E' così complicato!

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Trovai diversi messaggi e chiamate di Samuele sul cellulare, tutti che mi chiedevano se stavo bene e se era tutto a posto. No che non lo era! Avevo deciso di non mostrarmi gelosa, ma Samuele avrebbe dovuto portarmi un po' di rispetto e avrebbe dovuto portarmi a casa lui ieri sera, che diamine! Non gli risposi e passai la mattinata a riflettere, saltando le lezioni (con il mio mal di testa non sarei comunque stata molto produttiva!)

Tommaso era passato da me per assicurarsi che mi fossi ripresa e mi aveva portato una grossa tazza di caffè, una cura miracolosa!

"Ti ringrazio per ieri sera Tommi... sono stata davvero un'idiota!"

"Tranquilla Cami, ti capiterà sicuramente di ricambiare il favore!" mi disse con un'espressione divertita sul volto.

"Temo di dover parlare con Samu" gli confessai cercando di decifrare la sua reazione. Si mostrò serio e preoccupato. "Se vuoi, è in camera sua... credo si senta in colpa!"


Bussai con decisione e quando entrai lo trovai sdraiato sul letto con uno sguardo triste, che si illuminò un po', non appena mi vide. "Cami io..."

"Zitto Samu!" lo interruppi perentoria, intendevo fargli capire che doveva prendersi cura anche di me! "Non avresti dovuto lasciarmi sola in discoteca ieri sera e non avresti dovuto farti condizionare da Carrie!"

"Lo so, hai ragione... ma io e Carrie abbiamo un rapporto che non so come spiegarti... lei mi è stata vicina anche quando, a otto anni, mio padre è andato via e da allora ci siamo sempre sostenuti, specialmente dopo che lei ha..." si bloccò pensieroso, rimangiandosi le parole che stava per pronunciare e infine concluse " ...lei è importante per me."

"E io?" mi azzardai a chiedere, leggermente risentita (cos'era... una dichiarazione d'amore?)

Lui mi guardò finalmente negli occhi, la sua espressione mortificata mi fece capire che non intendeva farmi soffrire, ma involontariamente lo stava facendo.

"Stai diventando sempre più importante" si alzò dal letto, avanzando qualche passo verso di me. Non era esattamente la risposta che volevo sentire, ma era stato sincero, alla fine ci stavamo frequentando solamente da un mese (circa!).

"Io sto cercando di essere comprensiva e non voglio intromettermi nel vostro legame Samu, ma qualche volta vorrei essere la tua priorità."

"Hai ragione, sei e sarai la mia priorità" si piazzò di fronte a me, sollevando dolcemente una mano sulla mia guancia e accarezzandomi la pelle con il pollice, mi baciò prima teneramente poi sempre più passionalmente, facendo scivolare la mano dietro la mia testa per accentuare la nostra vicinanza. Avevamo avuto il nostro primo litigio e avevamo fatto pace, ma per un inspiegabile motivo, il mio cuore era coperto da un velo di ansia.


Quel pomeriggio iniziai il mio turno con il solito imbarazzo che mi recava questo lavoro. Ero vestita da kebab, ovviamente gigante! Ma un costume normale mai?! Fortuna che era novembre e almeno non faceva caldo, altrimenti avrei sicuramente sudato qua dentro!

Fuori dal piccolo negozio distribuivo i miei volantini cercando di invogliare la gente ad entrare e ricevendo in cambio buffe occhiate e risatine, quando ad un tratto riconobbi distintamente una forte risata: Rebecca! Era poco distante da me e mi fissava con le lacrime agli occhi, una mano sulla pancia e l'altra piena di sacchetti di intimo femminile.

Sbuffai maledicendo la mia solita fortuna, come facevano a trovarmi sempre? Rimasi in silenzio con un'espressione irritata mentre Rebecca si avvicinava continuando a ridere.

"E questo cosa sarebbe, Cami?" chiese additandomi senza alcun ritegno.

"Il mio lavoro"

"Lo A-D-O-R-O!" scandì bene le parole per dargli maggior risalto mentre frugava nella sua borsa.

"Cosa stai facendo?"

