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Tutti alla centrale lo conoscevano: era impossibile che una persona del genere passasse inosservata.
I suoi capelli rosso fuoco, la sua uniforme non stirata e il suo sorriso smagliante erano di certo unici.
Infine, il tocco di classe, che gli era valso il soprannome di "Agente fiorellino", sia per i suoi modi di fare molto cordiali e simpatici, che per il fiore arcobaleno con una faccina sorridente che portava accanto al nome, sul petto.

Jung Hoseok era un poliziotto decisamente inusuale, tuttavia lo amavano in molti. La sua risata metteva di buonumore tutti i suoi colleghi, al mattino, nonostante il rosso fosse uno degli ultimi arrivati.
Quella mattina, nessun sorriso smagliante adornava le sue labbra, i suoi denti grossi e luccicanti non facevano capolino dalla sua bocca a cuoricino.
Hoseok era arrabbiato.

«Non ci posso fottutamente credere.» erano anche rarissime le volte in cui lo si sentiva bestemmiare: i suoi colleghi credevano che dalle sue labbra fuoriuscissero solo parole carine e diminutivi infantili.
Davanti ai suoi occhi, il fascicolo di documenti con la foto del suo amico Taehyung, lo aveva fatto andare in bestia.
Con una casacca a righe, il detenuto teneva alto il cartello con il numero identificativo per la foto segnaletica: aveva una espressione a dir poco sconvolta, e non lo biasimava di certo.

Era stato informato solo il giorno dopo il suo arrivo in centrale, dell'arresto di Kim, il che si andò solo ad aggiungere alla sua rabbia. Gli avevano esposto le dinamiche dell'omicidio, eppure lui non ci credeva. Non era quel genere di persona, Taehyung, e ne era al cento per cento sicuro.
Sbatté forte le mani sulla sua scrivania, lasciandosi andare ad un sospiro frustrato.
«Chi cazzo è stato a farti questo Tae?...» si morse un labbro, sbuffando poco dopo quando controllò di sfuggita l'orologio al suo fianco.

Il suo ospite era in ritardo.
Prese il suo cellulare, allora, facendo per richiamare l'ultimo numero apparso nel registro chiamate, quando vide lo stesso soggetto entrare dalla porta, col fiatone.
«Alla buon'ora.» disse acido Hoseok.
Jungkook si sedette, deglutendo per lubrificare la sua gola stremata dalla corsa.

«Scusami... Sono stato da Taehyung. Ci ho parlato e mi ha praticamente confermato l'idea che qualcuno lo abbia incastrato.» scosse la testa, per togliersi i capelli ribelli che gli finivano davanti agli occhi.
«Hoseok, voglio che tu prenda questo caso in custodia. So che sei ancora nuovo qui, ma ti prego di insistere coi tuoi superiori.» avanzò la proposta il corvino.
Il rosso lo guardò serio, le mani conserte e le dita strette fra loro. Annuí, sapendo già quanto sarebbe stata difficile una cosa del genere.

«Qualche stronzo lo ha conciato per le feste. Aspetta solo che io abbia il permesso di indagare, e giuro che gli controllerò anche i peli del culo.» grugní, ultimando di compilare la richiesta che aveva fra le mani. Scrisse la data e poi la sottopose allo sguardo del minore, indicandogli con la penna dove firmare.
«Mi serve la firma del suo legale qui per portare la richiesta al colonnello.»
Jungkook annuí, mettendo nero su bianco il suo nome, leggermente spaventato da Hoseok. Quando lo aveva conosciuto al matrimonio, non avrebbe mai pensato che una persona così solare potesse risultare così terrificante.

Quando ebbe finito, ripassò il foglio al maggiore, lasciandosi andare ad un sospiro.
«Sei preoccupato per il tuo ragazzo, vero?» chiese l'agente, e il corvino si ritrovò a mordersi l'interno delle guance. Anche Hoseok credeva che fossero realmente fidanzati, e per un momento quasi se ne era dimenticato.
«Si, e sono anche molto incazzato. Sono sicuro c'entri Min Yoongi, in qualche modo.» sputò fuori la verità.
«Yoongi?!» spalancò gli occhi, il rosso «Cosa te lo fa pensare?»
«Non so esattamente, ma ho questo sesto senso.» fece spallucce Jungkook, sistemandosi la giacca e finalmente alzandosi dalla sedia.

«Per favore, Hoseok, se riesci ad ottenere il caso, preoccupati di metterlo in cima alla lista dei sospettati. Quel tipo non mi è mai piaciuto.» afferrò la sua valigetta, l'avvocato, facendo poi un cenno con la testa all'agente. «Fammi sapere, hai il mio numero per ogni emergenza.»
Il poliziotto allora annuí, sentendo anche lui una strana sensazione nello stomaco al solo pensare a Yoongi.

Tadaaaa

Choose your oppa | Taekook / Kooktae [BTS fanfic] Where stories live. Discover now