11. Nell'arida Leurann

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Come da accordo, quando le prime luci dell'alba illuminarono le aride terre di Leurann, Bakugo e Kirishima si recarono verso il Bosco dei Sussurri, non prima che il biondo si fosse assicurato che l'altro stesse bene.

Eijiro si era ripreso bene dopo il volo del giorno prima, in passato aveva fatto viaggi più lunghi, ma ancora reduce dalle precedenti ferite aveva trovato piuttosto difficile coprire lunghe distanze.

«dobbiamo trovare un rimedio per le tue ali, quando siamo atterrati ho visto le ferite peggiorate» borbottò Bakugo camminando lungo i sentieri del bosco.

Gli alberi erano incredibilmente alti, ma sorprendeva la mancanza di foglie che sembrava rendere i loro rami un inquietante intreccio di mani scheletriche. I sentieri erano aridi e l'erba secca, non un animale si scorgeva tra i grandi tronchi rivestiti da corteccia scura, non un verso, solo il sibilo del vento che soffiava tra gli alberi. Per fortuna però i rami sopra di loro rendevano difficile scorgere il cielo, così come la vicinanza tra i fusti che infittendosi sembravano formare a distanza una barriera sicura.

Sarebbero rimasti al sicuro per un po' probabilmente.

«sai cosa potrebbe essere utile?» domandò Kirishima seguendolo e guardandosi attorno facendo al contempo attenzione a non inciampare tra le spesse radici dei grandi alberi
«sì, ma guardati intorno, il bosco è morto, non troveremo erbe mediche»

La frase di Katsuki fece rabbrividire il rosso, l'amara consapevolezza della realtà lo travolse e in un'impeto di rabbia si rivolse nuovamente all'altro

«se tutto ciò è colpa nostra perché non facciamo niente? Continuiamo a nasconderci ma se-»
«ma se, cosa? Un drago che non può volare e un ragazzo che stava morendo soffocato nel sonno... Kirishima è una questione più grande di noi» ribatté brusco Bakugo fermandosi e voltandosi verso di lui
«ma ci riguarda! Hai detto tu che qualcuno ci sta cercando... e che ha un drago... se provassi a mettermi in contatto con-» una risata amara lo interruppe
«in contatto? - rispose scuotendo il capo e avvicinandosi a lui, lo fece lentamente finché le loro fronti quasi non si sfiorarono, ora come ora era impossibile distogliere lo sguardo dalle iridi cremisi di Katsuki e ciò lo fece arrossire - persino in sogno, pur consapevole di non essere veramente lí, ho percepito quanto quel mostro fosse pericoloso, non ha nulla a che vedere con te e se solo tu provassi ad avvicinarti ti ucciderebbe senza alcuna esitazione» le sue parole erano cariche di veleno e rabbia, Kirishima non sapeva dire se gli avesse fatto perdere la pazienza, ma di certo non poteva immaginare che Bakugo fosse in realtà terribilmente preoccupato per lui.
«questo lo pensi tu» borbottò in risposta e, quando l'altro si allontanò, sospirò rendendosi conto di aver trattenuto il respiro fino a quel momento
«e ne sono ben certo» rispose poi il biondo riprendendo a camminare.

Kirishima esitò per pochi passi e in una breve corsetta poi lo raggiunse

«ma tu sai usare la magia» aggiunse poi improvvisamente e ancora una volta il biondo si fermò
«eh?!» si voltò improvvisamente e con occhi spalancati.

Il rosso capí immediatamente di aver detto qualcosa di sbagliato ed effettivamente la sua affermazione sembrò rendere reale tutto ciò che Bakugo cercava di nascondere a sé stesso.

«la magia... tu mentre dormivi... si insomma, ho messo le mani sulle tue spalle per svegliarti e tu mi hai afferrato un braccio - Eijiro mostrò il copribraccia rosso del suo braccio destro, caratterizzato da una fantasia molto simile alle sue squame di drago e attirarono immediatamente l'attenzione di Katsuki i segni neri rimasti sulla stoffa - avevi le mani roventi» spiegò e il suo tono era cauto come se si fosse reso immediatamente conto che quello fosse esattamente il tipo di discorso che Bakugo non voleva affrontare
«il braccio ti... ti fa male?» domandò solamente il biondo e il suo tono di voce era basso mentre i suoi occhi fissavano preoccupati la stoffa rovinata del copribraccia

The legend of dragons || KiribakuDove le storie prendono vita. Scoprilo ora