Una cosa davvero stressante è quando il lettore capisce una cosa ovvia (non solo la questione del prescelto) ma il protagonista non ci arriva. O vede una soluzione scontata, senza che nessuno ci arrivi.
Esempio:
Eragon non capisce che Brom è un cavaliere dei draghi dopo che questi ha dichiarato che i cavalieri sono i guerrieri più forti... e di averne ucciso uno.
Ci sono però varie soluzioni per ovviare a questo problema:
- rifiuto: il personaggio nega questa eventualità (es: un personaggio è chiaramente morto, ma il protagonista nega perché non ne accetta la morte);
- distrazione: una frase può far scattare l'intuizione, ma ecco che accade un imprevisto oppure qualcuno devia su qualcosa che sta a cuore all'eroe.
Esempio:
Consigliere: Maestà, il nemico deve avere un infiltrato... qualcuno che vi conosce bene e che avrebbe da guadagnarci alla vostra morte... (guarda l'ambiguo zio, che giace a terra colpito da una freccia)
Principe: Non ora, non vedi che mio zio sta morendo?!
In questo caso la distrazione impedisce di approfondire;
- stress: il personaggio non dorme da giorni e quindi non riesce a ragionare (es: in Warcraft 3, il principe Arthas ordina di sterminare gli abitanti di una città prima che diventino non-morti, senza valutare alternative, come ordinare ai popolani di barricarsi in casa, catturarne alcuni e consegnarli ai maghi, nella speranza che si trovi una cura. Arthas però non dormiva da tipo 4-5 giorni)- avvelenamento: simile al precedente. L'eroe può essersi ubriacato oppure aver preso una sostanza che gli rallenta il pensiero.
Di certo ci sono altre possibilità, sta al vostro ingegno trovarne!
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Consigli di scrittura
RandomScrivere un libro è come forgiare l'Unico Anello: impegni tempo, forze e ci metti l'anima. Se finisce nelle mani di qualcun altro, potrai influenzare il suo modo di vedere la sua persona e il mondo. Per quanto prediliga il fantasy, molti consigli sa...