Self vs tradizionale

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Questo non è un articolo che vi dirà qual è il migliore, ma solo esporre una serie di fatti e conseguenze.


La pubblicazione in Italia di fantasy non va molto bene. Come mai? Il pregiudizio in larga parte è superato e stanno uscendo sempre più aspiranti scrittori, quindi che accade?

Accade che, con l'abbondanza di regole da seguire (unico macrotema, fatal flaw dei personaggi legati a esso, limitazioni continue alla magia, e così via) si finisce col dover stravolgere quanto si è scritto, o si teme di doverlo fare. Qualche smussata va bene, ma alla lunga molti lettori potrebbero stufarsi. Il servizio di editing prevede anche una serie di costi, che aumentano quello del libro. 

Siamo sinceri: da una parte avere un rinomato scrittore a 10 euro, dall'altra uno sconosciuto a 15. Chi scegliereste, se doveste scegliere?


L'aspirante scrittore che vuole firmare un contratto sa bene anche una cosa: meno sei famoso, meno errori puoi fare. Può sembrare un controsenso, ma funziona così.


Considerate che è già tanto se un libro vende 100 copie complessive. Se guadagnate 2 euro cadauna (che non è male) sono in totale 200 euro. Un corso di scrittura medio ne costa attorno ai 300, quindi non vi coprite neanche le spese!


Si amplia quindi il self: le case editrici a pagamento sono altamente sconsigliate, visto che ti pubblicano il libro, magari a prezzo alto, non ci sono garanzie di qualità di editing (non posso fare di tutta l'erba un fascio, ma mi sono capitati in mano dei libri del genere e ho notato evidenti errori, come 4 puntini di fila anziché 3, per capirci) e non te lo pubblicizzano.

Quindi si va verso l'autopubblicazione, e si vende su amazon e siti del genere: decidi tu il prezzo, la copertina, l'editing te lo fanno degli aspiranti editori, che di certo noteranno i 4 puntini. Contatti blogger, distribuisci l'ebook, e così via.

Questa mossa, in apparenza molto più efficiente, ha però un devastante effetto collaterale sul mercato: se meno libri vengono venduti dalle case editrici, meno editori si sentono di investire in aspiranti scrittori, quindi diventa ancora più difficile farsi pubblicare con gli editori, quindi ancora più gente passa al self... e così via. 

 Certo, se vuoi diventare popolare devi avere capacità organizzative, interpersonali, partecipare alle fiere... ma questo problema è presente anche quando ti associ con le case editrici. 

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