Dolce e amara

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"Spero che tu sappia quello che stai facendo" la voce di Tommaso in lontananza mi svegliò. Aprii lentamente gli occhi e cercai di mettere a fuoco le cose intorno a me.

"Lo so, ma è una cosa seria!" continuò il ragazzo, sembrava alterato. Ero nella camera di Samuele, doveva avermi portato Tommaso ieri sera, perché non ricordavo di esserci arrivata.

"Non voglio vederla soffrire" Con chi stava parlando?

Mi alzai dal letto e in punta di piedi raggiunsi la porta che era già socchiusa e cercai di spiare lungo il corridoio. Vedevo Tommaso camminare avanti e indietro per il salotto.

"Certo che ci tengo a lei" Stava parlando di me?

Mi spostai maggiormente, affacciandomi con la testa oltre la porta.

"Le racconterò tutto Samu! No, non... aspetta... " rimase in silenzio per qualche secondo, cambiando espressione man mano che il tempo passava e infine sospirò concludendo: "Bene. Ciao" sembrava ancora arrabbiato. Posò il cellulare sul mobile che aveva vicino e si voltò, bloccandosi.

Ero uscita fuori in corridoio e lo stavo fissando con le braccia incrociare al petto e lo sguardo serio che non ammetteva bugie.

"Cosa mi devi raccontare?" ero consapevole di non risultare particolarmente convincente. Indossavo ancora i vestiti della sera prima, stropicciati, e i miei capelli erano tutti arruffati, ma in questo particolare momento non mi importava.

Tommaso rimase fermo, fissandomi negli occhi, sembrava combattuto. Abbassò lo sguardo sbuffando e grattandosi la testa, come faceva sempre quando era in difficoltà.

"Vieni, ti faccio un caffè" mi disse mentre mi precedeva in cucina. Lo osservai accendere la macchinetta e preparare la tazzina. Rimasi in silenzio. Tommaso mi lanciò uno sguardo eloquente e poi decise di riprendere a parlare: "Avrebbe dovuto dirti tutto Samu, ma ha deciso di tenere seppellita questa storia, per non ferire Carrie e... per non ferire me"

Posizionò il caffè davanti a me e si sedette poggiando i gomiti sul tavolo. Chinò la testa, portandosi le mani sulla fronte. Sembrava così affranto che mi fece  tenerezza, per questo allungai una mano e gli accarezzai i capelli delicatamente.

"Non devi dirmi nulla se non vuoi farlo" cercai di essere comprensiva anche se stavo letteralmente impazzendo dalla voglia di sapere. Tommaso sollevò gli occhi e incontrò il mio sorriso rassicurante. Cercò di ricambiare e per la prima volta, vidi la sua insicurezza, anche se quando parlò non la lasciò trapelare: "Voglio farlo, solo... non è mai facile ripensare a questa parte della nostra vita. Io, Samu e Carrie siamo amici da quando eravamo bambini, questo lo sai già."

Annuii ascoltandolo attentamente.

"Ma c'era anche un'altra bambina che era sempre insieme a noi, Anna. Lei e Carrie sono state migliori amiche da subito e non si sono più separate. Crescendo abbiamo imparato a difenderci a vicenda e abbiamo stretto un forte legame. Eravamo inseparabili."

Anna... mi tornò alla mente la foto che Tommaso guardava in camera sua. Quella poteva essere lei?

"Mi sono innamorato di Anna senza neanche rendermene conto, è stata la mia prima ragazza... non ho mai più provato per nessuna le stesse emozioni. Vere emozioni... "

"Tommi..." sentii una stretta al cuore vedendo la sua espressione addolorata, non sarebbe finita bene questa storia, già lo capivo.

"Ma Anna era una persona fragile, lei... due anni fa... lei... "sembrava non poter continuare la frase, deglutì vistosamente, chiuse gli occhi come per raccogliere coraggio e concluse: "lei si è suicidata"

Rimasi senza fiato. La mia mente non riusciva neanche a concepire una cosa del genere. Era davvero troppo doloroso. Ingiusto. Sentii le lacrime farsi strada all'interno dei miei occhi. Tommaso sembrava una persona così solare, ma in realtà aveva sofferto tanto, aveva dovuto affrontare una situazione triste, un dolore straziante, un amore finito. Aveva perduto la persona alla quale teneva di più.

Allungai una mano per confortarlo, ma lui, con mia grande sorpresa, riprese a parlare, continuando il suo racconto: "Carrie e Samu erano fidanzati in quel periodo, ma quando lei perse Anna, non riuscì a gestire le sue emozioni. Iniziò ad avere evidenti sbalzi d'umore, era depressa, diventò quasi anoressica, si rifiutava di mangiare. Non stava più bene. Samu cercò di starle vicino, ma lei lo allontanò sempre di più, finché decise di lasciarlo. Ma Samu non ha mai smesso di preoccuparsi per lei, neanche adesso che è riuscita a superare il dolore. Tra loro due ci sarà sempre questo tipo di legame. Voglio che tu lo sappia, non devi soffrire per causa sua."

"Non posso neanche immaginare quello che avete passato voi ragazzi, è straziante..." le parole si bloccarono nella mia gola mentre fissavo intensamente gli occhi azzurri e tristi di Tommaso. Somigliavano ad un cielo che minacciava pioggia.

"Io... non sono stato in grado di proteggerla..." la sua voce suonava disperata. Alzai nuovamente la mano verso di lui e questa volta la posai sulla sua guancia, cercando di comunicargli la mia comprensione. Le parole non bastavano per esprimere tutto quello che stavo provando: tristezza, paura, rabbia, dolore.

Una lacrima cadde lentamente sulla mia guancia. Una sola lacrima che creò un solco silenzioso. Una sola lacrima che racchiudeva tutte le mie parole inespresse. Una sola lacrima dolce e amara.

Tommaso ammorbidì la sua espressione: "Piangi per me?"

"Scusa..." sussurrai, incapace di aggiungere altre parole, incapace di muovermi, incapace di pensare ad altro se non all'espressione triste di Tommaso.

Lui aprì le sue labbra in un debole sorriso, poi si sollevò leggermente dalla sedia, chinandosi in avanti e arrivando a sfiorarmi la fronte. Si avvicinò lento al mio viso e depositò un bacio sulla mia guancia, indugiando su quella lacrima che era sempre un po' amara, ma ora sembrava anche tanto dolce. 

Se son rose... appassiranno!Where stories live. Discover now