Capitolo 23 "Un fatale litigio" (parte 2)

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Capitolo 23 "Un fatale litigio" (parte 2)

Susan's pov

Merda. Papà non doveva raccontargli quella cosa. Mi sono giurata che mai e poi mai Lorenzo sarebbe venuto a conoscenza di questo.

"Susan, di che diavolo sta parlando tuo padre?" Mi chiese Lorenzo appena terminò con il racconto.

"Papà, perchè non potevi stare zitto?" Dissi lanciando sguardi omicida a lui.

"Mi sembrava giusto che lo sapesse. Lorenzo ha sempre fatto parte della nostra famiglia." Alzai gli occhi al cielo. Sfortunatamente ha ragione.

"Uffa papà." Mi lamentai.

"Susy, non mi hai ancora risposto." Mi ricordò Lore.

"Lory, avanti capiscimi, ero piccola." Mi giustificai.

"Di 6 anni, già molto piccola." Disse lui ridacchiando. Fiù, pensavo che stesse per iniziare un litigio tra noi. Apparte che non ero pronta per questo, ma è andata bene così.

"E comunque..." Cominciò a parlare papà. Io e Lore ci sedemmo sul divano, attendendo che venga anche mamma, così possiamo cominciare.

"Eccomi." Gesticolò lei appena entrò di corsa in salotto e si sedette accanto al suo ex marito.

"Allora ragazzi, vi ho chiamato per sapere chi avete scelto." Cominciò mamma.

"Nessuno dei due." Dissi frettolosamente.

"Come?" Dissero in coro mamma e papà.

"Si, non ho intenzione di andare con nessuno di voi due." Spiegai.

"Ma tu devi scegliere uno di noi." Sottolineò mamma.

"Ma peccato che ci sia anch'io di mezzo." Intervenne Lorenzo. Oh Lory, dio sa quanto ti amo in questo momento... Anche se ora più del solito.

"Lorenzo, tu non centri nulla." Urlò mio padre a lui.

"Invece si che centro. Sin da quando ne ho memoria, io ho sempre fatto parte della vostra famiglia ed ora ha più senso, essendo il fidanzato di Susan." Specificò ed io aprii la bocca per dire qualcosa ma non uscì nulla.

"Ma questo non ti da il diritto d'intrometterti. Per rammentarti, tu non sei un Piccioli, sei un Ostuni quindi fatti i cazzi tuoi." Sputò velenoso mio padre al mio ragazzo. Ma come si permette di trattarlo così?

"Papà, ascolta. So che io sono... E rimarrò la cosa più importante per te, però diammine, lasciami respirare. Ho 19 anni e quindi posso decidere io della mia vita. Infatti.perchè sono andata a vivere con Lorenzo? Per divertimento?" Dissi alzando la voce. Sono stufa di essere manipolata ancora come se ne avessi davvero di bisogno ma non è così.

"Susan, ma non capisci? Sei sempre nostra figlia. Vogliamo il bene per la nostra bambina." Spiegò calma mia madre.

"Fanti, aprite gli occhi! Vi sembro una bambina?" Domandai sarcastica alzandomi di scatto dal divano.

"Non parlarci in questo modo signorinella!" Urlò mia madre.

"E tu non trattarmi come se fossi una bambina perchè ho 19 anni, 19 ANNI!" Sottolineai e vidi le labbra di mio padre serrarsi tra loro formando una linea dritta.

"Susan, modera il tono di voce." Mi rimproverò papà.

"Non scassarsi più del dovuto, vecchio bacucco! Tu sei stato via per 6 fottuti anni ad ubriacarti mentre la mamma piangeva ogni notte per te sperando in un tuo ritorno e che gli angeli ti potessero proteggere e poi eccoti qua, ti presenti a casa di mia madre con una donna mai vista ne conosciuta. Sai cosa sei? Sei un mostro!" Gli urlai in faccia ed appena vidi il suo sguardo omicida, capii di aver toccato troppo il fondo.

"Ah io sarei il mostro? Allora dato che sono un mostro, ti proibisco di stare con Lorenzo." Urlò mio padre. Le lacrime non tardarono ad arrivare.

