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Lasciatemi tanti commentini perché stasera sono un pochetto giù di morale uff

Il fragore delle risate dei suoi amici, miste a quelle delle persone che affollavano il locale erano stordenti, per Taehyung, che voleva solo andare a casa.
Si potevano vedere diversi tipi di ubriachi, in quel tipo di posti: gli esagitati, che erano decisamente iperattivi per i suoi gusti, gli urlatori, il cui tono di voce superava la soglia di decibel che reggiungeva un aereo, i "dovevo essere un idol" che improvvisavano balletti e canti totalmente stonati.

Lui invece, era uno di quei tipi con la sbronza depressa: l'alcol gli saliva alla testa, e se in realtà sarebbe dovuto essere felice per aver finalmente finito quello schifo di università e aver conseguito la laurea, ma proprio non riusciva a esternare le sue emozioni. Era circondato dai suoi amici più cari, da quelli che lo avevano sostenuto durante i suoi giorni più bui e dal nuovo arrivato Jungkook, che tutti credevano fosse il suo vero ragazzo e che stavano riempiendo di domande.
Sedeva accanto a lui, il corvino, rispondendo con cortesia a tutti i suoi amici, ubriachi fradici.

L'host invece non sembrava minimamente partito con la testa: aveva bevuto lo stesso numero di bicchieri di Taehyung, eppure sembrava lo stesso di sempre.
Il viola era accasciato su sé stesso, con gli occhi persi nel fondo del bicchiere che aveva davanti e le braccia mogie lungo il busto.
Il brusio di sottofondo, arrivato un certo punto, non lo disturbava neanche più di tanto. Pensava solo al mazzo di fiori al lato del suo piatto, alla mano di Yoongi che aveva sfiorato la sua e al suo rifiuto perché "Ora sono una celebrity, non posso proprio farmi vedere in pubblico a bere".
Taehyung aveva annuito, lo aveva salutato e i tre ragazzi avevano poi trascinato via il neolaureato verso fiumi di alcol.

«A Taehyung!» urlò Jin tutto d'un tratto e alzando un bicchiere in ara, le guance color porpora e a stento si reggeva con i palmi sul tavolo. Gli altri brindarono a lui, alzando gli shottini di soju e riempiendo quello del festeggiato, che si trovò a dover sfoderare un sorriso di circostanza e a far scontrare i bicchieri per forse la centesima volta quella serata.

Il viola ingurgitò l'alcol d'un solo fiato, posando poi il bicchiere quasi all'unisono con Jungkook. Si voltò appena, e i suoi occhi stanchi incontrarono quelli da cerbiatto dell'host; il corvino capí subito che qualcosa non andasse, visti gli angoli delle labbra del maggiore piegati all'ingiú e le palpebre mezze chiuse.
Jungkook gli posò una mano sul ginocchio e gli si avvicinò all'orecchio.
«Tutto bene Tae?» gli chiese con una dolcezza disarmante.
«Sì..» mormorò l'altro sentendo una sensazione di calore cominciare a propagarsi nel suo corpo.

Jungkook era un bravo bugiardo e una persona che sapeva leggere in maniera magistrale le espressioni e i volti di chiunque incontrasse.
«Vuoi andare via?» chiese ancora, leggermente più esplicito, attento però a non farsi sentire dagli altri.
Il viola rimase qualche secondo incantato a fissare il vuoto davanti a lui, sebbene la tavola fosse ancora del tutto imbandita.
Poi annuí timidamente, stringendosi le falangi fra di loro sotto al tavolino basso.
«Andiamo allora.» gli sussurrò Jungkook, prima di alzarsi in piedi con uno scatto agile, non proprio di una persona che aveva bevuto almeno venti shottini.

«Bene ragazzi, noi andiamo. Accompagno Taehyung a casa, grazie per la serata.» fece un piccolo inchino, porgendo poi una mano al viola, aiutandolo ad alzarsi.
Se non avesse avuto tutto quell'alcol in corpo, probabilmente avrebbe già sputato fuori una delle sue frasi tipiche "Mi alzo da solo" da maschio passivo e prepotente. Eppure accettò di buon grado l'appiglio sicuro di Kook.
Subito dei cori da stadio si alzarono, i suoi amici come al solito non sapevano che pensare male, e se erano ubriachi la cosa di triplicava.
Chi imitava dei gemiti, chi mimava un pompino con la bocca e chi altro invece rideva come un forsennato gettandosi per terra.

«Mi raccomando sesso protetto!» fu l'ultima cosa che sentirono i due, urlato da un Jin con la voce rotta dalle sue tipiche risate a tergicristalli, prima di uscire dal locale.


Choose your oppa | Taekook / Kooktae [BTS fanfic] Where stories live. Discover now