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Erano le prime luci della mattina, quando Taehyung venne svegliato da un bussare alla sua porta.
Chi c'era dietro, era sicuramente molto impaziente, data l'insistenza con cui continuava a battere.
Si alzò controvoglia, stropicciandosi gli occhi e trascinandosi coi passi pesanti fino alla porta di casa, mormorando un "Arrivo" che in realtà aveva sentito solo lui.

Tolse il lucchetto, gettandolo sul mobiletto affianco alla rinfusa, prima di aprire finalmente la porta.
Strabuzzò gli occhi quando davanti a sé realizzò una figura alta, in una uniforme blu scura, che mostrava un distintivo scintillante.
«Polizia di Seoul, lei è il signor Kim Taehyung? »
E il viola annuì, ancora in una specie di stato di trance legata al sonno.
«La dichiaro in arresto per l'omicidio di Park Jimin, deve seguirmi in centrale.»

Tutto si fece nero attorno al ragazzo: omicidio di Park Jimin... PARK JIMIN? lui? Non ci aveva mai parlato in vita sua, non aveva mai avuto contatti con la presunta vittima se non in occasione del matrimonio.
Tremò a quelle parole, indietreggiando di istinto.
«C-cosa, no.. Aspettate c'è un errore!» non ebbe neanche il tempo di dimenarsi che un agente tutto muscoli lo prese per il braccio, allacciandogli le manette ai polsi.

Quel clack metallico fece andare fuori di testa Taehyung, che cominciò a piangere come un bambino.
«V-Vi prego c'è un errore, non ho fatto niente!» si mosse inutilmente, ormai impossibilitato dalle manette, mentre gli agenti di polizia lo spingevano fuori dalla porta di casa sua, facendolo avanzare con la forza.
«Ha il diritto di restare in silenzio e richiedere un avvocato, ogni parola da adesso in poi sarà usata contro di lei.» parlò il supervisore, continuando ad avanzare.
Al viola tremarono le gambe, mentre sentiva i poliziotti dietro di lui che entravano nel suo appartamento, per perquisirlo.

Gli venne da vomitare quando ricordò che avrebbero trovato garze insanguinate, cerotti, panni sporchi di sangue.
Continuò a camminare controvoglia, lasciandosi trascinare ormai verso la sua condanna ingiusta, mentre nel suo appartamento lo schermo del suo telefono era illuminato.

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Choose your oppa | Taekook / Kooktae [BTS fanfic] Where stories live. Discover now