19 - Wishes

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Usciti dalla sala da ballo, i tre si spostarono nell'ampio giardino sul retro della villa, nell'angolo più distante dal frastuono. Lì continuarono la loro instancabile danza, tenendosi per mano e girando in cerchio sempre più veloce. L'ebbrezza li rendeva euforici: urlavano, ridevano a crepapelle e si strattonavano divertiti finché non si ritrovarono a rotolarsi sull'erba. Lì proseguì il loro gioco: una lotta di corpi, un groviglio di gambe, braccia e mani che si scontravano e respingevano a vicenda.

Solo quando furono definitivamente esausti si concessero una tregua per riprendere aria. Respirarono a pieni polmoni l'aria fresca della notte e rivolsero gli occhi al cielo stellato di quella notte magica. Lo stupore di fronte all'immensità che si spalancava sopra le loro teste, quasi a volerli inghiottire nel suo ventre senza fondo, si aggiungeva alla gioia di essere insieme lì, in quel posto, in quel momento. Non poteva esserci sensazione più bella. Presero a fare a gara a chi individuava più stelle cadenti e a inventare nuove costellazioni, anche se, in quello stato, fare tutto ciò era pressoché impossibile. Ma nulla sembrava impossibile quella notte.

Una stella attraversò in quell'istante la volta celeste, tagliandola per un millisecondo con la sua coda argentata. I tre chiusero gli occhi per esprimere il loro desiderio. Le cose andavano alla grande tra loro, rifletté Jem. Il tour stava avendo un successo incredibile e loro erano più uniti che mai. Era quello il suo desiderio: che la loro amicizia non finisse mai, che quella notte non finisse mai. Jem riaprì gli occhi su quel tappeto sconfinato di puntini luminosi. Finalmente potevano dare libero sfogo alla loro creatività e gridare al mondo la passione che li animava con tutta l'energia che avevano in corpo.

Quando Jem staccò gli occhi dal cielo stellato si rese subito conto di essersi perso qualcosa. Sara e Will si stavano guardando: erano lì, distesi sul prato e si fissavano, occhi negli occhi. Il suo cuore ebbe un sussulto quando Sara, che si trovava tra i due, si mosse; tirò su la schiena e si avvicinò lentamente a Will. In breve furono l'una di fronte all'altro, i loro visi a pochi centimetri di distanza. Si fissavano in un modo strano, con una profondità che mai aveva visto nei loro occhi. Dopo quell'intenso scambio di sguardi, Sara si sporse in avanti e posò un leggero bacio sulle labbra di Will, cogliendolo alla sprovvista a giudicare dalla sua espressione confusa.

Quella scena s'impresse con la forza di un'istantanea negli occhi di Jem, un fotogramma dell'universo che si fermava e iniziava a ruotare nel senso opposto. No, non era vero. Quello a cui stava assistendo non poteva essere vero. Il suo disperato tentativo di negare l'evidenza andò a farsi benedire quando, superato lo stupore iniziale, i due ripresero a baciarsi, stavolta con maggiore trasporto.

Sara e Will si stavano baciando proprio davanti a lui. E lui era lì, gli occhi sgranati, paralizzato e stordito dai tanti, troppi pensieri che gli stavano attraversando il cervello. Sbatté le palpebre in preda alla confusione, ma niente: la scena non cambiava. Davanti a lui c'erano i suoi migliori amici, belli e dolci, uniti in quel bacio... un bacio fatale, catastrofico, che stava mandando tutto in frantumi. Tutto quello che erano stati, tutto quello che avevano fatto... tutto il suo mondo stava andando in frantumi.

Stava succedendo davvero? Era possibile? Doveva essere colpa dell'alcol! Nessuno di loro era molto abituato a bere. E quella sera ci avevano dato dentro di brutto. Senza neanche accorgersene, Jem si era puntellato sui gomiti e stava tendendo il collo in direzione dei due. Respirava a fatica, il cuore gli martellava nel petto come non mai e se chiudeva gli occhi non vedeva altro che stelle, quelle stelle che gli si erano impresse nelle pupille pochi secondi prima. Tante stelle accecanti.

La tensione raggiunse l'apice quando, riaprendo gli occhi, Jem si accorse che Sara, dopo quella che gli parve un'eternità, si era staccata da Will e si stava trascinando verso di lui con mosse feline. Una pantera che stava puntando la sua prossima preda. Nonostante la semi oscurità che li circondava e l'atroce mal di testa, Jem poteva vedere distintamente davanti a sé le sue labbra, come fuoco nelle tenebre, e il suo sguardo desideroso, se non smanioso di avere anche lui. Sullo sfondo, Will li fissava con la bocca socchiusa e il fiato sospeso.

Quando Sara si chinò su di lui e fu solo a un palmo di distanza dal suo viso, Jem perse totalmente la facoltà di intendere e di volere. Mai come in quel momento gli parve di comprendere appieno il significato della parola "eccitato". Un uragano di emozioni sembrava volergli esplodere dentro ma lui non sapeva come gestirlo, non sapeva come contenerlo. Stava lì, immobile, incapace di muoversi e di pensare.

Sara ora era a pochi centimetri da lui: poteva sentire il suo inebriante profumo di gelsomino, lo sguardo rovente, il respiro ansimante mentre le labbra morbide si schiudevano in un sorriso complice e si avvicinavano con una lentezza disarmante alle sue...

The DreamersTahanan ng mga kuwento. Tumuklas ngayon