"Devo assolutamente farti una foto!" e così dicendo estrasse il cellulare e lo puntò verso di me.

"Becky! Non ci provare!" cercai di nascondermi, ma questo costume era ingombrante e non fui abbastanza veloce.

"Perfetta!" esclamò studiando il mio umiliante ritratto "Inoltra a... " Mi lancia verso di lei per strapparle il cellulare dalle mani ma ancora una volta non riuscii nel mio intento.

"Tranquilla, l'ho mandata solo a Tommi, sono sicura che apprezzerà!"

Come poteva questo tranquillizzarmi? "Ora siete amici voi due?"

"Una specie" rispose vaga lei.

La guardai con sospetto: "Mi stai decisamente nascondendo qualcosa!"

Vidi l'espressione di Rebecca farsi tesa e capii di aver indovinato, perciò fui sollevata quando proseguì dicendo seriamente: "E' vero Cami, devo dirti una cosa importante... possiamo vederci stasera?"


Nel mio salotto/ camera da letto/ cucina io e Rebecca stavamo finendo di mangiare il nostro hamburger da asporto, parlando delle ultime novità. Non volevo forzarla a rivelarmi il suo segreto, ma ero davvero curiosa, perciò fui entusiasta quando iniziò a raccontare: "Avrei voluto dirtelo subito, lo sai come sono fatta, ma questa volta è diverso... penso di essere innamorata!"

Rimasi sorpresa, Rebecca aveva avuto tanti ragazzi, alcuni erano stati solo di passaggio, altri più stabili, ma non si era mai dichiarata innamorata di nessuno di loro. Era una vera novità e per qualche secondo mi trovai a temere che il fortunato fosse proprio Tommaso. Perché mai avrei dovuto aver paura? Io avevo Samuele! Cancellai quel pensiero dalla mia testa e mi concentrai sulla mia amica.

"Innamorata? Becky ma è fantastico!"

"Sì, ma è così complicato!"

"Non tenermi sulle spine!"

"Va bene" fece un profondo respiro come per farsi coraggio e continuò: "Si chiama Stefano, è più grande di noi, l'ho conosciuto all'università e usciamo insieme da un mese!"

Sul mio viso si formò un grande sorriso, ero davvero entusiasta: "Sono così contenta per te!" poi un'intuizione passò veloce nel mio cervello e corrugai la fronte, riflettendo, mentre Rebecca era in attesa di qualcosa, ma cosa? Allora... un momento... conosciuto all'università... più grande di noi... oh cavolo!

"Becky stai uscendo con un professore?" esclamai sbalordita. Lo sguardo colpevole della mia amica fu una risposta sufficiente.

"Lo so Cami è una cosa strana, ma lui ha solamente trentacinque anni, è affascinante e mi fa stare così bene... dovresti conoscerlo!"

"Ti prego almeno dimmi che non è un tuo professore!"

"No tranquilla lui..."

"Accidenti non sarà uno dei miei vero?"

Rebecca rise della mia agitazione e questo mi fece rilassare un po'.

"No Cami, non lo conosci... è uno dei professori di Tommaso! Lui sa tutto perché ci ha visti in biblioteca mentre ci baciavamo di nascosto, era questo il segreto che gli avevo chiesto di non rivelare."

Ora capivo tutto, ecco perché alla festa di Halloween erano stati così strani!

Rebecca mi raccontò tutti i dettagli e per tutto il tempo mantenne un'espressione sognante, mentre i suoi occhi si illuminavano ogni volta che pronunciava quel nome. Si capiva da come ne parlava che era davvero presa da questo rapporto e che la rendeva felice. Anch'io ero molto contenta per la mia amica, ma inevitabilmente quella sera capii che il mio rapporto con Samuele non era uguale. Capii che io non provavo le stesse emozioni di Rebecca pensando alla persona amata e pensai che, anche quando ci baciavamo o ci guardavamo negli occhi, io avvertivo sempre un certo distacco da parte di Samuele.

La verità è che, alcune volte, per quanto fortemente vogliamo una persona, dobbiamo prima pensare a prenderci cura del nostro cuore. 

Se son rose... appassiranno!Where stories live. Discover now