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Jungkook aveva intascato tutti i soldi di quella giornata, il crepuscolo aveva cominciato a scendere e tutti i suoi clienti erano stati soddisfatti. Sospirò, il corvino, entrando nella sua piccola e modesta auto nera, una Honda forse un pochino troppo vecchia per uno giovane come lui.
Non gli andava di cambiarla, in tutta onestà, quasi gli piaceva lo scricchiolare delle portiere e la puzza di Arbre Magique stantio, aveva un non so che di familiare ormai.

Guidò come quasi ogni giorno verso la sede centrale di CYO.com, o meglio, un piccolo locale che Namjoon aveva affittato per non dare troppo nell'occhio. La sua attività era, certo legale, ma se qualcuno avesse scoperto che a volte venivano offerti servizi sessuali e soprattutto che molti degli oppa erano minorenni, sarebbe finito in prigione in meno di un battito di ciglia.
A sedi legali, non erano altro che un sito dove ragazzi consapevoli e maturi postavano annunci di lavoro. Quindi tutto legale.

Non ci volle molto prima di vedere il tanto familiare numero civico di una strada di Gangnam, e Jungkook parcheggiò nel parchetto lì vicino.
E ci volle ancora meno tempo prima che Namjoon lo facesse salire da lui, la porta lasciata già aperta come ogni sera.
«Oggi hai finito presto.» la voce raschiata dello hyung gli solleticò le orecchie, mentre con una mano il corvino si richiudeva la porta alle spalle.
«Niente stupidi appuntamenti serali per fortuna.» sospirò il minore, affondando con un sonoro tonfo nella poltroncina di pelle. Prima di sistemarsi comodo, frugò nella sua tasca, estraendo il malloppo di banconote legate fra loro con un elastico, posandole sul tavolo davanti a Namjoon.

«Stai guadagnando bene nelle ultime settimane Kook, ti hanno lasciato un sacco di recensioni positive.» sorrise appena il maggiore, allentandosi di poco la cravatta dalla gola. Si accinse poi ad afferrare il malloppo succoso di verdoni, togliendovi l'elastico per contare meglio.

Dopo essersi umettato le dita con la saliva aveva cominciato a mormorare man mano la cifra che conteggiava, arrivando a circa 230.000 won: come solito, prese la sua percentuale, intascandosela direttamente, e riallacciò l'elastico giallo attorno al rotolo di banconote. Durante quei momenti nessuno osava fiatare, era come fossero sacri.
«Comunque ho fatto quello che mi avevi chiesto la scorsa settimana.»

«Davvero?» gli occhietti di Kook brillarono, e subito si sistemò sulla sedia per ascoltare meglio quello che il suo capo e migliore amico gli stava per dire.
«Non immischiarti con Min Yoongi okay? È pericoloso, da quello che ho saputo dalle mie amicizie.» le dita lunghe di Namjoon si impossessarono del pacco di sigarette accanto ad un portapenne, ne tirarono fuori una e la accesero.
«Come può essere pericoloso uno che non ha neanche i soldi per bere?» chiese allora il corvino, genuinamente curioso di quella affermazione.

«Vedi è questo il problema» disse il maggiore, andando a guardare dritto negli occhi il ragazzo seduto sulla poltroncina «Preso da solo lui non è nessuno, ma ti voglio ricordare chi ha sposato. Jimin è uno degli uomini più ricchi della Corea, possiede edifici, negozi e soprattutto una grande casa discografica. Perché credi che Yoongi stia con lui?» la domanda quasi sembrò retorica, mentre il capo aspirava dalla sigaretta accesa, creando delle nuvolette di fumo bianco nell'aria.
«Jungkook, quell'uomo è un grande e approfittatore e un abile oratore. Non so quali legami tu abbia con lui, Ma ti prego non mischiarti in qualcosa che neanche tu sapresti gestire.» concluse sinceramente preoccupato per il suo amico.

Sulla poltroncina, Jungkook era immobile e decisamente poco sorpreso da quella rivelazione: certo, si aspettava che quel matrimonio non avesse un briciolo di amore alla sua base, almeno da parte del menta, e aveva inoltre già capito dopo aver chiacchierato con Jimin, che l'unico a provare dei sentimenti fosse proprio il riccone.
Tuttavia proprio non riusciva a capire cosa centrasse Taehyung in tutto quel macello.
«Sai qualcosa altro? Qualsiasi cosa.» in un momento del genere anche il minimo dettaglio era cruciale.

«A quanto mi è stato detto, ora che sono sposati anche Yoongi possiede delle quote fra le azioni di Jimin. Quindi questo potrebbe renderlo il futuro proprietario di tutti i suoi possedimenti, essendo suo marito» spiegò, e la sua sigaretta era già arrivata quasi a metà.
«Ma onestamente dubito succederà, conosco Jimin e ha la testa dura e non si farà togliere facilmente dal suo posto.» aspirò ancora arrivando fino a poco prima del filtro e sorridendo verso l'altro «Certo, se qualcuno non lo uccide.» concluse con una risatina divertita.

Choose your oppa | Taekook / Kooktae [BTS fanfic] Onde as histórias ganham vida. Descobre agora