Sbocciati

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"Ancora questa maledetta bambola?" gridò Tommaso, uscendo dalla sua stanza trafelato, nonostante fosse appena entrato. Io scoppiai a ridere, ancora in piedi sul suo letto, dopo aver appeso alla parete il poster di Annabelle. Ero cattiva, è vero, ma quanto è carino Tommaso spaventato?!

"Toglilo" ordinò lui con un tono severo e un'espressione risentita sul volto, mentre restava fermo sulla soglia, senza trovare il coraggio per entrare nella stanza.

"Possiamo metterlo in bagno se preferisci"

"Oppure possiamo metterlo direttamente nel cestino!"

"Oppure in cucina, così ti fa compagnia mentre mangi"

Lui corrugò la fronte arrabbiato, ma poi tornò ad illuminarsi, dicendo: "Devi ancora cucinare per me!" Accidenti! Si ricordava ancora?

"Devo proprio? Lo sai che non sono capace. Ordiniamo una pizza"

"No, una scommessa è una scommessa"

"Sì, ma è stata pilotata"

"Facciamo domani sera?"

"Facciamo mai?"

"Adoro il tiramisù, farai quello per dolce?"

"Devo fare anche il dolce?!" sarebbe stata già un'impresa fare un solo piatto. Le mie doti culinarie si limitavano ad un piatto di pasta con un sugo pronto, oppure una fetta di carne senza condimenti. Perciò ero ad un livello vicino allo zero.

Il giorno dopo passai la mattina a studiare delle ricette facili da realizzare e analizzai gli ingredienti che mi servivano. Poi mi recai al supermercato, per fare rifornimento e subito dopo mi rinchiusi in casa, per cominciare l'inizio della fine delle nostre papille gustative.

Cercai di fare il tiramisù, ma metà dei savoiardi si spappolarono dentro al caffè e la crema con il mascarpone venne fuori così liquida che, probabilmente avrei dovuto metterla in un bicchiere, per poterla almeno bere.

Decisi di non lasciarmi demoralizzare e passai al secondo. Iniziando a preparare le patate al forno, che dovevano cuocere per circa un'ora. Poi passai alla carne, ricoprendola di farina per poi cuocerla con il limone, in modo da ottenere le scaloppine. Infine mi dedicai al primo: il risotto al parmigiano.

Quando Tommaso apparve di fianco a me, quasi gridai per lo spavento. Ero così concentrata sui fornelli, che nemmeno l'avevo sentito arrivare.

"Come procede chef?" chiese ironicamente, sbirciando nella pentola davanti a me.

"Male, com'era prevedibile" risposi, continuando a mescolare il riso, ma rendendomi conto che si stava attaccando tutto alla padella.

"Sei troppo severa con te stessa, vedrai che sarà tutto buono" cercò di rincuorarmi lui, avvolgendomi in un abbraccio da dietro e incurvandosi per appoggiare il suo mento sulla mia spalla. Sospirai dubbiosa. Non sarebbe stata una cena facile.

Quando ci sedemmo a tavola, versai il risotto nei rispettivi piatti, ma non prometteva nulla di buono. Presi posto sulla mia sedia e osservai la poltiglia biancastra che consisteva nella mia cena, poi lancia un'occhiata preoccupata a Tommaso, che aveva gli occhi puntati anche lui sul piatto e faceva una faccia per nulla rassicurante.

"Buon appetito" esclamò, prendendo il cucchiaio e assaggiandolo. Immediatamente fece una smorfia, che cercò di mascherare con un sorriso.

"Com'è?" chiesi preoccupata. Avevo già capito che faceva schifo.

"E' terribile" rispose, cercando ancora di ingoiare il boccone che aveva in bocca.

"Ordiniamo una pizza?" azzardai, sapendo già che teoricamente il primo era il piatto riuscito meglio, quindi stavo male al solo pensiero di presentargli le altre portate.

"Decisamente" concordò Tommaso, allontanando il piatto dal suo posto.

"Sì, non esagerare ora" precisai, notando il suo gesto schifato "non può essere così tanto disgustoso!"

"Assaggia"mi sfidò. Presi una porzione di riso e la misi in bocca, cercando di capirne il gusto. Era impossibile descriverlo. Era impossible anche definirlo cibo. Misi una mano davanti alla bocca, arricciando il naso e mi sforzai per mandare giù prima di dire: "Ma come accidenti ho fatto?"

Scoppiammo a ridere insieme e giurai che non avrei mai più preparato una cena per lui. Mi sarei limitata a pasta in bianco e uova strapazzate.

Mi alzai per sistemare un po' le pentole sparse per il piano della cucina, ma dalla sua sedia Tommaso mi prese delicatamente la mano e mi condusse da lui, facendomi sedere sulle sue ginocchia. Mi abbracciò teneramente, affondando la testa nel mio petto e mi disse dolcemente: "Grazie per averci provato."

Feci scorrere le braccia intorno alla sua testa e lo strinsi forte a me, accarezzando i suoi capelli scuri. Lui sollevò la testa, guardandomi negli occhi e io mi chinai leggermente per baciarlo. Subito la sua lingua cercò la mia, e le sue mani iniziarono a percorrere il mio corpo, spogliandomi lentamente. Gli tolsi la maglietta, ammirando il suo petto definito e percorrendo con le mani la sua schiena larga. Si alzò dalla sedia, sollevandomi insieme a lui e mi portò fino al letto, dove mi adagiò delicatamente, per poi scivolare sopra di me.

Fare l'amore con lui era come tornare ad essere vergine, e riprovare le stesse intese emozioni e sensazioni. Era come cantare sempre la stessa canzone, ma con tonalità e melodie diverse. Era come rileggere sempre lo stesso libro, ma scoprendo nuovi significati nascosti.

Mi sentivo forte e sicura con lui, mi sentivo completa... mi sentivo felice.

"Resta sempre con me Cami" mi sussurrò all'orecchio Tommaso, scendendo poi sul mio collo per depositarmi tanti baci veloci.

"Sì, sempre" risposi in un soffio, chiudendo gli occhi estasiata.

Ci eravamo seccati stando separati, poi ritrovandoci eravamo rifioriti e ora, insieme, eravamo finalmente sbocciati.

Stavo camminando avanti e indietro per il mio piccolo bagno, osservando agitata l'ora sul cellulare, aspettando che cambiasse. Mi portai un'unghia alla bocca, mordendola nervosamente e alzai gli occhi al cielo.

Ti prego, fa che non sia così!

Con la fronte corrugata dalla preoccupazione e le mani che tremavano, sollevai la stecca di plastica bianca, poggiata sul piano del lavandino. Due linee.

Oh cazzo... ero incinta!



Ciao a tutti! Vi ringrazio tantissimo se siete arrivati fin qui con la lettura. Spero di avervi fatto divertire ed emozionare con la mia storia. Voi sicuramente con i vostri commenti e il vostro sostegno mi avete fatto contentissima! 

Se la storia vi è piaciuta così tanto che volete continuare a seguire le vicende di Camilla, fatemelo sapere nei commenti. 

Questa potrebbe essere la fine... oppure no! 

Se son rose... appassiranno!حيث تعيش القصص. اكتشف الآن