sempre così ottimista?».

«Come fai tu a non esserlo? Abbiamo la possibilità di mettere concretamente alla prova le nostre doti, di far leggere le nostre poesie ad altre persone. Non è forse la massima aspirazione di uno scrittore?»

«Beh, suppongo di sì» borbottò Jem stringendosi nelle spalle, continuando a camminare a fianco dei due amici sulla strada verso casa.

«Oltretutto, pare proprio che le poesie siano piaciute. Romano mi ha detto che ha ricevuto feedback positivi da lettori e librai. In più, gli stanno arrivando un sacco di richieste anche dai licei e dalle librerie dei paesi vicini» comunicò infervorata Sara.

«Fantastico!» urlò Will illuminandosi in volto.

«Addio per sempre, beata reclusione» sospirò Jem alzando gli occhi al cielo.

«Ragazzi, sento che sta per iniziare una nuova era... Urge un rito di passaggio!» esplose all'improvviso Sara, piazzandoglisi davanti e costringendoli a fermarsi.

«Non promette nulla di buono» azzardò Jem lanciando uno sguardo allarmato a Will.

«Uomo di poca fede» lo liquidò Sara in tono secco. «Dicevo, stavo pensando a qualcosa che ci rappresenti, qualcosa che per noi abbia un significato speciale. Qualcosa di molto... intimo» suggerì sovrappensiero.

«Ok, ora inizio a preoccuparmi anch'io. Che intenzioni hai?» domandò Will inarcando le sopracciglia nella sua direzione.

«Su, non tenerci sulle spine, genio del male!» la esortò Jem.

The DreamersWhere stories live. Discover now