"Non puoi farmi questo!" Imprecai con le mani.

"Oh si che posso. Sono sempre tuo padre, ciccina mia bella." Odio quando mi chiama così.

"Lei non farà nulla, coglione." Intervenne Lorenzo in mio aiuto.

"Ostuni, non intrometterti." Ghignò a denti stretti mio padre.

"Io amo sua figlia e lotterò fino alla morte per lei." Le parole di Lorenzo mi diedero una forza immensa da andare incontro a mio padre, prenderlo per la mano e tirarlo verso la cucina.

"Che cazzo hai fatto Susan?" Mi chiese confuso ed io gli tirai uno schiaffo in volto.

"Non rivolgerti più così a noi, stronzo!" Gli urlai a denti stretti.

"Come mi hai chiamato?" Mi sfidò.

"Hai sentito, stronzo." Ripetei quella parola.

"Vuoi la guerra, puttana?" Mi disse.

"Puttana sarà tua sorella." Decisi di accogliere a braccia aperte la sua sfida.

"Tu non sei mia figlia, vattene da casa mia e non farti più vedere, troia." M'insultò mio padre. Una lacrima solitaria colò dall'occhio rigandomi la guancia.

"Va bene, starò bene senza di te ma sappi una cosa. Questa non è più casa tua, tu vivi con quella sgualdrina di Rose, non sarai mai il.benvenuto qui." Gli dissi avvicinandomi pericolosamente a lui.

"E nemmeno tu, Susan." La voce di mia madre echeggiò nella stanza.

"Hai sentito tutto?" Domandai con occhi spalancati e le gambe me le sento molli.

"Ogni singola cosa." Annuii a ciò che ebbe detto.

"Come posso aver cresciuto una ragazza come te? Che insulta il suo stesso padre." Parlò e potei vedere le lacrime scenderle lentamente.

"Ma lui ci ha lasciate sole per 6 anni, mamma." Indicai con disprezzo l'uomo accasciato a terra dal dolore.

"E' stata una sua scelta, tesoro. E se è per questo... Anch'io mi sono risposata." Disse come se nulla fosse.

"Cioè?" Domandai con voce piccola.

"Ho un figlio con lui. Tuo padre ha ragione. Tu non sei più mia figlia... La figlia che ho cresciuto però. Su carta rimarrai sempre mia figlia, ma dopo ciò che ho visto... Non so se perdonarti così facilmente." Disse lei. Non sta realmente accadendo, vero?

"Mamma?" Domandai sconcolta.

"Non... Io... Vattene e basta. Vattene lontano con Lorenzo e siate felici. Spera solo che sia quello giusto per te." Dopo le sue scioccanti parole, corsi fuori dalla cucina e mi diressi verso la porta d'entrata e cominciai.ad urlare. Non m'importa se qualcuno può scanbiarmi per una pazza ma è stato più forte di me.

Lorenzo's pov

Vidi correre Susan fuori di casa e nel giro di qualche secondo un grido provenne da fuori, ma non un grido di spavento o cos'altro, un grido di liberazione.

Appena le grida cessarono, decisi di uscire di casa per vedere se stesse bene, la ritrovai a terra a pancia in sù con gli occhi chiusi, mi accovaciai e mossi la mia mano sulla sua fronte.

"Lory... Dimmi che non mi lascerai per nessuna ragione." Mi supplicò aprendo finalmente gli occhi.

"Non lo farò. Tu sei per me il mio tutto. Se ti lasciassi... Perderei la cosa più importante della terra." Ammisi e lei annuì, incapace di dire qualcosa.

"Andiamo?" Disse con la sua voce roca per il pianto.

"Si. Non voglio tornare mai più in questo posto." Mi sussurò all'orecchio ed io annuii. Nemmeno io voglio tornare in questo posto. Ci ha portato solo sventure.

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Ciao raga!! <3 <3
Ecco la seconda parte del capitolo :3 non ve lo aspettavate una cosa del genere, vero? Bè, sappiate che andando avanti ne succederanno ;)
Al prossimo capitolo... Vi voglio bene <3 <3 <3

Innamorata del mio migliore amico [Lorenzo Ostuni (Favij)]Where stories live. Discover now