Capitolo 66

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Sono rinchiuso in quest'ospedale da due giorni, e sto già per impazzire.

Quando mi sveglio i medici mi visitano, dalle dieci alle dodici i miei amici vengono a trovarmi, e quando se ne vanno, pranzo insieme a Toby. Quel bambino è , letteralmente, l'unico motivo per cui mi trovo ancora qui.
Volevo andarmene da qui la sera che mia madre mi ha proposto di tornare a Roma, ma lui è salito in camera mia, e quando mi ha chiesto di passare un po' di tempo insieme non ho potuto dirgli di no.

Solo che adesso sono le 15 il che significa riposino pomeridiano, che tradotto nella mia lingua vuol dire: restare da solo fino alle 16, cioè fin quando non arriveranno i miei amici e i miei genitori.

"Come ti senti occhi verdi?" L'infermiera più giovane di tutte entra in stanza e comincia a sistemare le tendine "Te lo ripeto da due giorni: il mio nome é Tancredi, non occhi verdi" sputo acido, e per un brevissimo momento mi passa nella mente l'idea che forse ho esagerato, ma quando fa gli occhi dolci mi rendo conto di aver fatto più che bene. Detesto quando una ragazza cerca di sedurmi, e lei non smette di provarci con me da quando ci conosciamo "Potresti cercare di essere più carino con me. Sto cercando di esserti amica" un ghigno mi compare in viso "Sappiamo benissimo entrambi che stai cercando di essermi tutto, tranne che amica" annuisce "Beh, mi dispiace dirti che sono gay, quindi smettila" all'ascolto della mia ultima frase spalanca la bocca "Non ci credo" mi guarda sconvolta, e quando sto per dirle qualcos'altro una voce mi blocca "A cosa non credi?" Diego entra in camera, seguito da Zoe e Martina "Non crede che mi piacciano i ragazzi" le mie amiche la guardano e scoppiano a ridere "Confermo sorella, solo boys per Tanche" le dice poi Zoe lasciandola senza parole, e così dopo aver abbassato la testa ed essersi scusata esce dalla stanza.

"Che matta!" Dice Martina venendosi a sedere accanto a me, mentre io la abbraccio e le lascio un bacio sulla testa "Gian e Cecia?" Chiedo poi notando la mancanza di quei due.
Zoe alza le spalle e si siede sulle gambe di Diego "Sono andati a prendere qualcosa, ma stanno per arrivare" annuisco e rimango a guardarli per qualche minuto, sono proprio belli insieme. Prima o poi si fidanzeranno me lo sento.

"Bambino mio!" Mia madre entra in stanza e mi salta al collo, come se non mi vedesse da anni "Ho delle ottime notizie" mi dice dopo essersi staccata da me, io le sorrido e la incito a parlare "Domani pomeriggio verrai dimesso" Un sorriso a trentadue denti ricopre il viso di tutti i presenti e così approfitto di quel momento per parlare con i miei amici "Regà avrei dovuto dirvelo prima, ma domani scenderò a Roma per un po'. Ho bisogno di una pausa da Milano" Peia, Diego e Zoe annuiscono "Se credi che ti farà stare meglio,fallo" abbraccio Marti e sorrido a Zoe che mi accarezza una spalla "Serio vi amo tantissimo" mi abbracciano entrambe, e a quel caldo abbraccio si uniscono anche Clarissa e Berenice "Siamo noi le sue sorelle" dice poi la più piccola, facendo la linguaccia alle mie due amiche, che in risposta le fanno la linguaccia di rimando "Bambine, non avrete intenzione di litigare spero" tuona mia madre.

Ha sempre avuto qualche problema a capire l'ironia, ma questa donna è comunque tutta la mia vita.

La porta si apre nuovamente, rivelando Gian, Cecia e mio padre che portano con loro una grande teglia di dolci. Come quelli che piacevano a Lele.

Abbasso lo sguardo sulle mie mani, finché Cecilia non viene ad abbracciarmi "Come stai?"fingo un sorriso "va tutto bene. Domani torno a Roma" Lei mi sorride e mi lascia un bacio sulla guancia "Devi tornare a sorridere sinceramente Tanc." Annuisco "Ci vuole tempo" le sussurro quasi vicino all'orecchio, per non farmi sentire dagli altri. Lei lo sa. Ha sofferto molto quando si è lasciata, dopo quattro anni di relazione, eppure adesso l'ha superata per fortuna "Lo so, ed é per questo che devi prenderti una pausa da questa città così caotica. Hai bisogno di un po' d'aria fresca, tipo l'aria di campagna" scoppio a ridere "Vuoi che mi metta a coltivare patate?" La risata di Cecilia esplode nella stanza, facendo voltare tutti i presenti nella nostra direzione "Che c'è di così divertente?" Chiede Gian avvicinandosi, per poi essere spintonato delicatamente da Cecilia "Fatti gli affari tuoi, zucchero filato" e appena finito di dirgli questo, gli fa anche la linguaccia "Una ventenne molto matura mi dicevano" la prende in giro Gian, guadagnandosi un bello scappellotto da Zoe, che pur essendo molto bassa, é anche molto forzuta.

Dopo una quarantina di minuti i miei genitori se ne vanno, ed io resto con i miei amici.

"Tancredi. Sei impegnato?" La vocina di Toby tuona da dietro la porta, ma prima che possa rispondergli, Zoe ha già spalancato la porta e lo ha abbracciato "Serio sei bellissimo" gli dice per poi lasciargli un bacio sulla fronte.
Appena il bambino viene lasciato in pace da tutte e tre le ragazze, corre nella mia direzione e mi bacia una guancia "É venuta a trovarti una persona" guardo il piccolo Toby, in attesa di sapere chi é questa persona, e resto senza parole quando una ragazza di circa diciannove anni entra in stanza "Lei é la mia sorellina Ginevra" Lei si avvicina timidamente a me e agli altri miei amici, per poi salutarci con un semplice e veloce bacio sulla guancia.
Molto carina.

"Come..stai tanc?" Balbetta leggermente e quando nota che cerco di scrutarle il viso, abbassa il capo "Va tutto bene. Ah piccolino, domani verrò dimesso e andrò a casa della mia mamma per qualche giorno, quindi non spaventarti quando non mi troverai qui ok?" Il bambino annuisce e mi stringe tra le sue piccole braccia, sussurrandomi un "ti voglio bene" a bassa voce, senza farsi sentire da nessuno "Ti voglio bene anch'io piccolino" gli lascio un bacio sulla fronte.

"Come niente fosse"/Tancredi Galli"Where stories live. Discover now