12 - Mangiare la carne ogni tanto fa bene.

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Alzo un sopracciglio impaziente, aspettando con estrema grazia - degna di una principessa delle fiabe - che la donna davanti a me si decida a pagare

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Alzo un sopracciglio impaziente, aspettando con estrema grazia - degna di una principessa delle fiabe - che la donna davanti a me si decida a pagare. Sì, in pratica sto sbuffando manco fossi un toro, battendo furiosamente il piede a terra e con uno sguardo torvo in volto, ma è la stessa cosa no?

«Quanto hai detto che era?» domanda la signora per la quarantesima volta, con il palmo aperto verso l'alto, mentre conta i miseri spiccioli che ha deciso di portare con sé, manco volesse prendermi in giro.

«Le ripeto che non bastano. Costa ventiquattro dollari.» rispondo cordialmente, beccandomi una pacca sulla spalla da Matt, quasi volesse fermare la mia furia.

In effetti, forse ho un'espressione che presagisce morte e sterminio stampata in faccia. Mi volto verso di lui. Mi aspetto una delle sue solite espressioni da cucciolo, una di quelle che sembra dire "Alanis, per favore non fare casini. Ti compro il gelato, vuoi?", invece ghigna maliziosamente, ricordandomi la causa del mio malumore. Ace.

«Ho trovato! Magari potrei pagare con un balletto! Ero una danzatrice esotica da giovinetta!» esclama la nonnina, illuminandosi.

Ma perché i mentecatti devo sorbirmeli io? Cos'ho mai fatto di male?
Lancio un'occhiata al mio amico. Dalla sua faccia so già che cosa sta per dire. Sbuffo. Immagino che i pazzi si attraggano a vicenda.

«Oddio sì! Voglio vedere una nonna che balla!» le dà corda Matt e, prima che la signora si metta davvero a danzare in mezzo al negozio, intervengo.

«Glielo pago io, basta che esca fuori.» sbotto irritata.

Non voglio nemmeno sapere che tipo di danza esotica vendeva ai suoi clienti. Sono già abbastanza incazz- dalla regia mi dicono che non si può dire. Devo passare alle parole pesanti, anche se non sarò family friendly. Questo perché sono il linguaggio scurrile e le daddy che vanno di moda quindi... Sono già abbastanza beeeeeeeep perché questo mese avrò ventiquattro dollari in meno sul mio conto. So che sembra poco, ma provate a pensare alle caramelle. Sì, le caramelle! Sapete quanti orsetti gommosi si possono comprare con ventiquattro dollari? Ecco.
Notare che siamo rimasti in tema daddy. E già che ci siamo, perché le Hope di suddette fanfiction hanno dai sedici (sono ottimista) anni in sù e si comportano come se avessero appena imparato a gattonare? Non lo capirò mai.

«No... Mi hai rovinato il divertimento.» si lamenta Matt, distogliendomi dalle mie fantasie.
Mette il broncio, osservando sconsolato la vecchietta andare via.
«Se eri gelosa potevi dirmelo.» aggiunge subito dopo, assumendo un'espressione seria che non gli si addice per niente.

«Di che?» chiedo, prendendo i soldi dal mio portafoglio per metterli in cassa.

«Delle sue movenze sinuose!» risponde Matt, alzando le braccia in aria per improvvisare un balletto, canticchiando una canzone di quelli che erano gli One Direction.

Voglio rimanere SingleOpowieści tętniące życiem. Odkryj je teraz