Brodo di pollo

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Non so quale strana scarica di positività aveva attraversato il mio corpo quando avevo pensato di poter parlare con i miei genitori in maniera normale. Avrei dovuto aspettarmi una mossa meschina da parte loro, era ovvio che non avrebbero aspettato tranquillamente che io prendessi le mie decisioni da sola. Per questo ora sarei stata una roccia, non avrei più permesso nessuna loro intromissione, non mi sarei più lasciata convincere a tornare in quel posto.

Stavo cercando di spronarmi mentalmente, mentre mi trascinavo svogliatamente su per la rampa di scale che conduceva al mio buco d'appartamento.

Dopo la guerra fredda con mio padre, avevo raccolto le mie poche cose ed ero uscita di casa, salutando solo Rosario. Avevo preso il primo treno per tornare e mi ero seduta in un posto isolato con le cuffiette che mi trasmettevano la musica e avevo ascoltato per tutto il tempo "The man", guardando fuori dal finestrino il paesaggio coperto di neve. 

Ogni conquista che avrei fatto, mi avrebbe reso più un capo ai tuoi occhi. Stava cantando Taylor Swift nelle mie orecchie. Sentivo gli occhi ludici. 

Quando tutti ti credono, cosa si prova? Calde lacrime scesero lentamente lungo le mie guance.

Sono così stravolta dal correre più forte che posso. Bagnavano le mie ciglia, arrivando fino alle mie labbra. 

Chiedendomi se arriverei lì prima. Cercai di nascondere il viso con il cappuccio della mia giacca. 

Se fossi un uomo. Dovevo smetterla di lasciarmi ferire così. Se fossi un uomo.


Mi feci una doccia calda che scacciò via tutte le mie emozioni negative e quando finii di infilarmi il maglione che mi copriva una parte dei leggings, sul mio viso era tornato il sorriso di sempre.

Cercai qualcosa da mangiare per cena ma non trovai nemmeno uno yogurt, così mi infilai un paio di scarpe a caso e scesi in strada alla ricerca di un qualsiasi posto aperto.

Trovai un panificio e presi dei pezzi di pizza, ma appena arrivai davanti al portone di casa, notai qualcuno che stava cercando di aprire con evidenti difficoltà. Era uno strano individuo che mi dava le spalle. Indossava più cappotti uno sopra l'altro, i guanti e aveva il cappuccio calato sulla testa, oltre che una sciarpa che gli copriva il collo e parte del viso. Mi avvicinai cautamente per capire quale fosse il problema. Non mi risultava ci fossero altri inquilini nel palazzo, perciò era una persona sospetta. Mi sporsi leggermente in avanti per vederlo in viso e rimasi molto sorpresa quando lo riconobbi.

"Tommi!" esclamai portandomi una mano davanti alla bocca per lo stupore "cosa ci fai qua?"

"Non sono più partito" rispose lui con un'espressione affaticata.

"Stai bene? Cosa fai conciato così?" indicai il suo bizzarro abbigliamento.

"Credo di avere la febbre. Avevo molto freddo, ma dovevo prendermi da mangiare, così ho cercato di tenermi al caldo infilandomi più cose possibili" ridacchiò, ma la sua risata fu stroncata da un colpo di tosse.

"Non dovresti neanche uscire se non stai bene" lo rimproverai preoccupata. Aprii il portone e lo spinsi dentro, guidandolo fino alla porta di casa sua.

"Grazie Cami" disse lui con un debole sorriso.

"Prendo alcune cosa da me e poi arrivo"

"No, non voglio far ammalare anche te, me la cavo"

"Non direi" e sottolineai le mie parole squadrandolo da capo a piedi. Lui si limitò a scuotere la testa divertito, così continuai: "E poi... nessuno dovrebbe passare il natale da solo"

Mi dispiaceva per lui, ma lo stavo dicendo anche per me, non volevo restare da sola quella sera, mi sarei sentita depressa. Tommaso sembrò cogliere qualcosa nella mia espressione perché sospirò sconfitto e disse: "Hai ragione, faremo il cenone natalizio con il mio brodo di pollo!"


Mentre stavamo mangiando Tommaso mi chiese come mai fossi tornata prima e così mi ritrovai a raccontagli tutto sulla mia famiglia e sul pessimo pranzo che avevo passato. Mi fece bene sfogarmi e buttare fuori un po' del veleno che sentivo scorrermi sotto la pelle. Anche Tommaso mi raccontò di suo padre e capii che avevamo qualcosa in comune: il contrasto con loro e il desiderio segreto di ricevere la loro approvazione... approvazione  che forse non sarebbe mai arrivata.

"Ne hai parlato con Samuele?" mi chiese all'improvviso, facendomi andare di traverso il brodo caldo.

Iniziai a tossire in imbarazzo, mentre la mia mente cercava di capire se fosse il caso di parlare con Tommaso di quello che era successo. "Non ancora... al momento non stiamo parlando molto..." cercai di non guardarlo, non volevo fargli notare la mia espressione affranta, ma non funzionò.

"Cos'è successo?" riprese visibilmente preoccupato.

Mi alzai da tavola e mi sedetti sul divano, valutando ancora se confessargli la verità, ma alla fine pensai che se dovevo chiedere consiglio a qualcuno su Samuele, quella persona era proprio Tommaso. Lo conosceva meglio di chiunque altro. E poi mi fidavo di lui, così gli raccontai tutto. Dei miei dubbi, della mia paura di essere troppo gelosa, delle mie insicurezze e infine del fatto che Samuele aveva detto il nome di Carolina mentre stavamo per fare l'amore.

Tommaso rimase in silenzio seduto accanto a me per un tempo infinito, ma notai la sua espressione che da sorpresa diventava prima preoccupata e poi sempre più arrabbiata. "Samuele è un vero idiota" sentenziò con un tono duro che non gli avevo mai sentito prima. Aveva la mandibola tesa e con gli occhi fissava un punto a caso del salotto, chissà quali pensieri gli passavano per la testa.

Sentivo un dolore emotivo che mi comprimeva i polmoni, provocandomi lunghi sospiri tristi, ma allo stesso tempo provavo uno strano sollievo, avevo condiviso le mie preoccupazioni con qualcuno finalmente e sentivo che Tommaso stavolta era un po' dalla mia parte.

"Mi dispiace Cami, ma credo che la cosa migliore sia parlarne con Samu" poggiò una mano intorno alla mia testa e mi attirò a sé, avvolgendomi in un tenero abbraccio consolatorio. Mi sentii protetta da quelle braccia e piano piano le mie palpebre si fecero pesanti, finché non sprofondai nel sonno.

Sognai il sorriso di Samuele, ma non fui sicura che quel sorriso fosse rivolto proprio a me.

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