Capitolo 29

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Arrivo sul set dello shooting, completamente zuppo e con i nervi ancora a fior di pelle vado a sbattere contro un tizio "Guarda dove vai coglione"Lui sbuffa e si scusa per poi proseguire il suo cammino.

Corinne mi viene incontro e appena nota che sono bagnato, si copre la bocca con le mani "Sei letteralmente fradicio, e hai il viso completamente distrutto. Che ti è successo?" Mi tocco l'occhio e sospiro "Sono caduto dallo skate" alzo le spalle e la supero "Dove stanno i camerini?" Mi indica una porta con su scritto il mio nome, e senza dire nulla entro.

Una volta dentro vado a sedermi su una sedia di fronte allo specchio: Il trucco che ha usato Cecilia per coprire i segni sul mio viso è completamente sparito, fantastico.

La porta sbatte alle mie spalle rivelando quel tizio che mi è venuto addosso prima "Allora, adesso ti trucco e poi ti do i vestiti per.." si blocca improvvisamente appena nota che sono io "Oh sei tu." Annuisco abbastanza scazzato "Mi dispiace per prima. Andavo di fretta e" lo blocco "Non mi frega. Se devi truccarmi fallo e basta" lui abbassa la testa e senza dire nient'altro comincia a picchiettarmi delle cose sul viso.
Quando arriva all'occhio gemo dal dolore "Scusami. Farò più piano, promesso" inizia a picchiettare la spugnetta molto più delicatamente e non so perché mi torna in mente quando Lele mi accarezzava il viso "Ok. Ho finito. Ecco a te i vestiti" mi risveglia dai miei pensieri e mi poggia una busta accanto.

Appena esce dal camerino, apro la busta e trovo un bigliettino "Sono molto dispiaciuto, magari per farmi perdonare potremmo prendere un caffè.
Io comunque sono Alex" Accartoccio quel pezzo di carta e mi vesto.

Il fotografo è pronto per scattare, manca solo che ci dica come posizionarci "Ok. Vi voglio carichi ragazzi" Cori ci fa il suo solito discorso di incoraggiamento e poi il fotografo comincia a parlare "Voi due a destra, mentre voi due a sinistra." Ottimo! Diego con Gian e io con..lui.
"Tancredi e Lele: vi voglio più vicini" noi facciamo come ci dice lui, e ci avviciniamo "Mettigli un braccio sulla spalla" Lele fa come gli viene detto e mi poggia un braccio sulla spalla, ed ecco che ritornano i soliti brividi di quando sto insieme a lui.
Da lontano intravedo quel tizio di stamattina che ci fissa. Come si chiamava? Alessio? Alexander? Ma anche sticazzi! Sono accanto a Lele. Che mi frega di quel tizio?

Approfitto della situazione per tornare a stringerlo e per poter risentire il suo profumo. Non annusavo il suo collo da soli due giorni e già mi mancava da morire.

Passano circa tre ore, e tra uno scatto e l'altro io e Lele non ci siamo mai separati.
Quando ci dirigiamo ai camerini quel tizio mi segue ed entra subito dopo di me, appena sta per aprire bocca lo fermo "Senti, io non so cosa tu stia pensando. Ma qualsiasi cosa sia toglitela dalla testa, non mi interessa nemmeno saperla" abbassa lo sguardo e senza dire nulla esce.
Mi spoglio e mi siedo di fronte allo specchio, dovrei struccarmi eppure non lo farò, non voglio farmi vedere così dai miei amici.
A disturbare i miei pensieri è la porta del mio camerino che si chiude facendo un gran rumore "Ma chi è quel tipo bro?" Intravedo Diego dallo specchio "Non ne ho idea. È da stamattina che me lo trovo tra i piedi" lui scoppia in una risata davvero divertita "Rimorchi pure pischelli adesso. Greve" se solo sapesse...
Fingo una risata e mi metto in piedi "Andiamo?" Annuisco e poi esco da quella stanza.

