6. L'inizio di tutto

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Le rive del Lago Rosso quella mattina erano silenziose, al suo arrivo Katsuki aveva udito solamente il rumore dell'acqua che si muoveva sotto il vento. Si era recato lí per prendere dell'acqua e per far bere il cavallo prima del lungo cammino verso il villaggio di rugiada, ma aveva capito sin da subito che c'era qualcosa di strano. Le rive erano aride, le piante che circondavano la distesa d'acqua erano secche e le alghe di un rosso vivo che tingevano il fondo del lago sembravano insolitamente scure.

Bakugo indugiò prima di avvicinarsi alle acque e lasciare che queste sfiorassero i suoi stivali, si rendeva conto solo adesso che la nebbia, più fitta del giorno prima, rendesse impossibile scorgere cosa ci fosse a pochi passi da lui. Il suo cavallo sbuffava alle sue spalle e scuoteva il capo, la criniera si muoveva sotto i suoi movimenti e gli zoccoli strisciavano sul terreno fangoso.

C'era troppo silenzio, una terribile sensazione gli attanagliava lo stomaco e quell'improvviso silenzio gli stava mettendo un'angoscia terribile, non udiva più nemmeno le acque, non un rumore, solo il suo respiro irregolare.

Il suo cavallo nitrí irrequieto e indietreggiò, gli occhi rubino di riflesso si voltarono alle sue spalle e l'ansia di non vedere più l'animale e ritrovarsi da solo lo travolse; le sue iridi si muovevano rapide nella speranza di scorgere qualcosa, poi improvvisamente un sussurro, così lieve da sembrare un sibilo, gli fece accapponare la pelle.
Il suo corpo si gelò mentre il vento sembrava assumere una voce inquietante, parole taglienti sembrarono essere sussurrate al suo orecchio, una lingua che non aveva mai sentito.

Si voltò con occhi spalancati alla sua destra e fu scosso da un brivido

«chi é là?!» disse spaventato

Il silenzio era adesso assoluto, poteva quasi sentire i battiti frenetici del suo cuore nelle orecchie.

Sentí un sibilo, poi un respiro alle sue spalle. Si voltò così in fretta che per un attimo un'ombra sembrò strisciare sul suolo che riusciva a scorgere, prima di celarsi nella nebbia fitta. I sussurri erano quasi impercettibili, per un attimo ebbe il timore di sentirli nella sua testa.

«chi c'é?!» chiese ancora con occhi spalancati e una figura oscura passò al fianco del suo cavallo, facendo impennare l'animale, la cui sagoma fu scorta dal biondo attraverso la nebbia. Qualcos'altro passo vicino a lui con una velocità tale da dargli l'impressione di aver immaginato ogni cosa.

Il cuore si muoveva all'impazzata e i denti battevano dalla paura incondizionata che attanagliava il suo corpo. Si stava sentendo male, un forte senso di nausea lo aveva colpito improvvisamente e la testa girava vertiginosamente mentre quelle inquietanti voci sibilavano nella sua testa. Solo per un istante riuscí a seguire con lo sguardo quella che effettivamente sembrava essere un'ombra, l'aveva osservata con orrore e pregò con tutto sé stesso fosse solo frutto della sua immaginazione, un'illusione scaturita da quella foschia.

Una creatura mai vista, che strisciava sul lago, l'acqua si increspava al suo passaggio tingendosi di sfumature scure, una sagoma quasi umana, che non appena si levò in alto rivelò una figura nera evanescente, fatta quasi di fumo, e non appena Katsuki sollevò lo sguardo per incontrare il suo volto questa si dissolse nuovamente nella nebbia. Si sentiva circondato, percepiva presenze ovunque.

«puoi vederci» soffiò improvvisamente una voce, inquietante come le altre che fece sobbalzare il ragazzo
«chi siete?!» urlò

Le sue dita tremanti stringevano adesso il suo pugnale e ogni volta che sentiva una presenza vicina lo agitava tra la nebbia, fendendo l'aria silenziosamente senza riuscire a colpire nulla

«non puoi scappare cavaliere» si voltò di scattò quando percepí una presenza gelida sulle sue spalle, ma la terribile sensazione svanì in fretta
«cosa?!» sbraitò
«non potrai fermarlo, nessuno può, ti troverà»

The legend of dragons || KiribakuWhere stories live. Discover now