Capitolo 3 | Solo io posso toccarti

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...per poi voltarsi e uscire dalla stanza lasciandomi finalmente da sola.

Sono un po' curiosa e devo ammettere che vorrei rovistare tra le sue cose, ma se avesse delle telecamere nel suo ufficio? Non sarebbe una sorpresa se fosse così.

Cerco di rimanere ferma anche se faccio vagare gli occhi per la stanza, cercando il termostato. Non appena lo noto, in un angolo lontano poco distante dal divano in cui era seduto lui, prendo un profondo respiro e mi alzo dalla sedia per raggiungere in fretta il dispositivo. Dal momento che non ho mai usato questo tipo di cose, per prima cosa controllo i numeri e poi faccio quello che sembra logico a me, accendendolo scegliendo la temperatura che voglio, prima di ritornare a sedermi.

Grazie a Dio, ci sta mettendo molto tempo per tornare con un semplice bicchiere d'acqua, il che mi ha permesso di non essere stata scoperta e di ritornare alla scrivania, comportandomi come se avessi lavorato per tutto il tempo. Spero soltanto che non ci sia nessuna telecamera o altro, sono una stupida idiota.

Mi schiarisco la gola e non appena appoggio la punta della mia penna sul foglio di carta, lui rientra. I miei occhi sono sempre attratti dal suo corpo, come un magnete. Lo guardo chiudere la porta e scorgo il bicchiere di vetro che tiene nella sua mano venosa, le maniche della camicia sono arrotolate; rivelando i suoi avambracci mascolini in cui le vene risultano più prominenti di sempre.

Deglutisco il resto della saliva che il mio corpo teneva bloccata e una volta voltatosi verso di me, entro in contatto visivo con lui. Si passa una mano tra i capelli lunghi e appoggia la bevanda sulla scrivania. "Ecco a te," mi sorride senza distogliere lo sguardo e invece di tornare sul divano, resta lì, chinato di fronte a me.

"La ringrazio..." afferro il bicchiere con po' di apprensione, chiedendomi perchè sembra così malizioso e fiero. Non avrà messo niente nel bicchiere...vero?

Ad ogni modo, prendo comunque un sorso di quell'acqua fresca mentre vengo fissata e poso il bicchiere sulla superficie piana. "Perchè non hai mangiato in pausa come ti avevo detto prima?" ricomincia di nuovo con questa storia assolutamente non necessaria.

"Perchè..." gli do una risposta, non chiara, ma comunque una. "E' legale quello che mi sta facendo in questo momento?" blocco le mie azioni e punto gli occhi su di lui, i suoi stavano tracciando un percorso su di me e una volta che avevo nuovamente aperto bocca, lo avevo costretto a non fissarmi più la scollatura, cosa che stava facendo mordendosi il labbro inferiore. "Beh...se prendiamo in considerazione il fatto che ti sto pagando, resta a te decidere se è legale o meno. La porta è aperta, puoi andare se vuoi. Non ti sto trattenendo." scuote la testa mentre la sua espressione trasuda puro divertimento e fiducia di sé.

Lui sa che mi piace essere qui. E' questa la parte peggiore.

"Beh...quanto verrò pagata per un'ora?" non ho intenzione di andarmene adesso, negoziando e pensando al risultato di questo lavoro non spiacevole. "Quaranta dollari."

Quasi mi strozzo al suono, percependo la presa in giro ma anche il piacere che sta provando. "Q-quaranta dollari..." ripeto l'incredibile e muovo gli occhi per la stanza, evitando l'uomo alto e il colletto sbottonato della sua camicia proprio davanti al mio naso.

"Non voglio essere denunciato per nessuna falsa stronzata. Quindi ti do il permesso di andare," inizia a diventare serio e si raddrizza, dandomi la possibilità di scegliere e complicare la situazione per me.

"D'accordo." lascio correre la mia risposta e punto lo sguardo in alto, nei suoi occhi intimidatori. "Rimarrò e lavorerò per quanto mi sarà possibile."

DEEP INSIDE || J.JK ✓ (Traduzione Italiana)Where stories live. Discover now