Incompetenza ed errori

686 49 63
                                    

Avete solo l'imbarazzo della scelta: che sia un insegnante che non sa cosa dire per rincuorare uno studente oppure un generale che fa degli errori tattico/strategici terribili, il lavoro sarà apparentemente facile.

Io preferisco dividere gli incompetenti in totali o moderati. 

Cosa vuol dire?
Il totale è qualcuno che mostra un'idiozia caricaturale. Non solo è ignorante, ma difetta del semplice buon senso. 

"Ma certo, mandiamo i nostri coscritti denutriti contro dei barbari altamente organizzati, vinceremo noi!" (La Prima Legge)

"Forza, il nemico ha sbaragliato in una notte più di metà delle forze militari di un intero regno, ma sicuramente vinceremo noi!" (The Gate)

"Non distruggiamo l'asteroide che ci sta per cadere in testa, rompiamolo in trenta pezzi, facciamoli cadere in mare e poi recuperiamoli!" (Don't look up)

Se messo in bocca a un personaggio anziano e che quindi qualcosa avrà pur visto, appare ancora più assurdo. Rimarrà assurdo anche con un giovane cresciuto negli agi. 

Confesso che io, in passato, amavo creare degli incompetenti totali: quanti di voi sanno che nella mia prima storia, un nobilotto che si era più volte dimostrato un incapace, dopo la devastazione della capitale, decideva di vendicarsi e partiva... con una spada da cerimonia e un'armatura ornamentale?

Questa è stupidità pura, ed è difficile credere che una persona cresciuta in un determinato contesto non ne conosca nemmeno le più basilari regole. 


L'incompetente moderato, invece, è qualcuno che fa errori perché non è all'altezza, ma almeno fa qualcosa di buono. Un esempio lo vediamo ne "La legione perduta": qui appare un nobile che viene messo a comando di un'ala dell'esercito, è generale di nome ma per nulla di fatto. Sapendo di non essere proprio un esperto di guerra va sempre in giro con un manuale pieno di consigli, grazie a cui corregge perfino un centurione romano, che ammette la validità del consiglio. La storia lo fa anche protagonista di una gag in cui cerca d'incoraggiare le truppe con un discorso altisonante, ma i soldati non capiscono niente e finiscono col riderci sopra. Tal nobile poi fallirà la sua grande prova, quando, alla morte del generale di fatto e vista la carica nemica, andrà in preda al panico e fuggirà, mandando le sue truppe nel caos. Il suo grande errore è stato affidarsi troppo ai manuali, che non potevano elencare tutte le situazioni possibili. 

Altro esempio è quando i generali, non conoscendo nel dettaglio le condizioni dei soldati, pretendono azioni che non sono fattibili. Chiunque capirebbe che dei soldati affamati e appiedati non possono coprire una lunga distanza in breve, ma se il generale si è limitato a controllare il rapporto del capitano che non voleva fare brutta figura, senza approfondire pur avendone la possibilità, ha commesso un errore che porta a conseguenze. 

Il moderato offre altre possibilità: immaginatevi un insegnante che vuole motivare un alunno affranto, ma in quella situazione non sa cosa dire, oppure dice qualcosa che non porta a niente di buono. L'insegnante stesso può sentirsi ancora più avvilito e avere dei conflitti interiori. 

La scelta tra incompetente totale o moderato dipende da ciò che volete rappresentare. Di solito un totale viene inserito in opere di natura satirica oppure se volete fare feroci critiche alle raccomandazioni, il moderato appare (dico appare) più realistico e bilanciato, inoltre ha una speranza di redenzione. 

Non esiste una vera linea di confine tra queste categorie, perché c'è il "dipende": è una scelta saggia spiegare anche ai soldati come si svolgerà un'azione, in modo che tutti siano al loro posto, ma immaginate che dei soldati coi piani vengano catturati. Un'azione giusta (informare i soldati) diventa sbagliata (informare i soldati sul confine) per via degli errori di valutazione. L'esempio che vi sto riportando è stato approfondito nel capitolo "Robert Georges Neville: come non organizzare una battaglia", il cui errore mandò al massacro 270.000 ragazzi.

Consigli di scritturaWhere stories live. Discover now