"Rimorchi pure pischelli adesso."
Peccato che l'unico pischello che io voglia, stia per diventare padre..

"Bro comunque siete troppo sgamabili tu e Aurora eh" Siamo in taxi e Diego è messo in mezzo a me e Lele, mentre Gian sta accanto al guidatore "Anche sticazzi bro. È la mia ragazza e presto sarà la madre di mio figlio" Diego si paralizza "Che stai a di?" Lele annuisce "Si hai capito: sto per diventare padre" sorride come se fosse la cosa più bella del mondo, e il mio cuore si distrugge in mille pezzi.

"È la mia ragazza e presto sarà la madre di mio figlio. Si hai capito: sto per diventare padre" Sbatto un colpo sul sedile del tassista "Mi lasci qui. Sono arrivato" Diego mi guarda interrogativo, mentre Gian mi lancia un occhiata che vuole dire "Non fare altre cazzate" e appena il tassista si ferma scendo subito da quell'auto.
Ho un enorme groppo alla gola, e appena il taxi riparte milioni di lacrime mi rigano il viso.

Con le lacrime agli occhi arrivo alla casa abbandonata vicino al cimitero, e come al solito mi siedo sul retro.
"Sei felice di esserti sbarazzato di me."
Le lacrime non smettono di scendere e una folata di vento mi fa rabbrividire "Perché proprio a me eh? Che ho fatto di male per meritarmi questo calvario?" Delle foglie vengono trasportate via dal vento ed una mi finisce proprio sul naso "Vaffanculo!" Mi alzo in piedi ed esco da quel luogo.
Ho bisogno di una doccia calda e di mettermi a letto.

Appena arrivo a casa apro la porta con le mie chiavi, ed entro "Finalmente sei tornato amore mio" Mia madre mi abbraccia e mio padre mi sorride.
Resto con loro per qualche minuto per poi dirigermi in bagno, a fare una doccia calda.

Dopo essermi lavato torno in camera mia e mi stendo sul letto. Qualche minuto dopo mia sorella Clarissa entra e si siede accanto a me "Posso?" Annuisco "Hai già fatto"scuoto le spalle e lei mi afferra una mano "Parla con me Tancredi: Chi ti ha spezzato il cuore?" È così evidente? Lei sembra aver sentito i miei pensieri, che subito mi rassicura "Non sei prevedibile, sei solo il mio fratellino e ti conosco. Quindi? Me lo dici?" Nego con la testa "È complicato Clarissa" Berenice l'ha presa bene, lei non so come la prenderebbe. Potrebbe andarle bene o potrebbe anche incazzarsi.
"Parlane con me Tanc. Chi è questa ragazza che ti sta facendo soffrire?" Mi copro il viso con le mani "Lei..non è una lei" sussurro in seguito a qualche minuto di silenzio, mia sorella mi sorride "Bene.Allora ti va di dirmi chi è questo ragazzo che ti sta facendo soffrire?" Nego con la testa "È troppo difficile Clari" mi sforzo di non piangere davanti a lei, che si alza ed esce da camera mia, senza dire nulla.

Fisso la porta della mia camera, e ricomincio a pensare a lui: Che starà facendo adesso?Sará con lei ovviamente. Saranno abbracciati e lei gli starà accarezzando i capelli.
I suoi bellissimi capelli.
La porta sbatte e mi riporta alla realtà.
Clarissa si siede accanto a me, di nuovo, ma stavolta con lei c'è anche Berenice, che si siede dall'altro lato.
"Ok ora hai due opzioni: O giochi a Monopoli con noi come quando eravamo piccoli, o resti qui a fare l'anima in pena" Clarissa è sempre stata così: Ha sempre cercato di sollevarmi il morale in ogni modo possibile, e c'è sempre riuscita.
Anche se stavolta la vedo un po' complicata.

"Come niente fosse"/Tancredi Galli"Where stories live. Discover now