Capitolo 45

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Dopo quella sera mi sono un po' distanziato da Lele. Non mi piace che giochi con i miei sentimenti, mi fa stare male.

Mi sono legato molto ad Alex in questi ultimi tre giorni, lui mi tiene compagnia quando Martina lavora, nonostante lei mi chiami ogni ora per sapere come va la mia giornata.
Ho disegnato poco in questi ultimi giorni, e sono molto fiero di me.

"Però non puoi fare così! È scorretto"Alex si sbatte il controller contro le ginocchia e poi si volta nella mia direzione "Non puoi davvero essere così bravo Tancredi, è palese che tu stia barando" scoppio a ridere "Sei solo troppo scarso" Siamo in camera mia, a giocare alla play.
Ormai questa è la nostra routine da 3 giorni di fila.
Finché Lele e gli altri non torneranno a casa e lui sarà costretto ad andare via, per non discutere con Lele.
Sono stufo dei loro litigi da bambini.

"Mi sto annoiando. Basta giocare" spengo la play e mi sgranchisco le braccia "Parlami di qualcosa" lui mi guarda "Cosa vuoi sapere?" Alzo le spalle "Che ne so" mi metto una mano tra i capelli "Come va con il tipo che ti piaceva?"lui mi mette una mano sulla guancia ed io rabbrividisco. Ma che fa?
"Diciamo che, non ti ho detto tutta la verità" mi accarezza i capelli e avvicina il suo naso al mio "Lui, è una persona molto vicina a noi" raggelo.
Sono letteralmente paralizzato, non riesco a muovermi.
Lui mi accarezza il viso e fa per baciarmi, ma la porta della mia stanza si spalanca rivelando Lele e Valerio, che appena lo vedono si bloccano.

"Che cazzo pensi di fare eh?" Lele si avvicina ad Alex e lo prende per il collo "Tu non devi toccarlo. Devi stargli lontano" lo spinge fuori da camera mia "Sei un pezzo di merda." Gli tira un pugno sul naso e poi lo butta fuori da casa.
Valerio mi corre accanto "Tanc va tutto bene? Sei pallido" finalmente riesco a muovermi.
Averlo così vicino a me mi ha fatto uno strano effetto, per un momento ho immaginato ci fosse Lele al posto suo e il mio cuore ha cominciato a battere a 200 kilometri all'ora. Ma lui non è Lele, non potrà mai esserlo. Nessuno potrà mai sostituirlo.

"Valerio potresti lasciarci da soli per un attimo?" Vale annuisce ed esce, lasciandomi da solo con Lele.
"Che cosa sarebbe successo se non fossi arrivato?" La sua domanda mi mette ansia "Non lo so. Io non ne ho idea" Lele mi si para di fronte "Dimmi che non lo avresti baciato" scuoto la testa "Non lo avrei baciato" mi stringe le guance ed io rabbrividisco, ma non sono i brividi che mi ha dato Alex.
Questi non hanno nulla a che vedere con quelli.
Le mani di Lele mi fanno sentire bene, protetto e in pace. Mentre quelle di Alex mi sono estranee, mi fanno sentire perso nel vuoto e mi trasmettono malinconia perché non sono sue.

"Perché hai fatto tutto questo?" Sussurro a pochi centimetri dalle sua labbra "Non gli avrei permesso di sporcarti le labbra" mi passa un dito su di esse e mi sorride "Sono troppo belle e delicate per farle macchiare da un essere simile" Il suo fiato sulle mie labbra mi fa impazzire.
Non riesco a dire nulla, sono come incantanto dalle sue parole e dai suoi gesti.

Le nostre labbra stanno per incontrarsi, quando il suo telefono inizia a squillare e lui risponde senza allontanarsi nemmeno un centimetro da me "Che succede?"I nostri petti vanno su e giù all'unisono "In questo momento sono occupato amore" attacca ed io mi stacco da lui che mi guarda sorpreso "Che ti prende?" Mi volto nella sua direzione con gli occhi pieni di odio "Non puoi parlare sul serio." Lui mi guarda confuso "Non puoi piombare in camera mia e fare una scenata del genere per poi provare a baciarmi e metterti a chiamare Amore quella lì" lui abbassa lo sguardo "Quella lì è pur sempre la madre di mio figlio" mi avvicino a lui e gli do un colpo sul petto "Allora lasciati dire che sei veramente un pezzo di merda" stringo i pugni e lo allontano da me "Fai veramente schifo Emanuele" esco dalla mia stanza e mi dirigo alla porta.

La madre di suo figlio. La sua ragazza. Eppure continua a impedirmi di vivere la mia vita. Che pezzo di merda.

mi siedo su un gradino e guardo il portone di fronte a me.
Sono deluso.
Mi ero illuso che sarebbe successo qualcosa, e invece ha giocato con me, per l'ennesima volta.
Sono stanco dei suoi giochetti.
Ogni volta che fa una cosa del genere, mi sento crollare il mondo addosso e sono davvero troppo debole.
Potrei commettere delle cazzate in questi momenti, eppure il pensiero di Martina che lotta per farmi stare bene mi fa riprendere.

"Tancredi, che ci fai qui?" Zoe e Cecilia mi appaiono davanti con delle buste "Ho discusso con Lele." Loro mi prendono per mano e mi trascinano nel piccolo appartamento di Martina, che da ormai quasi un mese dividono tutte e tre.
"Adesso ci sediamo e ci racconti per bene cosa è successo" Cecia mi passa un bicchiere d'acqua e Zoe mi accarezza una mano "Alex ha provato a baciarmi, ma Lele è arrivato in tempo" le ragazze spalancano la bocca "Che significa che ha provato a baciarti?" Cecilia sembra molto confusa, mentre al contrario suo, Zoe è estremamente tranquilla, troppo tranquilla "Era palese che gli piacesse Tancredi" dice poi "Ma io non me ne ero accorta minimamente" Io abbasso lo sguardo "Siamo in due Cecia. Non me lo sarei mai aspettato" Zoe mi da una pacca sulla spalla "che ha fatto Lele quando l'ha visto?" Il mio cuore accelera quando ci ripenso "L'ha sbattuto fuori di casa, e ha provato a baciarmi" gli sguardi delle ragazze si addolciscono "Dimmi che gliel'hai lasciato fare" nego con la testa "Ha parlato con Aurora mentre stava per farlo. L'ha chiamata amore" abbasso lo sguardo "E quindi tu l'hai allontanato?" Zoe da un colpo sulla spalla di Cecia, come per zittirla, e poi mi accarezza la testa "Era la cosa più giusta Tanche. Non sei il suo giocattolo" Cecia annuisce "Ma vedrai che prima o poi tutto si sistemerà" le ringrazio e poi le abbraccio.
Sono fortunato ad avere delle amiche come loro. Davvero fortunato.

"Come niente fosse"/Tancredi Galli"Donde viven las historias. Descúbrelo ahora