Capitolo 6 | A porte chiuse

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- Due giorni dopo -

3 pm.

La mia giornata risulta molto più lunga dopo tutto il casino che ho cercato di strappare dalla mia mente, chiudo gli occhi e mi appoggio sulla mia sedia girevole ruotando su me stesso lentamente, masticando una gomma tentando di allontanare l'ansia. Incrocio le braccia portandole al petto e semplicemente continuo a muovermi, pensando infinitamente alla donna che mi ha fatto incazzare questa mattina, immaginandomi mentre la faccio pentire riguardo al suo comportamento villano nel modo in cui merita.

Lo giuro su Dio, pagherà per questo. Primo, mi ha fatto credere in qualcosa e poi ha osato aprire bocca standomi di fronte, con un'audacia mai vista. Non si rende conto di ciò che ha fatto.

"Fottuta vita di merda..." mormoro io mentre scaglio tutta la mia furia su quel chewing gum. "Ti odio fottutamente dal profondo..." stringo la mascella, la quale ha lavorato fin troppo e lascio cadere con violenza le mani sui braccioli della mia sedia. "Dannazione!" mi alzo alla svelta dalla mia posizione, cacciando la sedia all'indietro per poi ritornare al mio masticare marciando in direzione della porta.

La prossima cosa che so è che inciampo sulla mia segretaria bruscamente, facendoci quasi sbattere l'uno contro l'altra. "Oh Signor Jeon-" indietreggia subito dopo, inchinandosi a me e scusandosi per quello che era appena successo. Mi chiudo la porta alle spalle, facendole sapere che è tutto okay. "Va tutto bene, cosa ci fai qui?"

"Io...sono venuta qui per ricordarle del meeting a cui deve presentarsi tra cinque minuti, potrebbe arrivare in ritardo se non va adesso." menziona quello che avevo completamente tirato fuori dal mio cervello, dopo tutte le cose che lo stavano riempiendo. "Ah sì..." sospiro e mi passo una mano tra i capelli, tirandoli indietro. "Grazie per avermelo detto, me n'ero dimenticato e adesso vado." le mostro la mia gratitudine e dopo essermi guadagnato un sorriso, mi faccio strada in direzione della sala riunioni dove mi aspetto di vedere la donna furiosa.

Mi sistemo la cravatta in maniera appropriata dal momento che devo mostrare un minimo di professionalità ai miei dipendenti, e getto la gomma nel primo cestino che vedo, per poi entrare nella sala in pochi secondi sentendo che tutti si alzano in piedi.

"Seduti," consento a tutti di ritornare ai propri posti mentre mi dirigo al mio posto, i miei occhi controllano ogni faccia per trovare quella che voglio, ma che allo stesso tempo, odio. Un pesante battito dentro al petto mi sveglia non appena noto il suo corpo e il suo viso, quegli occhi che scrutano il materiale sul tavolo, quelle sue labbra lucide che lecca e preme tra di esse.

Rimetto insieme i pezzi di me stesso e allontano lo sguardo da questa persona, sbuffando e passandomi una mano sul viso prima di mettermi a sedere alla sua destra, per avere il posto dominante di questo tavolo ampio.

In quanti sono qui dentro ancora?

Dodici...grandioso...tutto questo occuperà parecchio tempo. "Dunque," la mia voce rompe il silenzio, con il piede mi aiuto a trascinarmi vicino al bordo del tavolo e inizio questa riunione. "Prima di cominciare, voglio che mi diciate quale soggetto vorreste affrontare oggi. Quindi iniziamo con..." passo lo sguardo su ognuno di loro, i loro volti non mi soddisfano essendo consapevole che l'unica persona che vorrei sentire è proprio accanto a me.

"Choi Bangwon," non pronuncio il nome di lei, pianificando di comportarmi come se non fosse più la mia dipendente speciale, dal momento che è quello che vuole. Quest'uomo si irrigidisce in un batter d'occhio al suono della persona prescelta e deglutisce, mentre io mi appoggio all'indietro sulla mia sedia per ascoltarlo e lascio che gli altri abbiano il proprio turno.

DEEP INSIDE || J.JK ✓ (Traduzione Italiana)Where stories live. Discover now