Capitolo 33 "Ho una sorpresa per te" (parte 2)

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Capitolo 33 "Ho una sorpresa per te" (parte 2)

Lorenzo's pov

Siamo entrati nel ristorante, dentro non era per niente lussuosissimo, era a tema moderno ed era anche un luogo dove si riuniscono le persone famose per incontrarsi con i loro vecchi amici.

"Cosa vuoi ordinare?" Mi domandò Susan per la terza volta.

"Uhm... Non ne ho la più pallida idea. Ci sono molte cose buone. Se fosse per me le ordinerei tutte ma farebbe male solo al mio portafoglio." Dissi sarcasticamente facendola ridere.

"Sono così felice di essere qui con te, Lory." Disse lei improvvisamente, poggiando il suo mento sulla mano.

"Anch'io piccola. Sarà solo per una settimana ma me la farò bastare." Dissi.

"Anch'io." Questo momento imbarazzante venne interrotto (per mia fortuna) dal cameriere.

"Desiderate ordinare?" Chiese l'uomo.

"Uhm... Allora... Io vorrei come primo una pasta alla fiorentina e per secondo pollo arrosto." Disse Susan.

"E lei signorino?" Rivolto a me.

"Lo stesso." Dissi e lui annuì, sparendo in cucina.

"Non eri tu che volevi prendere tutto?" Sogghignò lei.

"Te l'ho già detto. Il mio portafoglio poi si sente male se lo si usa troppo." Dissi scherzando.

"Povero il tuo portafoglio." Disse con il labbruccio.

"Oh, finalmente provi pietà per questo poveretto." Sorrisi.

"Già, poretto il tuo portafoglio è?" Disse sarcasticamente.

"Molto." Dissi ridacchiando.

Il cameriere arrivò poco dopo con i nostri piatti e lo ringraziammo.

"Veramente buono." Si complimentò Susan.

"Già, lo penso anch'io." Dissi in accordo. Devo ammettere, anche se è la prima che entro qui dentro, il mangiare qui è veramente squisito.

"Dovresti tornare a Torino." Disse di punto in bianco Susan.

"Perchè?" Le chiesi.

"Perchè?! Perchè ci sono io, Lore." Fece cadere la forchetta sul piatto facendo rumore.

"Non penso che sia possibile, Susy." Dissi scuotendo la testa energicamente.

"Solo perchè qui hai i tuoi genitori." Disse freddamente.

"Ma come cazzo siamo finiti a parlare di questo argomento?" Chiesi confuso.

"Penso che devi combattere, proprio come ho fatto io con i miei, li ho mandati a quel paese per stare con te. Sembra che hai paura di affrontare la realtà." Disse ed io sospirai. Non l'ho mai ammesso, nemmeno a me stesso, ma ho paura di affrontare i miei genitori. Si che voglio combattere per Susan, ma non andando incontro ai miei solo perchè lei ha fatto ciò che ha fatto non lo devo fare anch'io.

"Susan..." La supplicai. Non voglio litigare stasera con lei. Non questa sera.

"Susan invece si! Ascoltami per una buona volta, cazzo!" Sbraitò lei serrando i pugni e sbattendoli sul tavolo, attirando così l'attenzione di una coppia vicino al nostro tavolo.

"Non voglio litigare con te Susan. Possiamo parlarne un'altra sera?" Le chiesi disperatamente.

"Va bene, ma non è finita qui." Sospirò esausta.

"Vieni." Dissi alzandomi di punto in bianco dal tavolo mentre lei mi guardava interrogativa.

"Cosa? Dove?" Chiese disorientata.

"Facciamo quattro passi." Dissi e lei annuì, prese la sua giacca dalla sedia mentre io lasciai una mancia doverosa al cameriere sul tavolo.

Presi la mano di Susan, conducendola fuori dal ristorante. Quella serata era perfetta per chiedercelo. Stavamo camminando su un ponte ed intorno a noi non c'era anima viva, solo noi e la mia sorpresa per lei. D'un tratto Susan si fermò e si appoggiò con le braccia sulla ringhiera, osservando il suo riflesso proiettato sul fiume dalla luce della luna mentre io mi appoggiai di schiena su questa, fissandola.

"E' così bello stasera, non trovi Lory?" Disse osservando le stelle nel cielo.

"Si... Vedi quella stella? Quella che brilla più di tutte?" Chiesi a lei indicando la stella che le aveo fatto notare.

"Si, la vedo. E' bellissima, Dio mio." Disse meravigliandosi.

"Ecco, quella stella lì è come quest'anello." Dissi attirando la sua attenzione mentre infilavo la mano in tasca per recuperare la scatolina. Lei si staccò dalla ringhiera mentre io mi inginocchiai davanti a lei.

"Non mi vorrai sposare?" Chiese alzando le sopracciglia.

"Anche se fosse?" Sogghignai.

"Uhm..." Mugolò.

"Susan Piccioli, vorresti accettare la mia mano?" Chiesi e lei rimase a guardarmi per più di un minuto. Non mi dire che ha capito che la voglio sposare? Voglio solo che ci fidanzassimo ufficialmente.

"Io... Non me la sento Lorenzo per fare un passo del genere. Abbiamo solo 19 anni." Disse allontanandosi. Io cominciai a ridere.

"Cazzo ridi?" Mi disse.

"Non ti voglio sposare, Susy, voglio solamente chiederti di essere ufficialmente la mia ragazza." Spiegai e dalla sua bocca uscì un 'ahhh' e poi ridacchiò.

"Allora, si accetto eccome."

"Questa era la mia sorpresa per te, Susan." Dissi.

"Ed è la sorpresa più bella del mondo, Lory." Mi sorprese dicendo.

"Ti amo così tanto." Le dissi per la trecentomillesima volta da quando stiamo insieme. Anche quando ne avrò 80 continuerò a dircelo.

"Anch'io Lory." Disse avvicinandosi a me ed io la presi in braccio a mo' di sposa e ci dirigemmo verso casa, mentre le sue labbra toccavano la pelle del mio collo mandandomi dei brividi in tutto il corpo.

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Ciao raga!! :D

Eccomi tornata con il continuo del capitolo di ieri sera. Mi scuso se non è coinvolgente ma sono stanca, capitemi :( 'sti cazzo di stage mi stanno uccidendo nel vero senso della parola però io resisto lo stesso! Non mollo così facilmente! LOL

Adesso vado a letto, sto in piedi per miracolo O.O notte :)

Ilaria ;D

Innamorata del mio migliore amico [Lorenzo Ostuni (Favij)]Where stories live. Discover now