23. Vane speranze

426 39 13
                                    

Il ruggito di drago scosse il bosco, sovrastò l'incessante pioggia facendo accapponare di terrore la pelle dei due ragazzi. Gli alberi fremettero, i rami deboli si spezzarono sotto il forte peso dell'enorme bestia che incombeva sulla casa solitaria, le sue ali si agitarono mentre cercava di raggiungere il tetto spiovente della piccola costruzione e le sue zampe si muovevano in cerca di appigli tra i fitti alberi spogli, sbriciolando sotto di loro quel legno umido.

Eijiro e Katsuki non trovarono il coraggio di muoversi, non finché non udirono il soffitto scricchiolare, un ringhio minaccioso scosse Kirishima, rimasto fino ad allora pietrificato e il suo sguardo si volse di scatto verso l'alto, dove il legno tremava e la polvere e la segatura cadevano su di loro. Si alzò dal letto e solo allora si rese conto di quanto le sue gambe stessero tremando, il cuore batteva forte contro la gabbia toracica, lo sentiva pulsare nelle orecchie mentre afferrava il braccio destro di Bakugo e lo trascinava verso la porta della camera.

Il biondo fissava sconvolto la finestra dalla quale si vedeva un coda nera oscillare e quasi non si rese conto di essere spinto fuori dalla stanza.

Eijiro corse giù dalle scale, saltando gradini tanta era la sua fretta e con difficoltà l'altro seguiva il suo passo, come se non fosse protagonista di quella scena, troppo perso nella sua confusione e paura per agire con mente lucida. La casa ad intervalli sempre più brevi veniva illuminata dall'inquietante luce dei fulmini, i tuoni scuotevano le finestre e il rumore del legno che cedeva scricchiolando sempre di più non faceva che preoccupare Kirishima, che si muoveva sempre più freneticamente; i due si fermarono in fondo alle scale, solo quando scorsero la figura di Tokoyami venire loro incontro.

Il mago era preoccupato, i suoi occhi spalancati tradivano la sua solita calma apparente, anche lui si muoveva con gesti frenetici e afferrò le spalle di Eijiro, probabilmente perché Bakugo era troppo sconvolto per capire cosa gli avrebbe detto.

«dovete scappare, subito, non c'è tempo vi ha trovati» lo disse con il fiatone come se avesse corso fino ad allora e Kirishima cercò di formulare una frase in fretta, mentre i tuoni scuotevano la casa e la costruzione cedeva lentamente sotto l'enorme peso dell'animale.
«non- lui.. io non lo percepisco... É.. non può essere un drago» riuscì a dire balbettante e le sue parole trasudavano ansia e paura, forse in maniera più evidente rispetto a Tokoyami
«non é possibile» sussurrò lo stregone, i suoi occhi si persero accigliati nel vuoto per brevi istanti, in cerca di una spiegazione, ma fu in quel momento che la situazione si fece ancora più pericolosa.

Un forte boato giunse da sopra, si udirono cadere le macerie sul pavimento del secondo piano, e la superficie iniziò a scricchiolare cedendo sotto un peso sempre più eccessivo. Il drago si fece spazio nella casa, i pesanti artigli distrussero i pochi resti del tetto spiovente e giunse infine alla camera da letto dei due ragazzi, ormai un cumulo di detriti e polvere che cancellava le tracce di qualunque cosa. Ruggì ancora un volta, il suo muso si muoveva in cerca di Eijiro e Katsuki, i suoi occhi rossi scintillanti erano assottigliati e la palpebra ridotta ad una sottile linea verticale, annusava l'aria sentendoli più vicini che mai e ad ogni suo movimento le pareti cedevano insieme al pavimento ormai precario.

«dovete andare, ora!» Fumikage spinse i due ragazzi con forza fino all'ingresso, Bakugo indietreggiò alle spalle di Kirishima che continuava a stringere il suo braccio, quasi per accertarsi che fosse lì con lui
«dove dobbiamo andare? C-come?» la voce del biondo attirò l'attenzione di entrambi, ma Tokoyami continuò a spingerli finché non oltrepassarono l'uscio della porta
«giungete al Confine della Pace e chiudete le porte»
«in che modo?!» chiese esasperato Eijiro, adesso che erano sotto la pioggia avvertiva il freddo pungente della notte, l'acqua scorrere sulla sua pelle scossa dai brividi e i capelli bagnati attaccati al collo e alla fronte
«io-.. - provò a dire, ma un altro ruggito li fece sobbalzare, la parte superiore della casa era ormai crollata e su di essa si ergeva adesso la figura imponente del drago, le sue squame nere sembravano sparire nella notte e i suoi occhi rossi fissavano ora con rabbia i due ragazzi, immobili e sconvolti - mi dispiace.. n-non doveva andare così - sussurrò Tokoyami indietreggiando appena, li guardava affranto colmo di tristezza e disperazione, Dark Shadow comparve al suo fianco e lo stregone scosse il capo in cerca di una soluzione - fuggite, mettetevi in salvo, io lo distrarrò - l'ombra di fianco a lui divenne sempre più grande, spiegò le sue ali nere evanescenti assumendo le fattezze di una grande e maestosa aquila - per chiudere le porte.. serve una magia potente, come il vostro legame» il drago tentò di liberarsi dalle macerie per raggiungere i due ragazzi, ruggiva e ringhiava senza distogliere lo sguardo dalle sue prede e Dark Shadow si alzò in volo
«ci serve sapere di più!» urlò Bakugo
«non abbiamo tempo! Io-.. vi raggiungerò! Vi troverò ma adesso mettetevi in salvo!»

The legend of dragons || KiribakuDove le storie prendono vita. Scoprilo ora