15. Gli unici

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I volo dei due ragazzi si era spinto ben oltre il fiume entro cui si estendeva il bosco dei sussurri, le ombre delle nuvole chiare, che lentamente si muovevano lungo il cielo azzurro, attraversavano i prati secchi e malinconici di Leurann. Il villaggio di Athaduin era distante da loro, il silenzio era smorzato dallo scrosciare delle acque del torrente e dal vento caldo e secco che accarezzava i prati, il calore era tale da rendere l'aria soffocante, ma questo non sembrò turbare Eijiro e Katsuki, anzi, sembrava tutto assolutamente perfetto. I due erano ancora seduti per terra, il rosso adesso a gambe incrociate e l'altro, lentamente scivolato dalla posizione precedente, in ginocchio davanti a lui.

Bakugo accennò un sorriso, che negli ultimi giorni non era più un fatto raro, quando le sue labbra sfiorarono nuovamente quelle di Kirishima. Era una bacio così delicato da sembrare piuttosto un semplice sfioramento, il rosso aveva avvicinato il viso al suo con timidezza e quando la mano aveva accarezzato le sue dita per terra un piacevole calore aveva scaldato il petto di Katsuki.

Non sapeva perché avesse deciso improvvisamente di baciarlo e probabilmente se ci avesse pensato qualche ora dopo se ne sarebbe persino pentito, ma vederlo lí, sorridente, felice... il suo corpo aveva agito da solo mettendo da parte ogni raziocinio.

«forse non è stato un volo poi così disastroso» sussurrò Kirishima, gli occhi ancora chiusi e le labbra che ancora si sfioravano, al che Katsuki trattenne un commento sarcastico preferendo abbandonarsi ad una breve risatina, ma quando stavolta un altro bacio fece accelerare il suo cuore un'improvvisa sensazione di gelo lo travolse.

Una scarica di brividi gli fece accapponare la pelle e il suo corpo sudò freddo mentre un peso insopportabile gli attanagliava improvvisamente il petto.

Spalancò gli occhi e si sollevò in piedi guardandosi attorno con sgomento.

Dov'erano le pianure? Il prato, gli alberi.... E Kirishima?

Il cielo era scuro sopra di lui, e quell'inquietante landa deserta che tanto sperava di dimenticare si estendeva con quel cupo terreno scuro coperto di sabbia nera.

Cosa stava succedendo? Come poteva essere possibile? Lui si trovava a Leurann, era sveglio, ciò che era accaduto poco prima era reale... allora perché non riusciva più a distinguere il sogno dalla realtà? Era un'illusione?

«riesco a percepire finalmente la vostra forza, la magia di quello stregone non poteva celarvi a lungo» si voltò rapidamente volgendo lo sguardo alle sue spalle. Era avvolto da una strana sensazione, i suoi sensi non riuscivano a percepire nulla di ciò che li circondava.

Era lì, eppure continuava a sembrargli tutto frutto della sua immaginazione, percepiva quella presenza oscura e inquietante, ma era come se fosse solo nella sua testa, così come quella voce che sibilante aveva echeggiato nella sua mente, insinuandosi nei suoi pensieri.

«ci é voluta più energia di quanto pensassi per trovarti... eppure non riesco ancora a vedere dove siete»

Un brivido percorse la schiena del biondo mentre un forte mal di testa lo colpiva improvvisamente, le sue tempie pulsavano di dolore e più quella voce parlava più si sentiva vulnerabile

«dove ti nascondi? Dove nascondi il tuo drago?» il dolore alla testa aumentò scendendogli lungo la nuca, ma in qualche modo il pensiero di Kirishima lo ridestò da quella terribile sensazione di impotenza e, allontanandosi dal quel punto dove si era ritrovato immobilizzato, si guardò attorno in guardia.

Riusciva a scorgere adesso la stessa figura che gli era apparsa in sogno, ma i suoi contorni erano ancora più evanescenti, come se fosse sul punto di sparire e più si sottraeva a quell'inquietante gioco mentale più i suoi contorni sembravano sfocati.

The legend of dragons || KiribakuWhere stories live. Discover now