Capitolo 17

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18 dicembre;

Mamma scende con cautela dallo sgabello dopo aver sistemato la stella sulla punta dell'albero, puntando lo sguardo su papà che inserisce la spina nella presa, facendo illuminare le luci avvolte intorno all'albero. Sono tornata dai miei, per le festività ovviamente, e devo ammettere che un po' mi sono mancati. Ad essere onesta è un po' strano essere figlia unica, metaforicamente, e dover passare il Natale sola con loro due. Non dovrei neanche pensarci dato che ho passato gli ultimi anni nascosta in un'altra città nonostante gli inviti della mia famiglia a raggiungerli in questi giorni festivi. Un po' sento di aver sprecato quegli anni, avrei potuto approfittarne e godermi mia sorella un po' di più e invece mi sono lasciata andare. Ma come mi ha detto mamma, l'altro giorno a pranzo, il passato è trascorso è il presente è ciò che conta.

Questo Natale non saremo tutti riuniti e con tutti intendo anche i Lawson. Ognuno festeggerà a casa sua e ovviamente ne ero già consapevole quando mio padre mi ha chiesto di raggiungerli, altrimenti sarei rimasta a Reading. Un po' ne sono sollevata, potete anche immaginare il perché. Ci siamo incontrati fin troppe volte e ogni volta non è finita bene.

Abbasso lo sguardo sul cellulare e controllo il messaggio che ho ricevuto. Kenneth mi ha inviato una foto degli addobbi realizzati dagli studenti di arte orientale in accademia, hanno fatto un bel lavoro e da come mi dice hanno impiegato l'intero semestre nella realizzazione.

Il rettore ha lasciato che spendessero £2.000, ti rendi conto? E a noi danno a mala pena metà della metà di quella somma.

Non ti accontenti mai, eh?

Sto per leggere la sua risposta ma mia madre mi distrae, a qualche passo da me mi guarda curiosa e con gli scatoloni tra le mani.

«Ultimamente sei così impegnata con il tuo cellulare. Spero che almeno chi ti distrae sia carino.» Trattiene un sorriso poggiando le cose a terra e guardandomi impaziente. Alzo gli occhi al cielo e infilo il cellulare in tasca sbuffando.

«E' una collega e smettila di impicciarti nei miei affari.» Scherzo alzando le sopracciglia con le braccia al petto.

«Certo, una collega. Ti ricordo che l'ultima volta hai usato la stessa scusa.»

So che questo commento l'ha fatto senza malizia, è mia madre e l'ultima cosa che vorrebbe è farmi del male. Eppure le sue parole mi colpiscono, cambiano completamente il mio umore e mi afferrano la bocca dello stomaco stringendola così forte che sento una morsa in gola. Lei capisce solo qualche secondo dopo cos'ha appena fatto, ma è troppo tardi. Mi si avvicina cercando il mio sguardo, papà è appena entrato in stanza e non capisce cosa stia succedendo. Mi mordo la lingua e stringo i pugni mentre ascolto mia madre scusarsi ripetutamente.

«Non importa.» Commento distogliendo lo sguardo e prendendo da terra gli scatoloni. «Vado a sistemarli in garage.» 

Golden 𝟚 Onde histórias criam vida. Descubra agora