Capitolo 43

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Martina stacca un pezzo dalla sua brioche e me la lancia in fronte "Ok quindi mi stai dicendo che avevi bisogno te lo dicesse Fabrizio che Lele ci tiene a te?" Scoppio a ridere per la sua reazione e lei mi guarda male "Te lo ripeto letteralmente dal primo giorno in cui ci siamo visti, e tu non mi hai dato ascolto. Sei uno stronzo" mette il broncio, così infilo un dito nel suo succo di frutta e glielo sfrego sul naso "Eddai Tancredi!!" Scoppia a ridere e mi da un leggero colpo sulla mano.
Quando torniamo seri la guardo "Prima è successa una cosa strana" Lei mi guarda e aspetta che continui a parlare "Lele è venuto a chiedermi come sto" Lei sorride "Gli manchi Tancredi" non saprei, potrebbe avere ragione.
Scuoto le spalle e poi la guardo "Forse hai ragione." Lei mi sorride di nuovo "Si sistemerà tutto. Che bello!" Sbatte le mani come una bambina, ma poi si ferma "Quindi dobbiamo lasciarci? Che tristezza" finge un faccia triste ed io scoppio a ridere "Che? Per adesso sei ancora la mia pischella baby" le faccio l'occhiolino e lei scoppia a ridere "Bene, allora ti amo" Ridiamo insieme e poi ci dirigiamo a pagare il conto.

Prendo le cose per i ragazzi e poi la saluto con un bacio alla guancia.

Sono le 13:10 quando entro in casa.
Il salotto è vuoto e la mia stanza anche.
Mi dirigo in camera di Lele e Diego e trovo tutti lì dentro "So che è quasi ora di pranzo, ma vi ho comunque portato la colazione" Gian e Diego sorridono mentre Lele si avvicina a me "Grazie bro" mi da una pacca sulla spalla ed io gli passo il sacchetto.

Il telefono di Gian comincia a squillare, e con ancora la bocca piena, risponde "Ok. Lo dico ai ragazzi" attacca e si mette in piedi "Allora: Stasera alle 18 i Q4 saranno in Radio" esultiamo tutti insieme e quando Gian torna seduto cominciamo a parlare di questa sera "Regà preparatevi alle domande scomode. Sicuramente vi chiederanno delle pischelle" Diego guarda me e Lele, ed io annuisco mentre Lele si passa una mano fra i capelli "Che devo fare? Devo dirlo che Aurora è incinta?" Gian e Diego lo guardano confusi, ed io prendo parola "È ancora troppo presto. Falle superare almeno i quattro mesi. È passato solo un mese, potrebbe pure avere un aborto settimana prossima. Come lo spiegheresti ai fan?" Forse con la storia dell'aborto ho un po' esagerato, infatti lui mi guarda un po' male "Hai un po' ragione, aspetterò qualche mese" per fortuna non ha detto nulla, non sono psicologicamente pronto ad uno scontro con lui, men che meno adesso che sembra che un minimo di rapporto si stia ricostruendo tra noi.

Vengo distratto da un telefono che suona "Chi è adesso?" Dico sbuffando, e senza rendermene conto mi becco un colpo in testa da Diego "Va bene, vengo ad aprirvi"si alza e va in un'altra stanza "Con chi stava parlando?" Chiedo sottovoce a Gian, che alza le spalle.
Al suo ritorno, Diego, è seguito da Valerio e Alex.
Quest'ultimo viene a sedersi accanto a me, guadagnandosi una nuova occhiataccia da Lele.
Porello ormai ci sarà abituato.

"Fratè ma che cazzo hai da guardá?" Lele spalanca la bocca e si avvicina a lui "Senti bello mio stai calmino se non vuoi che ti butti fuori a calci in culo" Alex si mette di fronte a lui e lo spinge "Sei te che ogni volta mi guardi male. Piantala" Lele lo sbatte contro la porta della camera "Se non vuoi essere guardato male allora stagli lontano. Non hai bisogno di attaccarti così tanto a Tancredi." Non l'ha detto davvero. Non può odiarlo solo perché mi sta vicino.
Alex lo spinge nuovamente, così mi alzo e mi metto tra di loro, mentre Gian, Diego e Valerio cercano di calmare Lele "La volete piantare? Sembrate due bambini. Smettetela subito" Ritornano a sedersi e ad ignorarsi.
Alex appoggia la sua mano sulla mia ed io lo scanso delicatamente, alzandomi per andare in cucina.

Apro il frigo e bevo un po' d'acqua "Non so se lo stia facendo apposta o meno, ma deve smetterla e pure subito" mi volto verso Lele che ha il viso offuscato dalla rabbia "A che ti riferisci?" Lui si avvina a me "Se prova a toccarti di nuovo, lo prenderò a calci" lo guardo interrogativo "Perché dovresti farlo?" Si sfrega le mani e fa incontrare i nostri occhi "Perché tu sei..fidanzato" lo guardo ancora più confuso "Martina non si merita di stare male per colpa di quel tipo" sbuffo "É mio amico. E poi io non farei mai del male a Martina. La amo troppo per farla soffrire" abbassa lo sguardo e torna in camera dai ragazzi. Che folle.
Quando torno in camera tutti sono impegnati a sistemare le luci per un TikTok mentre Lele se ne sta in disparte con il telefono all'orecchio "Ma non ha senso. Non sappiamo nemmeno se sarà un maschio" sbuffa ed io abbasso lo sguardo. Sta parlando con lei.
Me ne torno in camera mia, mi infilo le cuffiette e comincio a disegnare sulle note di per sentirmi vivo.

"A te sembra facile dirti che sto bene quando tutto non va ed è brutto stare insieme, perché so quello che eri, e il ricordo mi fa male del rapporto che c'era prima di questa canzone, io e te"

Disegno la sagoma di un ragazzo con al suo interno una tempesta: Fulmini e alberi che volano a destra e sinistra, perché è così che adesso mi sento.
Dentro di me c'è una tempesta.

"Oggi chi sei non lo so, abbiamo detto basta senza dirci addio"

Appoggio la testa sul foglio e mi concentro sulle parole della canzone.
Una lacrima comincia a rigarmi il volto, ma velocemente la asciugo. Non ho ragioni di piangere. Gli uomini non piangono.

Una mano si appoggia sulla mia spalla facendomi sussultare "Va tutto bene?" Alex è alle mie spalle e mi osserva "Si, grazie" lui sorride "Posso vederlo?" Afferra il foglio e spalanca la bocca "Sei letteralmente un genio" arrossisco "Mi piace tantissimo. Posso prenderlo?" Mi tocco i capelli "In realtà... dovrei mostrarlo ad una persona prima.." mi guarda interrogativo e mette il broncio "Va bene. Non fa nulla, prendilo pure" gli ho appena regalato un pezzo di me.
Ottimo lavoro Tancredi, sei un emerito coglione.

"Come niente fosse"/Tancredi Galli"Where stories live. Discover now