13.

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Non avevo neanche superato la soglia della porta quando, rientrata in villa, Erazm mi si piazzò davanti  a braccia conserte.
«Dove sei stata?». Tuonò.

Mi maledissi internamente mentre il suo sguardo passava da me alle scarpe con il tacco che tenevo tra le dita, ai miei capelli ormai senza piega e al mio trucco un po' sbavato.

Eppure sorrisi. «A divertirmi».

Lo superai camminando velocemente verso camera, sapendo bene che non mi avrebbe lasciato andare facilmente. Infatti mi seguì dentro e si chiuse la porta alle spalle. «Forse la domanda adeguata è con chi sei stata».

Sbuffai, prendendo un dischetto di cotone per struccarmi. «Da quando ti interessa così tanto».

«Da quando litighi con Dantalian, esci di casa senza far sapere a nessuno dove sei andata e torni solo la mattina dopo, fisicamente distrutta e palesemente scopata a dovere». Sibilò.

«Insomma, qual è il problema, Erazm?». Urlai. «Ho sempre avuto una vita sessualmente attiva!».

Spalancò la bocca. «Sì, ma non dopo che hai litigato con quello che è tuo marito!».

«Lui non è mio marito, cazzo!». Tuonai. «Non è niente di più che un contratto, solo questo!».

Tentò di calmarsi. «Te lo ripeto di nuovo. Siamo nel bel mezzo di una guerra, dove all'inferno tutti, e dico tutti, sanno che attualmente i demoni sono divisi in due: chi è dalla nostra parte e chi no. Questo significa che tutti sanno chi siamo, sanno chi sei tu, quindi spiegami con chi cazzo sei andata e dimmi che non hai combinato casini con qualche nostro nemico!».

«Sono stata con Niketas!». Ringhiai. «Con Niketas, va bene?».

Inspirò con faccia sdegnata. «Ti sei portata a letto quello che stipula i patti con il diavolo?».

Assunsi la mia espressione più annoiata. «E allora?».

«Allora?». Sgranò gli occhi. «Potrebbe essere alleato con i nostri nemici, potrebbe averti fatto di tutto o potrebbe avere un piano per farlo! Che diavolo ti è saltato in mente?».

«Pensi che sia così stupida, cazzo? Pensi che sia facile prendermi in giro? So badare a me stessa, per l'amor del diavolo!». Presi un cuscino in preda alla rabbia e glielo tirai addosso. «Smettila di trattarmi come una bambina!».

Lo prese al volo. «E tu smettila di comportarti da bambina!».

Me lo ritirò. «A che è servito andarci a letto? Ti ha dato un bell'orgasmo, okay, e poi? Diamine!».

Incrociai le braccia al petto. «Se mi avessi fatto parlare invece di aggredirmi sapresti che qualcosa ho scoperto».

Si sedette sul letto, come se fosse sfinito di litigare con la sottoscritta. «Dimmi allora».

Ci misi un po' a parlare. «Mi ha parlato della guerra, del fatto che tutti all'inferno sanno e tutti si sono già schierati, tutti sanno già da che parte stare. E che ci conoscono, sanno chi è che fa parte del gruppo di Azazel, infatti mi ha parlato di una persona in particolare, dicendo che la conosce molto bene».

Aggrottò la fronte. «Dantalian?».

Scossi la testa. «Rutenis». Fu a malapena un sussurro.

«E come fa a conoscerlo? Non l'avevo mai sentito neanche nominare, a differenza di Dantalian»

Alzai le spalle. «Dantalian è il demone guerriero più richiesto all'inferno, vista la sua spietatezza...». Mi ritrovai a storcere il naso senza volere. «Quindi è normale che sia conosciuto».

FatumTempat cerita menjadi hidup. Temukan sekarang