Capitolo 3 "Cinema"

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Capitolo 3 "Cinema"

Susan's pov

Stavamo tornando verso casa quando la mano sentii la mano di Lorenzo avvolgermi il polso, lo guadai. Aveva un sorriso a 32 denti.

"Susy, che ne dici se andassimo a vedere un film, dato che siamo davanti al cinema?" Guardai oltre di lui e notai che eravamo effettivamente di fronte al cinema.

"Si, mi piacerebbe molto, Lore." Sorrisi.

"Bene, io vado a prendere i biglietti. Ci vediamo quel film, ok?" Disse puntando il dito nella locandina di un film romantico. Annuii in accordo.

"Ok, va bene. Ti aspetto qui." Detto questo se ne andò e mi lasciò da sola mentre lui si metteva in coda per i biglietti.

Mi guardavo attorno e notai che c'era un ragazzo biondo che si avvicinava a me, sbiancai. Aveva uno sguardo famigliare.

"Ciao Susan, ci si rivede." Disse questo.

"Hey..." Esitai sul nome.

"Dylan." Disse lui.

"Ma è possibile che ti devo incontrare dappertutto? Che ci fai qui?" Gli domandai sorridendogli.

"Mi vedrei un film?" Disse sarcastico. Risi con lui. Perché cazzo sto ridendo con lui?

"Ancora tu?! Ma sei dappertutto cazzo!" La voce di Ostuni mi fece sussultare.

"Hey amico. Anche tu qui?" Disse lui.

"Quante cazzo di volte ti devo dire di stare lontano dalla mia ragazza?!" Disse Lore incazzato nero. Ha usato per la seconda volta 'la mia ragazza'. Ora posso morire in pace.

"Scusami amico. Ci si vede in giro Susy." Mi salutò Dylan agitando la mano ed io ricambiai il saluto.

"Ma che cazzo hai Susy? Una specie di calamita per attirare ragazzi coglioni a te?" Disse Lore incrociando le mani al petto.

"Non lo so. Forse si." Dissi a lui ridacchiando.

"... Ho preso i biglietti comunque." Cambiò discorso e ne sono lieta.

[...]

Il film è noioso, pensavo fosse meglio di questo. D'un tratto, senza che me ne rendessi conto, mi sistemai con la testa sulla spalla di Lorenzo.

Lorenzo's pov

La testa di Susan si era poggiata sulla mia spalla sinistra e lì rimasi perplesso. Lei non lo sa, io sono segretamente innamorato di lei dalla terza media, siamo migliori amici sino dalla nascita ma ho cominciato a provare qualcosa solamente a 13 anni. Quando sono in sua presenza, mi sento come se il mondo intorno a noi scomparisse, appena la sua mano tocca o sfiora la mia, mi sento mille metri sopra il cielo. Vorrei tanto essere il suo ragazzo per proteggerla da tutto ed essere orgoglioso di dire che Susan sia la mia ragazza e che sia di mia proprietà. Solo mia e solo mia.

"Lore, hai sentito?" La voce di Susan mi fece ritornare alla realtà.

"Cosa, no. Che hai detto?" Dissi scuotendo la testa.

"Ho detto che ho fame, se potresti andarmi a prendere dei pop-corn." Annuii alzando gli occhi al cielo ed andai verso la porta della sala.

Quando uscii fuori non c'erano molte persone, dal banco dei pop-corn non c'era nessuno, meglio, così faccio prima e torno da lei.

"Una porzione media di pop-corn." Dissi alla commessa.

"Certo." La ragazza mi sorrise e preparò la vaschetta di pop-corn. Una mano si poggiò sulla mia spalla e mi girai verso questa per vedere due occhi azzurri. Era quel coglione di Dylan.

"Piccolo il mondo, no?" Disse lui per scherzare.

"Già, veramente piccolo purtroppo." Dissi serrando i pugni lungo i fianchi. Spero solo che la commessa si spicci a preparare 'sti maledettissimi pop-corn.

"Qual è il problema, Lorenzo?" Arretrerai scioccato. Come cazzo fa a sapere il mio nome?

"Come fai a..." La frase rimase a metà.

"So un mucchio di cose su di te, tipo che Susan non è la tua fidanzata, non sei nemmeno fidanzato con lei." Mi disse avvicinandosi a me pericolosamente. In quel momento mi sentivo impotente. E odio questi tipi di situazioni.

"Ma che cazzo stai dicendo Dylan... Sono realmente fidanzato con Susan." Cercai di reggermi il gioco.

"Non ti dispiace se allora ci vado a dire alla tua 'ragazza' che sei 'fidanzato' con lei?" Non avrebbe il coraggio di farlo. Se lo farebbe veramente, rovinerebbe per sempre la nostra amicizia.

"Signore, ecco a lei." La commessa poggiò i pop-corn sul banco. Ringraziai mentalmente la ragazza per avermi salvato da questa situazione.

"Grazie. Ci si vede in giro coglione." Dissi andandomene, salutandolo.

"Stai attento Ostuni a quello che ti circonda, magari ti accorgi uno di questi giorni che ti manca qualcosa." Disse e non capii quello che aveva detto perché ero già oltre la porta.

"Lore, pensavo ti fossi perso. Hai i pop-corn?" Mi chiese lei appena mi sedetti accanto a lei.

"Si, eccoteli qua." Dissi porgendole la vaschetta.

"Grazie." Si avvicinò a me e mi baciò la guancia, poi tornò al suo posto e si vide il resto del film mentre io mi strofinavo la mano sulla guancia dove mi aveva baciato. Non posso credere di essere innamorato così perso da sperare che fossero state le mie labbra anziché la mia guancia entrare in contatto con le sue labbra.

***

"Lore, come mai sei così taciturno?" Mi chiese lei, notando che da quando siamo usciti dal cinema non ho aperto bocca.

"Niente, sono solamente pensieroso." Ammisi guardando il cielo stellato.

"A cosa, se posso sapere." Investigò.

Sospirai "A..." Fui interrotto improvvisamente dalla sua mano che si avvolse intorno alla mia.

"Perché?" Chiesi.

"Che cosa?" Disse puntando lo sguardo in basso.

"Perché hai intrecciato le nostre mani?" Continuai.

"Oh, scusa, non mi ero accorta." Disse per poi togliere la mano ma io la bloccai.

"Non ho detto di toglierla, ho solo chiesto perché. E non ho detto che mi dava fastidio." Sottolineai la parola non mi dava fastidio.

"Quindi non ti dispiace?" Disse. Annuii. Sono più che contento di questo.

"No, non mi dispiace affatto." Dissi portandola il più vicina possibile a me.

"È stata una bella serata, grazie Lore. Sei il migliore amico che una ragazza potrebbe mai avere." Sospirai. Io desidero con tutto me stesso che la nostra amicizia si evolvesse in qualcosa di più.

Innamorata del mio migliore amico [Lorenzo Ostuni (Favij)]Où les histoires vivent. Découvrez maintenant