Alanis White crede sul serio di essere la ragazza più sfortunata del mondo. Il suo nome significa "splendente", ma nella sua vita nulla è così luminoso. È acida, permalosa e sarcastica: il peggior tipo di donna che esista.
Quando il giorno del suo v...
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Ace Young è ufficialmente morto. O meglio, lo sarà tra poco. Infatti lo ucciderò io stessa fra qualche secondo. In questo momento, il mio caro fidanzato mi fissa sorridendo, guardandomi con quei suoi occhi fin troppo splendenti. Alza un sopracciglio e testa la mia reazione. So che si aspetta un'esplosione di rabbia da parte mia, ma sono più scioccata che incazzata. Alle sue spalle l'insegna al neon, di un orribile viola che rende il tutto ancora più trash, getta un'ombra scura sulla sua figura. A rendere la scena ancora più drammatica - e probabilmente per tutti voi più comica - sono le linee che delineano l'immagine della scritta illuminata. La frase "il posto perfetto per tutti voi!" sembra più una presa in giro che una pubblicità degna di essere definita tale. I caratteri svolazzanti delle lettere in corsivo, inoltre mi danno l'orticaria, tanto che inizio a grattarmi il braccio senza alcun particolare motivo per farlo. Pare che l'ideatore di un'insegna tanto bella, l'abbia progettata con quello stile quasi elegante, solo per far rimanere di sasso una volta che l'occhio dell'ignaro lettore giunge al paio di tette gialle - tanto per dare un ulteriore cazzotto al senso del gusto - messe lì. Oh! Dalla regia mi dicono che non posso dire la famigerata parola con la t, visto che sto raccontando la mia storia a tutti voi. Diciamo che le aggraziate forme di quella donzella, gentili concessioni di Madre Natura, sono in bella vista. Precisamente sono situate sopra la testa di Ace. Già, il proprietario di quel viso che tra poco spaccherò a suon di pugni. Oh no... Questo non è family friendly. Ripropongo: Il bel seno si trova vicino a quel volto che ben presto verrà misteriosamente derubato della sua bellezza. E anche di ogni sua caratteristica umana. Con una mazza.
«Ana, che aspettiamo a entrare?»
Ovvio! Per riportare la mia attenzione su di lui doveva dire qualcosa di così irritante, altrimenti non si chiamava Harry!
«Mi chiamo Ace.» mi corregge, ridendo leggermente.
Ci metto meno di mezzo secondo a realizzare cos'è successo.
«Non mi dire. L'ho detto ad alta voce?» domando, incrociando le braccia sotto il seno.
Dio, le tett... Le gentili forme femminili mi stanno tormentando! Lui fa di sì con la testa.
«Bene. Almeno non mi dovrò ripetere.» detto questo, gli lancio una stilettata, sperando che capisca che aria tira.
«Stai tranquilla. Ho pensato che un posto del genere ti avrebbe divertita.»
Mi sta prendendo in giro. È ovvio. Quell'idiota mi sta volutamente provocando!
«Come diavolo ti è venuto in mente! Sei ubriaco?» urlo, nera di rabbia.
Oh, sì. Avete capito bene. Dopo ciò che ha detto, il signor Ace è riuscito a gettare benzina sul fuoco e mi ha fatto letteralmente uscire di seno... Cioè di senno! Santo cielo, Alanis ricomponiti!
«No. Non ancora, almeno.» ammicca. «Sono serio. Per divertirti davvero prima di tutto devi fare qualcosa che non faresti mai.»
Mi ha rivelato le sue intenzioni senza troppi giri di parole. Questa è una qualità che di solito apprezzo con immensa gioia, ma questo è proprio il momento sbagliato per essere brutalmente sinceri.
