The legend of dragons || Kiribaku

14. Emozioni

Al sopraggiungere della sera sia Bakugo che Kirishima furono investiti da tutta quella stanchezza che fino a quel momento avevano tentato di ignorare. Erano giorni che non avevano la possibilità di dormire al sicuro e il loro perenne senso di irrequietezza li aveva costretti a riposarsi solo poche ore. Grazie alla protezione di Tokoyami potevano concedersi finalmente un sano riposo, avvolti dal buio della camera dove avrebbero trascorso la notte.

La stanza si trovava al piano di sopra della piccola casa, non si erano resi conto della presenza di una scala a chiocciola in legno finché lo stregone non li aveva condotti fin lí; fino a qualche mese fa, aveva inoltre spiegato, quella era la camera di Takami. Malgrado ci fosse un solo letto questo era al quanto spazioso e occupava il centro del piccolo ambiente, con la poca luce che giungeva dalla finestra piena di polvere che ne faceva apparire il vetro opaco, era difficile scorgere come si presentasse l'arredamento attorno a loro e di certo Katsuki non aveva la minima intenzione di curiosare nella camera di un potente stregone, chissà, magari gli sarebbe apparso davanti e lo avrebbe trasformato in uno... in uno scarafaggio!

Cercò di distogliere la sua mente da simili pensieri e dopo aver lanciato uno sguardo al ragazzo steso di fianco a lui e con gli occhi chiusi, decise di dargli le spalle nascondendo il suo braccio sinistro sotto il cuscino.

Ma ancora, quando tentò di chiudere gli occhi le sue riflessioni volarono altrove cancellando ogni ombra di stanchezza e si ritrovò a domandarsi quanto tempo avrebbero trascorso in quella casa, cosa sarebbe successo in quel periodo di tempo breve o lungo che sarebbe stato? Il nemico sarebbe diventato più potente, lo diventava ora dopo ora, e poi? Cosa sarebbe accaduto? Quale sarebbe stato il destino di Idreria e dei suoi abitanti?

«Katsuki, dormi» biascicò assonnato Kirishima con occhi adesso socchiusi e accigliato il biondo si voltò verso di lui.

Il rosso lo guardava stanco, la guancia sinistra affondata nel cuscino e le braccia nascoste sotto la coperta scura del letto; Bakugo era certo di non aver fatto alcun movimento di troppo, nulla in ogni caso che potesse svegliare l'altro ragazzo

«non angosciarti, se vuoi parlarne possiamo farlo, ma la tua ansia mi soffoca, stai pensando ancora alla storia di Tokoyami?» domandò Eijiro e Katsuki sospirò voltandosi completamente verso di lui, poggiando il viso sul guanciale a poca distanza dall'altro, a tal punto da poter percepire il suo respiro calmo e regolare.
«no... stavo solo... non importa - borbottò - non volevo svegliarti... non ho idea di come si controlla questo... "legame"» sospirò poi e Kirishima sorrise lasciando scivolare per brevi attimi lo sguardo sulle sue labbra
«fino ad allora non potrai nascondermi proprio nulla» ridacchiò nel tentativo di sdrammatizzare.

Nemmeno lui sembrava sapere nulla del legame, tutto ciò che avevano compreso era che, appunto, potessero creare una connessione tra loro, un ponte che dava loro la possibilità di percepire ogni cosa dell'altro, dolore fisico ed emotivo, emozioni, stati d'animo, come un'unica anima e più acquistavano consapevolezza di ciò più tempo quella connessione si manteneva tra loro.

Anche Bakugo si lasciò scappare una leggera risatina e solo allora il pesante peso che percepiva sul petto sembrò alleggerirsi insieme alle sue ansie e preoccupazioni, al che Eijiro non poté che sorridere rilassato, ma l'improvvisa tranquillità del biondo vacillò nuovamente quando questi si fece più vicino a lui sul letto. Katsuki non amava particolarmente il contatto fisico, sopratutto in quel modo, per questo trasalí quando sentí il corpo dell'altro così vicino al suo e le sue ciocche rosse solleticargli la pelle sotto il mento. I suoi muscoli rimasero completamente tesi mentre il viso di Kirishima si nascondeva nell'incavo del suo collo e le sue braccia si stringevano tra i loro petti; Eijiro non azzardò alcun abbraccio, semplicemente si fece vicino a lui e chiuse nuovamente gli occhi.