4.

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Dantalian fu al mio fianco in un secondo, stringendomi il braccio in una morsa. «Che hai visto?».

Non riuscii neanche a mettere una frase insieme, quindi mi scosse nuovamente. «Arya».

Inspirai di scatto e tolsi bruscamente il braccio dalla sua presa. «All'inizio ho visto pezzi della sua vita normale, la famiglia adottiva, l'università, gli amici. Ma poi ho visto qualcos'altro e non era tramite i suoi occhi-».

Med annuì. «L'essenza».

«Sì, ma ho visto delle donne. Un gruppo di donne dai capelli lunghi, tutte bionde o addirittura platino, vestite di rosso, bianco o nero. Erano riunite e davanti a loro c'era un uomo, per come era vestito era ovvio il suo status più alto rispetto al resto, come se fosse il principe. Le stava allenando, ma non ho visto altro».

Med fece per parlare di nuovo, ma lo fermai. «Poi ho visto una capanna, dove un cartello di legno aveva incisa la frase "Le sette fate", in spagnolo. Ho visto un'altra donna, fisicamente simile a quelle, che si è trasformata in un gatto».

Erazm si mostrò confuso. «In un gatto? Ne sei sicura?».

Lo fulminai. Sapeva benissimo che quel tipo di visioni non potevano sbagliare. «La cosa peggiore non è questa».

Rutenis, che era stato chiamato da Med immediatamente dopo la mia caduta, ma che era rimasto in silenzio fino a quel momento, si avvicinò. «Ovvero?».

Mi sedetti, appoggiando la testa tra le mani. «Ho visto una presenza non fisica e non umana. Era come una nube tossica, totalmente nera, che si muoveva come se fosse viva. L'ho vista mentre circondava un uomo, che sicuramente non era umano, è entrato in lui come se l'avesse inghiottita e quando la nube si è dissolta, sparendo totalmente, di lui è rimasto un corpo vuoto. Occhi spalancati, pelle grigia, bocca aperta. Era come se l'avesse prosciugato da dentro, non lo so, ma è stato terrificante».

Rutenis storse il naso. «Sicura che si muovesse?».

Sbuffai. «Ti dico di sì! Per chi ha visto Harry Potter, la nube assomigliava molto ad un dissennatore, ma molto meno delineata».

«Ma cosa c'entra con me? Non ho mai visto un demone prima di voi, figuratevi qualcosa del genere!».

Spostai lo sguardo su Ximena. «Non l'hai visto ancora, ma se io l'ho visto è perché fa parte di te».

Med scosse la testa. «Non ho mai sentito niente del genere». Si risolve a Dantalian. «Tu qui sei il più vecchio».

Lui alzò lo sguardo da terra. «Ne ho viste e sentite di creature, anche della mitologia greca, ma non ho mai sentito una cosa del genere».

Nel viso di Rutenis passò un ombra scura. «E se c'entrasse con sua madre?». Alzò le spalle. «Forse c'è un motivo se Azazel ci ha detto che non ci riguarda sapere chi sia».

Mi irrigidii sulla sedia. «Lo ha detto anche a voi?».

Med annuì. «Ed è stato anche piuttosto convincente».

Dantalian scosse la testa e si portò le mani sul viso. «Lo sapevo che questa storia avrebbe solo portato guai».

«E ora che facciamo? Non possiamo ignorare la questione, guardate cosa è successo ad Arya!».

Rutenis drizzò le spalle. «Non sei stata tu a indietreggiare?».

«Ti pare che mi faccio cadere sul pavimento in questo modo?!». Sbuffai, ma poi assottigliai lo sguardo e lo puntai su Ximena. «Sei stata tu».

Cominciò ad agitarsi. «Io non ho fatto niente, non so cosa sia successo!».

«È proprio per questo!». Urlai. «Hai perso il controllo ed è successo perché c'è qualcos'altro oltre la tua parte demoniaca».

FatumWhere stories live. Discover now