5 - Spazio vitale.

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Per Halloween ho già il trucco perfetto: due occhiaie gigantesche, dei capelli che fanno il cosplay di un nido di uccelli e un sorriso capovolto

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Per Halloween ho già il trucco perfetto: due occhiaie gigantesche, dei capelli che fanno il cosplay di un nido di uccelli e un sorriso capovolto.
So che dalla mia descrizione non sembra proprio, ma a quanto pare sono spaventosa.
Come lo so? Una cliente, appartata in un angolo a fare a fare chissà cosa, non fa altro che lanciarmi sguardi increduli. Ha due film in mano, ma sembra indecisa su quale prendere.
So che ve lo state chiedendo: "Perchè non vai a darle una mano? Sembra in difficoltà."
In realtà non posso e il motivo è molto semplice, quanto banale.
Non riesco a consigliare le persone, anche perché guardo principalmente film horror, motivo per cui di solito è Matt quello che aiuta nella scelta.
Oltre questo, non mi piace impicciarmi negli affari degli altri e poi ho altro a cui pensare, tipo un certo promesso sposo.

Vorrei tanto citare Manzoni e urlare "Questo matrimonio non s'ha da fare!", ma poi cadrei nel millesimo cliché.
Sapete, no? Parlo di quelle storie d'amore che parlano proprio di matrimoni combinati, quelli che spesso sfociano in violenza e abusi o che si riducono a un "Ok, sposiamoci e facciamo fiki fiki!"
Cosa c'entra? Assolutamente nulla, è questo il punto. Non so perché, ma molti autori decidono che le citazioni sono belle quindi le usano male.
Sinceramente preferirei impiccarmi con il caricatore del mio cellulare che finire in quello stato.

Sbadiglio e mi sento un ippopotamo mentre lo faccio. Non so perché, ma quegli animali mi danno l'impressione di essere dei grandi sbadigliatori. A che altro può servire una bocca così grande?
Bene, con questa battuta direi che se fossi la protagonista di un libro, sarebbe una storia trash.
Fantastico, Ace mi sta rincretinendo del tutto; la causa non può essere altro.

Ho passato l'intera nottata a ripercorrere con la mente quel momento. Se mi concentro, riesco ancora a sentire il tiepido tocco delle labbra di quel maledetto ragazzo sulla mia guancia. Mi chiedo perché l'abbia fatto, ma soprattutto mi domando come cavolo si sia permesso di sfiorarmi senza il mio consenso!
Non sono una persona che tiene troppo le distanze dal resto del mondo, questo no, ma sono fermamente convinta che esista una cosa chiamata spazio vitale e Ace non ha rispettato il mio.

«Cara? Il DVD.» mi richiama la signora, che adesso si trova di fronte alla cassa.

Sobbalzo e la cliente ride, giustamente, della mia reazione spropositata.
Ma quando si è spostata?
Mi stampo in faccia un sorriso, afferrando il film per poi leggerne il prezzo.
Ovviamente il mio sorriso è così finto da sembrare una smorfia, ma per mia fortuna la donna è così gentile da non farmi notare la mia maleducazione.

«È un bel film, vero?» mi domanda la signora, toccandosi i capelli mori e vaporosi.

Annuisco distrattamente, mentre preparo il sacchetto. Glielo porgo e la cliente mette i soldi sul bancone.

«L'hai visto?» chiede ancora.

Ha voglia di fare conversazione o cosa?

«Certo, è Titanic.» rispondo, sperando che non mi sia uscito un tono di voce troppo duro.

Voglio rimanere SingleWhere stories live. Discover now