25. Verso la guerra

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Gli occhi di Eijiro si aprirono improvvisamente, il suo corpo sobbalzò per l'improvvisa ansia quando il pensiero timoroso di aver perso ancora tempo lo travolse, e, come nuovamente sulla terra, il fastidio pungente alla gola lo fece mugolare e i muscoli ricominciarono a dolere.

Il sole accecante gli oscurò la vista e quando portò lo sguardo alla sua destra, sull'arida pianura, macchie nere iniziarono a danzare davanti i suoi occhi, impedendogli di scorgere i due ragazzi che si avvicinarono a lui. Dovette battere le palpebre più volte per metterli a fuoco e dopo pochi secondi li poté vedere con chiarezza, entrambi chinati per osservarlo più da vicino, i pantaloni sporchi di fango, forse perché erano stati seduti sul terreno e gli sguardi incuriositi.

«é meno pallido di prima» osservò Sero probabilmente più rivolto a Kaminari anche se i suoi occhi erano fissi su di lui
«sì, ma probabilmente sverrà di nuovo se non gli daremo nulla da mangiare» ribattè Denki portandosi due dita sul mento e avvicinando ancor di più il viso ad Eijiro. Il rosso indietreggiò di poco, troppo confuso per rispondere e abbastanza a disagio per tutta quella attenzione.
«delle bacche non basteranno - sospirò Sero allontanandosi da lui per rimettersi in posizione eretta e Kaminari sembrò seguirlo, probabilmente per sapere cosa avesse da aggiungere - sarà meglio trovare della carne nei villaggi vicini»

Kirishima li osservò in silenzio, i suoi pensieri erano cosi confusi da rendergli difficile seguire quella conversazione.

Volse lo sguardo al cielo, il sole si stava spostando dal suo punto più alto, si dirigeva verso nord dove sarebbe poi tramontato. Il suo respiro si interruppe per brevi istanti.

L'esercito sarebbe quindi partito quella notte e lui non poteva arrivare al Confine della Pace prima dell'indomani. Senza Katsuki non sapeva cosa fare, Fergus con la caduta di Aethendor, unica delle regioni che riusciva ancora a proteggersi e limitare il suo potere sempre più crescente, sarebbe tornato invincibile.

Uno strano senso di vuoto lo colse, ma non trovava la forza di combattere. Perché farlo? Che senso aveva? Non avrebbero trionfato, la stupida storia del bene che schiaccia il male serviva solo a far addormentare i bambini la sera, ma cosa si aspettava? Perché aveva ancora speranza? Era completamente da solo, come avrebbe potuto salvare i tre regni se non era riuscito a salvare Bakugo? Non era mai riuscito a proteggere coloro che gli erano stati vicini... un eroe? Tokoyami aveva avuto troppa fiducia in lui.

«-che ne pensi?» gli chiese Sero ed Eijiro alzò lo sguardo confuso
«come?» chiese e la sua voce uscì come un sussurro
«mh... vuoi raggiungere il Confine della Pace, possiamo incamminarci tra poche ore, giusto il tempo che Kaminari vada al villaggio più vicino a cercare della carne» spiegò nuovamente con pazienza e il biondo alle sue spalle borbottò qualcosa mentre era intento ad afferrare la sua bisaccia da terra e controllarne il contenuto
«la carestia ha colpito l'intera Leurann, ma se avrò fortuna incontrerò qualche mercante proveniente da Aethendor o Nénór» aggiunse Kaminari in un sospiro
«anche Nénór sta morendo, non troverai mercanti dal regno dell'est» la frase di Kirishima, che per la prima volta parlò con un tono di voce normale e non un sussurro stanco, attirò l'attenzione dei due ragazzi
«vieni da Nénór?» chiese Sero
«no, sono stato lì solo pochi giorni, ma la gente dei villaggi patisce la carestia proprio come qui»

Kaminari sospirò

«una cosa é certa, la natura non sta seguendo il suo corso, scommetto che sta accadendo qualcosa più grande di noi» affermò Denki
«ah sciocchezze! Non tirare nuovamente il ballo l'ira di Ider! Ora muoviti, ti aspetteremo qua» lo congedò Sero alzando gli occhi al cielo probabilmente perché aveva già sentito quel discorso parecchie volte.

