-26-

5.8K 183 8
                                    

"Sembri particolarmente felice oggi" commenta Sebastian, mentre controllo dal monitor che la temperatura delle gomme di Charles sia a posto.
"Sì, beh, lo sono" rispondo con un sorriso sincero e spostandomi una ciocca di capelli dietro l'orecchio.
"Hai finalmente chiarito con Matteo?" chiede, convinto di aver centrato il bersaglio.
Alle sue parole mi si stronca il sorriso sulle labbra.
"No, non parliamo da quasi un mese ormai" mormoro un po' più seria di prima.
"È passato molto tempo. Non avreste dovuto permettere a un'incomprensione di allontanarvi" commenta con la sua solita saggezza.
"Purtroppo Seb devo confessarti che non è stata una semplice incomprensione a dividerci. Non ha potuto mettere da parte il suo orgoglio e perdonarmi, e credimi che ci ho provato a tornare amici, ma lui non ne ha voluto sapere. L'ho illuso e ora merito di aver perso il suo saluto; probabilmente è questo il suo punto di vista" gli spiego con una punta di rammarico.
"E anche ora che sta con Rossa non riuscite a ritornare amici?" domanda con la stessa schiettezza che avrebbe usato un bambino.
"Non lo so... Non ci ho mai pensato a dire la verità" pronuncio inarcando le sopracciglia, come se mi fosse stata appena fatta una rivelazione.
"Pensaci allora. Ci guadagneresti un amico e un rapporto più intimo con la tua compagna di rossetti" esclama con un sorriso.
"Eh, facile a dirlo" dico in un soffio e istintivamente incrocio le braccia al petto.
"Basta un po' di coraggio. E se lavori in Ferrari ne hai abbastanza per chiarire un'incomprensione con un ragazzo" commenta criptico.
"In che senso? E poi non lavoro neanche in Ferrari" gli faccio notare.
"Nel senso che qui devi mettere da parte il successo personale e imparare a convivere con il team. E non tutti sanno farlo" mi spiega, infilandosi il casco "E chi lo ha detto che non ti verrà offerto un contratto a fine weekend?" insinua, accompagnando le sue parole con un occhiolino che mi fa presagire qualcosa di buono.
Peccato che sia solo un'insinuazione e niente di certo.
"Va bene, allora lo andrò a cercare" gli urlo, mentre sgomma fuori dal box.

E in effetti sono in procinto di scrivere un messaggio a Matteo, quando mi coglie una voglia irrefrenabile di fumarmi una sigaretta. Sento come un prurito salirmi la gola, ma riesco a reprimere l'istinto. Ho promesso a Charles che avrei smesso definitivamente di fumare e non mi arrenderò di certo dopo così poco tempo.
Per distrarmi decido perciò di concentrarmi sul messaggio che avevo intenzione di scrivere quando sono uscita sul retro. Ma proprio mentre abbasso lo sguardo sul cellulare, nel mio campo visivo entra un mozzicone di sigaretta.
Sbuffo spazientita e rientro ai box, almeno lì sono sicura di non trovare scuse per cedere.

Durante la pausa pranzo mi fermo a mangiare con Rossa in un bar vicino al circuito.
Potresti parlare con lei di Matteo, sperando che non diventi gelosa.
Seguo il suggerimento della vocina e inizio a tastare il terreno chiedendole come va la relazione con il suo nuovo fidanzato.
"Benissimo" risponde con un luccichio negli occhi. Suppongo che sia questa l'espressione di chi ha la fortuna di stare insieme alla persona che ha aspettato per una vita.
"Quando mi dirai con chi eri l'altra sera?" aggiunge subito dopo, appoggiando il mento alla mano.
Azz, perché dobbiamo cambiare discorso?
"Con nessuno di importante Rossa, davvero" sbuffo cercando di tagliare corto.
Lei stringe gli occhi a fessura e mormora un "Guarda che ti tengo d'occhio" aggiungendo il solito gesto che si fa con le due dita.
"Comunque non sono qui per parlare di me" commento cercando di riportare il discorso su Matteo.
"E allora dimmi dai, che c'è?" domanda, abbandonandosi sullo schienale della sedia.
"Ma con Matteo..." lascio la frase un po' in sospeso e con lo sguardo vago sulla mia cartellina degli appunti appoggiata sulla sedia a fianco "...tu ci parli no? Secondo te, se gli chiedessi scusa per come è andata fra me e lui torneremmo amici?"
La sua reazione è un misto fra curiosità e irritazione, o almeno così sembra da come inclina la testa e da un quasi impercettibile spasmo del braccio.
"Non so Emma, ci dovrei pensare un po'. Oppure potrei parlarne direttamente con lui" suggerisce senza guardarmi negli occhi.
"No, preferirei essere io a parlargli" pronuncio subito dopo. Dal modo in cui posa il suo sguardo su di me temo di averla fatta ingelosire un pochino.
"Ma se tu mi dici che è meglio di no, faccio come dici tu, che sicuramente lo conosci meglio" tento di rimediare e sembra che ci sia riuscita. Il suo viso appare infatti più disteso e lei risponde con un "Vedrò che posso fare" che mi rincuora abbastanza.
"Usciamo a fumarci una sigaretta?" propone dopo aver pagato il conto.
"No, in realtà sto cercando di smettere" le confido con un po' di imbarazzo.
"Ah" pronuncia inclinando la testa "Okay" aggiunge solo.
Rimango leggermente delusa dalla sua risposta. Sinceramente mi aspettavo un commento un po' più corposo da parte sua, tipo un 'come mai?' o un 'fai bene' ma evidentemente non le interessa molto questa mia scelta. La lascio perciò fuori dal locale a fumare, dopo averla salutata frettolosamente. La sua reazione mi è sembrata distaccata e non mi è piaciuta. Okay, forse ho toccato le corde sbagliate tirando fuori il discorso di Matteo, ma anche lei riesce sempre a fraintendere tutto! E poi non mi chiede mai nulla della mia vita, se non per fare gossip, il che non rientra nel manuale della collega-amica perfetta.

Portofino | Charles LeclercWhere stories live. Discover now