Intreccio o groviglio?

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Nelle storie, lo schema classico è "X antagonizza Y" oppure "X antagonizza il gruppo Y". La rivalità è tra due personaggi oppure tra un personaggio e un gruppo.

Questo porta a eventi piuttosto prevedibili: figli che vogliono vendicare i padri, archi che terminano col grande duello, e così via. Alcuni autori, come George Martin, hanno cambiato le carte in tavola.

La fine di Ned Stark è stata senza dubbio geniale, tuttavia lui NON è il protagonista, è il Mentore. Potremmo obiettare che nel primo libro lo sembrasse, ma qualsiasi personaggio è protagonista del proprio arco narrativo. 

Dopo l'inizio spettacolare, però, la serie ha iniziato a prendere pieghe inaspettate, caricando i lettori di aspettative. A partire dal quarto libro, molti però sono rimasti delusi. 

Non solo per la prolissità degli eventi, ma perché si arriva a un punto in cui tutti antagonizzano tutti. 

Danaerys rivuole il Trono, ma chi ha ucciso suo fratello Rhaegar? Robert, che nel frattempo è morto. Dany si è fatta anche vari pensieri sui cortigiani di Robert, come "il glaciale Ned Stark", ma anche quello è morto. In parole povere, tutti quelli che, nella sua testa, erano i principali responsabili, sono già morti. Possiamo anche dire che è tutta colpa di Ditocorto, ma non avrebbe la stessa forza. Ditocorto poi ha fatto così tanti torti che i personaggi dovrebbero mettersi in fila per menarlo, e chi è degno di finirlo? 

Jon Snow con gli estranei? Quelli dovrebbero essere la grande minaccia, ma dopo anni in cui sono sullo sfondo e si parla continuamente d'altro, non vengono percepiti come tali. Anche se volessimo dire "ci siamo fatti la guerra tra noi senza affrontare il male comune" gli estranei risultano più un ruolo che degli effettivi personaggi, una calamità esterna che risulta meno coinvolgente degli intrighi.

Jon e Dany li uso spesso come esempi di personaggi che paiono far parte di storie a sé. Togliete Dany dal Trono di Spade e trovate un modo alternativo per rompere il rapporto tra Robert e Ned. La storia viene stravolta? Cambia tutto come se in Avatar non esistesse l'Avatar? 
Togliete Jon Snow dalla storia, eliminate i guardiani della notte, i bruti e relegate gli estranei a leggende popolari. Fino al terzo libro non cambierà molto, perché il loro ruolo è alla Barriera, slegato dai grandi eventi interni. Ciò è in contrasto col primo capitolo, che ci mostra gli estranei come una minaccia presente, poi appaiono molto di rado.

Ok, delle influenze ci sono, ma non ditemi che togliere Jon Snow dal trono di spade sarebbe come togliere Zuko da Avatar. 


Se inserisci così tanti fronti e sottotrame, non è più chiaro quale dovrebbe essere la grande scena del personaggio, il grande ostacolo che deve superare. Lo stesso vale per il villain.

Da una parte questo è verosimile, perché in teoria i personaggi devono relazionarsi con più individui, mostrando le sfaccettature, ma così si rischia di perdere di vista lo sviluppo.

Si perdono anche le occasioni di conflitto. 

Per confronto, immaginatevi se Saruman non fosse stato sconfitto dagli ent o da Gandalf, ma... dal balrog. Un contesto alternativo dove è Saruman a scavare tanto per cercare metalli per costruire le sue industrie, risveglia un selvaggio balrog, combattono e muoiono a vicenda. Saruman di certo è vittima del suo fatal flaw, ma allora a che sono serviti tutti i conflitti con Gandalf e la deforestazione?


Questo problema si presenta in modo ancor più evidente in RWBY. Sarebbe stato troppo scontato se Adam (un fauno) durante la battaglia avesse incontrato e mutilato Weiss (erede di una società che ha oppresso i fauni). Quindi incontra e ferisce un'altra protagonista, Yang. Così facendo si sposta il focus su Yang, e non c'è mai un incontro tra Adam e Weiss! 

I personaggi quindi si rubano la scena a vicenda, si rubano i RUOLI a vicenda, finendo col causare caos. 

Ovviamente, se mettete tanti personaggi con ruoli e archi, l'intera storia si muoverà molto lentamente. E se dopo 3 libri un personaggio è quasi statico, allora difficilmente entrerà positivamente nei cuori.

Tornando al Trono di Spade e alla serie televisiva, sapete qual è la scena che tutti hanno apprezzato? Lo scontro tra Sandor e Gregor: un arco narrativo chiaro e conciso, che termina come dovrebbe. 


Il grande rischio, con cui tutti dobbiamo confrontarci, è che, nel tentativo di rendere una storia imprevedibile, si finisca col renderla anticlimatica. 

La mia grande paura è che, con la motivazione del rimescolare le carte e rendere la storia imprevedibile si finisca per renderla inconcludente.

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