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Taehyung aveva passato la serata ad evitare lo sguardo di Jungkook, che per qualche motivo gli bruciava addosso; sentiva i suoi occhi scavargli sulla pelle, quasi come a volerla leggere.
Avevano entrambi fatto la doccia per levare via la salsedine e poi, visto che il pomeriggio sembrava non passare mai e non avevano nessuna attività particolare da fare, avevano deciso di fare un pisolino, Taehyung sul letto e Jungkook sull'amaca appena fuori in veranda.
A svegliarli dal loro sonno tranquillo fu un timido bussare alla porta, che scosse dapprima Taehyung: il ragazzo si alzò dal letto, con i capelli arruffati e la bocca impastata dal sonno per controllare chi fosse.

«Servizio in camera, buonasera.» parlò un cameriere, dopo aver fatto un inchino profondo. Davanti a lui c'era un carrellino ricolmo di vassoi, da cui proveniva un profumino di Japchae che a Taehyung fece venire da subito l'acquolina in bocca.
«Prego, entri pure.» Ricambiò appena l'inchino il viola, aprendo del tutto la porta in modo che potesse portare all'interno tutto quel ben di dio.
Si ritrovò poi a guardare l'orologio da polso che indossava, notando come si fossero di già fatte le nove e mezza di sera. Avevano dormito davvero un sacco!

Il cameriere spinse fino al letto il carrello, voltandosi poi verso Taehyung ed estraendo una chiave dalla tasca.
«Gli sposi mi hanno detto che stasera vi aspetta la Jacuzzi all'ultimo piano, questa è la chiave della vostra cabina privata.» gliela porse poi, e il ragazzo la accettò di buon grado.
Alla parola Jacuzzi, Jungkook si alzò per poter essere sicuro di aver capito bene, restando tuttavia in veranda.
Il cameriere uscí subito dopo, lasciando Taehyung con un grosso sorriso stampato in volto e che si rigirava le chiavi fra le dita.

Il corvino gli si avvicinò, lasciando indugiare più volte lo sguardo su quel maledetto succhiotto, che col passare del tempo si era fatto più violaceo.
«Che ne dici se mangiamo e poi ci andiamo?» gli chiese, distruggendo tutto il disegnino mentale che si era fatto Taehyung all'inizio.
Il viola aveva pensato di chiamare Yoongi, quella sera, di chiedergli di passare del tempo assieme e aveva anche azzardato di stare un po' di tempo insieme nell'idromassaggio.
Deglutí, però, al pensiero che probabilmente quella serata il menta l'avrebbe passata con Jimin e non con lui.
«Uhm... Okay.» acconsentí, meno eccitato di prima, sollevando uno dei coperchi su uno dei vassoi, scoprendo una buonissima anatra alla pechinese.
«Wow!» Jungkook lo imitò, togliendo i restanti coperchi, che tenevano al caldo del Japchae, del Jjajjangmyeon e vari contorni, insieme a dei piatti di carne guarnita con succulenta creme e salse.

____

I due salirono fino all'ultimo piano, in quell'ascensore di vetro scintillante, nella calma e nel silenzio più totale. Jungkook aveva optato per una camicia di lino nera, sottilissima al punto di esser trasparente e dei pantaloncini corti del medesimo colore. Taehyung invece era avvolto da una camicetta a maniche corte bianca, e sotto da dei bermuda aderenti neri che gli sarebbero serviti da costume.

Quando la chiave girò nella toppa, facendo scattare il meccanismo, le luci soffuse si accesero automaticamente. Era una stanza piccola, con una enorme vetrata che dava sulla Jeju marittima alla sera, e la Jacuzzi al centro, cosparsa da petali di rosa proprio come il loro letto al primo giorno.
Nell'aria si respirava una dolce aroma di vaniglia, che rendeva l'atmosfera decisamente più sensuale.
I due camminarono verso la vasca per accenderla, e quando Taehyung premette il pulsante, tutte le luci attorno a loro si spensero, lasciando che la Jacuzzi si illuminasse e una musica soft partisse di sottofondo.

«È stupendo.» mormorò Jungkook guardando oltre il vetro la città quieta e variopinta di luci, mentre in sottofondo cominciava a sentirsi il gorgoglio dell'acqua.
Taehyung, ancora dietro rispetto al corvino, si perse nella vista, lasciando vagare i suoi occhi anche sul corpo di Jungkook. Le sue spalle erano larghe e muscolose, la vita stretta e poi di nuovo le cosce voluminose e toniche. Vide la sua ombra muoversi piano, la silouhette statuaria andare a sbottonarsi piano la camicia, sfilando ogni bottone dalla propria asola. Il viola deglutí ancora una volta, quando l'altro fece cadere la camicia ai suoi piedi.

Era come incantato, Taehyung, da quei movimenti leggiadri e sensuali, che quasi si dimenticò di tutto l'imbarazzo che stava pervadendo il suo corpo. Jungkook aveva ben approfittato del buio della stanza per spogliarsi e offrire uno spettacolo unico al suo hyung. Giocò con le falangi e l'elastico dei suoi pantaloncini, prima di sciogliere il nodo e farli cadere alle caviglie, andando a raggiungere la camicetta di lino.
Rimase in boxer, neri come la pece, e poi si girò ad incontrare gli occhi scintillanti nel buio di Taehyung. Il viola si alzò titubante, col respiro sospeso e le labbra dischiuse, mentre Jungkook si avvicinava a lui come una pantera.

Avvertí le sue gote arrossarsi e uno strano calore pervadere tutto il suo corpo quando furono allo stesso livello e a pochissima distanza l'uno dall'altro.
Il corvino, poi, posò le mani sulla stoffa ruvida della camicia candida di Taehyung, accarezzando più la pelle al di sotto che il capo stesso.
«Lascia che io ti spogli.» mormorò.

Commenti che dicono che finisco sempre sul più bello fra 3...2...1...

Choose your oppa | Taekook / Kooktae [BTS fanfic] Where stories live. Discover now