Golden 𝟚

Capitolo 31

10 febbraio;

«Hai un evidenziatore da prestarmi?»

Oggi sono in ufficio e tra una pausa e l'altra sto ripetendo alcuni argomenti d'esame con Josh. Il quindici ho l'esame di didattica dell'arte e se non fosse per l'aiuto che mi sta offrendo probabilmente non riuscirei a farcela in tempo.

«Puoi tenerlo.» Mi dice porgendomene uno verde, lo ringrazio e torno a ripetere.

«Ho detto bene i concetti di apprendimento cooperativo?»

«Sì, non dimenticarti la coeducazione e il progetto educativo.» Mi ricorda facendomi annuire, prendo una matita e segno gli argomenti sul mio taccuino. «Andrai bene.» Aggiunge incoraggiandomi.

«Lo spero, non vedo l'ora di togliermi questo maledetto esame.» Sbuffo sottolineando un ultimo rigo.

«Pranzi qui, oggi?» Cambia improvvisamente argomento, annuisco e lui subito mi chiede se ho qualche richiesta in particolare. «Bert la settimana scorsa ha ordinato quelle lasagne da Olive Garden.»

«Com'erano?»

«Buone, a dire la verità.»

«Allora prendiamo quelle.»

Continuo a studiare per un po', mi fermo solo quando il rettore mi consegna delle domande da rilegare. Quando finisco è ora di pranzo quindi metto a posto e con Josh, Bert e Louisa mi sistemo nella sala pausa per pranzare.

«L'altro giorno ho visto Stevens nell'atrio, secondo voi ci sarà un altro evento?» Bert parla attirando l'attenzione di tutti.

«Spero di no, la sua segretaria è un incubo.» Guardo Josh sospirare al solo pensiero, effettivamente non va neanche a me di rivedere Lillian.

«Io spero di sì, è così affascinante.» Una risata timida esce dalla bocca di Louisa che, mentre fa affermazioni veraci, condisce la sua insalata con occhi sognanti.

«Ma chi, la Foreman?» Chiede Bert.

«No, Stevens.» Quasi mi va di traverso la lasagna quando sento la sua risposta e attirando l'attenzione dei presenti. «Non sei d'accordo?» Chiede ancora Louisa.

«Ho sentito dire che è impegnato.» Intervengo causando un mugolio di lamento da parte della mia collega.

«Allora speriamo si lasci.» Ride subito dopo seguita da Bert.

Resto in silenzio limitandomi a finire il mio pranzo. Tra una forchettata e l'altra mi arrivano messaggi da parte di Elijah e ai quali non riesco a non rispondere.

Stasera stiamo da me? Finisco intorno alle 20.

Non credo, farò tardi qui in ufficio e devo continuare a studiare.

Perché?

Sto studiando per un esame.

Non puoi studiare da me? Giuro che non ti darò fastidio.

Josh mi sta aiutando con alcuni argomenti.

E poi quando sto con te non riesco a concentrarmi :/

Elijah non mi risponde per il resto della giornata. Una parte di me è convinta che non lo abbia fatto per gelosia, l'altra parte crede che sia semplicemente occupato con il lavoro. Fatto sta che mi auguro che quella fase della nostra relazione l'abbia superata, altrimenti so che mi incavolerei se non fosse così e finiremmo per litigare. Sono le sei e cinquanta quando io e Josh decidiamo di averne abbastanza di ripetere. L'accademia chiuderà tra venti minuti ed io sono rimasta qui oltre il mio orario lavorativo. Josh si offre per accompagnarmi in stazione, rifiuto perché ho tutt'altre intenzioni. Quando lo saluto, nel parcheggio, afferro il cellulare ed entro in Maps. Non ho senso dell'orientamento, né memoria eidetica, e voglio evitare di perdermi nelle stradine londinesi nel bel mezzo della sera. Riesco a prendere il bus in tempo, una mezz'oretta dopo sono quasi arrivata. Cammino un po', giro in due strade diverse prima di ritrovarmi davanti alla Stevens'Exhibition. È ancora aperto, da alcune finestre noto le luci accese e l'entrata è ancora accessibile. Quando entro nell'edificio, l'atrio che mi accoglie è decorato da foto e quadri diversi, potrebbe sembrare caotico ma vi assicuro che non lo è. Tutto è sistemato secondo le giuste prospettive e ai lati ci sono due coppie di poltrone dalla fantasia diversa. Al centro, infondo alla stanza, c'è Lillian che mi osserva curiosa. È sempre bella, ha i capelli legati in una coda bassa, quasi elegante e indossa un blazer sportivo color panna.