23 - The Young and Damned

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«Bene bene, stelline,» esordì Sara battendo elettrizzata le mani dopo aver messo bicchieri e alcolici in bella mostra sul tavolo «abbiamo l'imbarazzo della scelta. Con cosa vogliamo cominciare?»

«Non saprei. A te la scelta» le sorrise incoraggiante Will.

«Tanto diventerà presto tutto un bel mix, no?» notò Jem con un'alzata di spalle.

«Ben detto! Su, diamoci da fare: la notte è giovane...» ribadì lei con espressione fiera passando in rassegna diverse bottiglie. «Oooh, questo vi piacerà» fece illuminandosi. Prelevò dal bottino di guerra una bottiglia dal contenuto verde smeraldo e rivolse a Will e Jem un'occhiata tentatrice.

«Non dirmi che è quello che penso» le disse Jem sgranando gli occhi nella sua direzione.

«Signori, la bevanda dei poeti maledetti» enunciò Sara in tono melodrammatico ficcandogli tra le mani quella bottiglia dal gusto retrò che sembrava contenere una pozione magica.

«Assenzio?»

«Definitely

«Oh. My. God.»

Nella loro mente passarono come in un film immagini di una Parigi ottocentesca notturna e decadente: la Belle Époque, il Moulin Rouge, gli impressionisti, le ballerine di can-can di Toulouse-Lautrec... Un connubio perfetto di seduzione e dannazione.

«Ma è... legale?» domandò Will con aria preoccupata.

«Certo che lo è! Il proibizionismo è finito da un secolo, Will» rise Sara.

«Ok, ma ci sono comunque delle restrizioni» le fece notare Jem inarcando le sopracciglia.

«Ebbene, che volete che vi dica? Avere amici più grandi ha i suoi vantaggi» sospirò Sara con un certo compiacimento disponendo tre bicchierini da shot sul tavolo.

«Scusate, non ho trovato quelli adatti» si giustificò davanti agli sguardi interrogativi dei due amici.

«Oh, che peccato, guarda... era proprio quello a cui stavamo pensando!» fece Jem sarcastico. Sara incrociò le braccia e si stampò in faccia un'espressione di sfida. «Prego. Nunc est bibendum!» I due presero posto al suo fianco sul divano dietro al tavolino pieno di bottiglie. Jem riempì i bicchierini e li passò agli amici.

«Alla salute! In senso figurato, ovviamente» proclamò Jem accennando all'arsenale di alcol schierato davanti ai loro occhi. I tre brindarono e bevvero l'assenzio tutto d'un fiato.

«Wooh ooh!» urlò Sara scuotendo il capo e portando indietro i capelli che sapevano di spumante. «Allora? Vi sentite un po' più bohémien?»

«Cazzo, se è forte!» esclamò Jem con una smorfia, afferrando la bottiglia e sgranando gli occhi dopo aver letto la gradazione alcolica. «Quante ore mancano alla presentazione?»

«E io dovrei credere che i poeti stimolavano la loro creatività con questa roba? Per me si ubriacavano e basta» esplose Will stordito e insieme disgustato dall'intenso aroma di erbe aromatiche che gli aveva pervaso la gola.

«Probabile. Però sono riusciti a renderla una cosa... alla moda!» sogghignò Sara.

«Sì, come fumare l'oppio» aggiunse Jem, pentendosi all'istante di aver formulato quel pensiero ad alta voce. La replica di Sara, infatti, non tardò ad arrivare: «Beh, è anche grazie a questi che sono nate alcune delle opere di maggior successo dei nostri amati e dannati precursori, no?».

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