16 - Questo non riuscirai a dimenticarlo.

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«Dannazione!»

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«Dannazione!»

Se il buongiorno si vede dal mattino, oggi deve essere la mia giornata no. Ieri avevo programmato di chiedere ad Alanis di rivalutare la sua scelta, ma niente è andato come avevo previsto. Tanto per cominciare, ha preferito ascoltare Matt piuttosto che il sottoscritto, dopodiché si è premurata di buttare fuori dal negozio Wilbur, affinché si portasse dietro anche il suo amico, più rosso che altro per colpa di Jennifer o di qualsiasi altro nome abbia scelto alla fine. E Camille, tornata la pace, l'ha presa a braccetto e ha iniziato a blaterare qualcosa su quanto fosse figo un certo Cameron Dal-qualcosa.
Maledizione! Ma quella bionda impertinente, chiamata comunemente Ana, non si accorge che ha un belloccio proprio qui? Quante volte ancora dovrò chiederle di sposarmi?

Sbuffo sconsolato, guardando male la sveglia che giace ai piedi del mio letto, chiedendomi perché mi ostini a volerne una se fa sempre questa fine. Come ogni mattina ha suonato puntualmente, ma i Linkin Park oggi non mi hanno regalato un buon risveglio, al contrario Numb mi ha irritato da morire e ho scaraventato il povero oggetto lontano da me. Non ho chiuso occhio. Sono distrutto, non riesco nemmeno a concentrarmi.
«Finchè non ti sposerai sei ufficialmente in vacanza.»
Le parole di mio nonno mi rimbombano in testa in continuazione e il ricordo del suo volto, con tanto di sorrisone bonario da "eh sì, ti sto proprio prendendo in giro", è ancora fresco nella mia memoria. Avrei tanto voluto dirgli che gli volevo bene e di non farmi questo, quando ero ancora in tempo... Solo che mi ha cacciato via dal mio ufficio in fretta, quel vecchiaccio! Scommetto che adesso è lì, che ci prova con la mia segretaria e che fa il cascamorto con le clienti, alle spalle della nonna.

Mi alzo mollemente dal letto e vado a controllare che la sveglia sia integra. Sono già le nove. Cavolo! A quest'ora Alanis è già al lavoro? Afferro lo smartphone, pensando che non ho ancora sostituito la mia sveglia a una suoneria sul cellulare perché se lo lanciassi si romperebbe sicuramente.
Sospiro, notando che non ci sono chiamate perse. Certo che Alanis potrebbe anche cercarmi di tanto in tanto. Il mio numero ce l'ha. Io l'ho chiamata più volte, o meglio ci ho provato. Poi mi ha bloccato.

«Devo essere davvero un fastidio per lei.» mugugno, guardando che giorno è oggi.

Giovedì? Il giovedì non hanno molti clienti e Ana attacca solo di pomeriggio. Ok, significa che è a casa in questo momento.
So cosa state pensando: non giudicatemi. Conosco i suoi orari di lavoro solo perché sono appesi alla porta del blockbuster - e tanto perché lo sappiate sono gli stessi di Matt. Non la spio, anche se a volte il mio sguardo ricade sulla sua figura elegante e sul suo sorriso e... Non la spio troppo.
Non voglio diventare come uno di quei bad boy stalker inquietanti che piacciono tanto ad Ana e... Aspettate un po'!
Il problema sono davvero io? Seriamente, perché io - bello, ricco, cordiale e modesto - non le piaccio e i tipi violenti, anche se sono solo i protagonisti di qualche libro, sì?

«Mi farà impazzire.» borbotto tra me e me, andando verso l'armadio.

Scoraggiato, prendo una camicia bianca, una giacca, dei pantaloni, calzini e boxer, per poi rifugiarmi in bagno.
Una volta davanti alla doccia, osservo la mia immagine riflessa nello specchio vicino. Ho una leggera barbetta, gli occhi brillanti, un sorriso perfetto e i capelli morbidi: l'aspetto non dovrebbe essere il problema. Forse è il mio carattere?
Non riesco a capire... Non mi pare di aver detto o fatto nulla di sbagliato. Ok, la provoco spesso, ma non mi pare che le dispiaccia.

Voglio rimanere SingleDove le storie prendono vita. Scoprilo ora