Eijiro di certo non avrebbe voluto approfondire, era già sobbalzato quando le parole di Kaminari si era avvicinate così tanto alla verità degli eventi. Si limitò pertanto ad osservare il biondo andare via con le mani alzate in segno di resa mentre borbottava frasi che non riuscì ad udire.

«fantastica parecchio, non é vero?» ridacchiò Hanta iniziando a raccogliere le sue cose sparse per terra.

Afferrò il suo mantello marrone e lo scosse cercando di liberarlo dal fango rappreso e fece poi lo stesso con la sua borsa in pelle.

«di questi tempi, per trovare una spiegazione, ci si ritrova a pensare all'impossibile» sospirò Kirishima

Non sapeva effettivamente cosa dire, per dir la verità non aveva molta voglia di parlare.

«non voglio sapere a cosa sia dovuto tutto ciò... ma sai cosa? Ho fiducia, é probabilmente tutto ciò che mi resta, ma finché sarò vivo mi aggrapperò con tutte le mie forze anche al più piccolo barlume di speranza»

Kirishima lo guardò come se quel discorso fosse rivolto a lui.

«come fai a trovare speranza? Io vedo solo oscurità ora come ora» pronunciò l'ultima frase in un sussurro, ma Sero sembrò sentirlo, tanto che sorrise e si sedette vicino a lui
«quando ero piccolo, mia madre parlava di Idreria come un'ordine perfetto tra bene e male, quasi fosse una bilancia, adesso il suo ago é spostato e non c'è un equilibrio... ma per secoli questa legge ha stabilito l'ordine delle cose, nessun male trionferà mai sul bene e non accadrà neppure il contrario, coesisteranno sempre... per questo ho speranza»

Eijiro abbassò lo sguardo e come se entrambi stessero parlando della stessa cosa si azzardò a dire

«ho così tanta paura» e la sua voce tremò attirando nuovamente l'attenzione del ragazzo di fianco a lui, prima girato verso la vasta pianura
«anche io, anche Kaminari... chi non ha paura? Solo... non dobbiamo farci sopraffare»

Kirishima strinse con forza il labbro inferiore tra i denti

«non credo di riuscirci» ammise e Sero sorrise
«sai, ognuno di noi ha più forza di quanto crede» concluse dandogli una pacca affettiva sulla spalla

Quando Kaminari tornò i tre ragazzi cominciarono il loro lento cammino verso il Confine della Pace. Percorsero i sentieri, molti dei quali coperti da sterpaglie, che conducevano alla capitale si Amon'aeg, e il cammino fu cosi lungo e stancante che i loro piedi dolenti, ormai al calar del sole, non riuscirono ad avanzare un solo passo. Erano ormai giunti alla città quando la notte si era fatta buia e fredda e trovarono una scelta saggia dormire in una taverna per proteggersi dal vento gelido che soffiava nella pianura. Trovarono alloggio in una piccola locanda all'ingresso della città, le stanze per dormire erano singole e abbastanza accoglienti, ma dopo quel lungo cammino i tre ragazzi si sarebbero comunque accontentati di qualunque alloggio.

Presero sonno in fretta, compreso Eijiro che continuava ad avere la mente tormentata di pensieri, ma il suo riposo durò ben poco quando, a notte inoltrata, un brivido percorse il suo corpo.

Il suo sonno si fece più leggero, fino a svegliarlo completamente quando nella sua mente echeggiò una voce

Eijiro

I suoi occhi si spalancarono e quando alzò il busto dal letto, con la gola secca parlò quasi in risposta

«Katsuki»

Record assoluto stavolta, mi sono superata devo dire, ma non ho avuto proprio testa per scrivere. La scuola é ricominciata più intensa che mai quindi temo che la storia procederà al rilento, ma vedrò di fare il mio meglio.

Spero che il capitolo vi sia piaciuto, mi scuso per eventuali errori!❤️

The legend of dragons || KiribakuWhere stories live. Discover now