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In un attimo io lo afferro per il collo e lui mi prende per i fianchi; contemporaneamente, è bastato uno sguardo per non capire più niente, e ci baciamo, ci baciamo come se fosse l'ultima volta in cui possiamo farlo. Il phon mi scivola dalle mani e atterra con un lieve tonfo su una pila di vestiti da lavare, ma apriamo entrambi un solo occhio per vedere se è tutto okay, prima di riprendere da dove eravamo rimasti.
Con un colpo di reni Charles si tira su in piedi e mi solleva, adagiandomi sul lavandino. Per rimanere in equilibrio aggancio le mie gambe intorno alle sue e lui mi regge con le braccia avvinghiate al mio busto. Mi bacia le guance, l'orecchio, il collo e ogni volta che le sue labbra sfiorano la mia pelle sento un brivido salirmi la schiena.
Se non impazzisco ora non succederà mai più.
I nostri corpi aderiscono alla perfezione e inizio a sentire che la sua maglia bagnata sta cominciando a bagnare anche la mia. Anche lui se ne accorge e con un sorriso se la sfila, prima di prendere un lembo della mia e chiedermi con uno sguardo se può toglierla. Annuisco leggermente e lo lascio fare. Dopo aver finito di levarmela, torna a stringermi fra le sue braccia e a baciarmi. Sento la sua erezione strusciarsi contro la mia coscia e gli mordo il labbro inferiore per l'eccitazione. Lui emette quello che sembrerebbe un grugnito e si stacca brevemente da me. Ci concediamo due secondi di fiato, prima di riprendere a spogliarci, ma non ho ancora finito di farlo, quando lui mi prende di peso e mi mette dentro la doccia, aprendo all'improvviso il getto d'acqua.
Mi scappa un grido per lo stupore e anche per il freddo.
"Diamine è congelata" esclamo e lo trascino sotto l'acqua con me. Rido per la sua espressione quando sente che effettivamente il getto è freddissimo, ma mi stringo a lui per stare più al caldo. La mia pelle contro la sua riaccende di nuovo la scintilla di prima. È come se fossimo due calamite.
Di nuovo lo bacio, sorridendo sulle sue labbra. È come se al mondo esistessimo solo noi due, nascosti in una meravigliosa bolla di sapone.
Mi lascio sfilare anche l'intimo e mentre l'acqua inizia a scorrere più calda anche lui si spoglia del tutto. Poi mi solleva e mi appoggia alla parete, facendomi incrociare le gambe dietro la sua vita. Con una mano mi tiene salda per un fianco, mentre l'altra è appoggiata sopra la mia testa.
Non gli permetto neanche di chiedermi se sono sicura di quello che stiamo per fare, perché già annuisco e lui si lascia sfuggire un risolino per la mia convinzione.
Poi mi fissa serio e si infila un preservativo trovato al volo in una scatoletta sul lavandino. Meno male che avevo scelto di tenerli lì.
Mentre entra dentro di me scappa un gemito a entrambi e socchiudo gli occhi per il piacere. Il suo respiro sul mio collo mi fa venire i brividi e d'istinto mi aggrappo ancora più forte a lui. Sento il suo cuore battere sempre più velocemente sopra il mio petto. Potrei giurare che stiamo andando allo stesso ritmo cardiaco. Ad ogni spinta le nostre labbra si sfiorano e anche i nostri sospiri sembrano fondersi. L'acqua che scorre fa da piacevole sottofondo e la sua pelle fumante per il vapore lo fa sembrare ancora più... divino. Il ritmo si fa sempre più veloce e lo sento espirare con forza sul mio collo, mi stringo ancora di più a lui, quasi con le unghie, finché entrambi non iniziamo a rallentare, per poi sganciarci e riprendere fiato.

La notte dormiamo insieme. Fra le sue braccia mi sento d'incanto, non vorrei dovermene staccare mai. Pochi minuti prima di addormentarci lascio che lui giochi con i miei capelli e io mi stringo al suo petto. Entrambi respiriamo lentamente e mi sento profondamente calma. Il profumo alla menta del suo bagnoschiuma mi culla dolcemente, finché non cado in un sonno profondo. Le sue braccia intorno alle mie spalle mi sembrano il posto più sicuro del mondo. E anche il più bello.

Non lo trovo però quando la sveglia suona il mattino seguente. In realtà me lo aspettavo: abbiamo un aereo da prendere e la sua valigia è rimasta a casa. Senza contare il fatto che sarebbe stato piuttosto strano arrivare insieme in aeroporto e di certo i paparazzi non avrebbero tralasciato questo dettaglio.
Sospiro guardando il soffitto. Avrò fatto bene ieri sera? Sicuramente io e lui non ci siamo annoiati ma... Sarà stata la scelta giusta? E ora come andrà a finire al lavoro?
Mi ero ripromessa di non fare cazzate e dove sono finita? Se non me lo fossi imposta cosa sarebbe successo? Lo avrei sposato?
Dato che non voglio e non posso rispondermi, mi alzo e vado a prepararmi: sono già in ritardo.

Portofino | Charles LeclercWhere stories live. Discover now