Percezione di un mondo malvagio

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Un punto di vista molto comune, che può essere presente in qualsiasi fazione, è quello del "il mondo è malvagio". Detto così suona banalissimo, ma approfondiamo.

Vi racconterò di qualche esperienza personale: a causa di varie cattiverie (bullismo da parte di potenziali sociopatici, la falsificazione dei miei risultati universitari, fatta per sadismo, a cui seguì la mia bocciatura a scuola guida, fatta per spillarmi soldi, eccetera) iniziai a sviluppare un atteggiamento passivo-aggressivo e a provare un fortissimo disprezzo per l'esterno. 

Avevo la convinzione che la gente ti rispettasse solo in base a quanto male fossi disposto a cagionare: se tu non sei disposto a tirare un pugno, ti sbranano, se sei disposto a rompere un braccio, baciano la terra dove passi.

"Forti coi più deboli, zerbini coi potenti!" dice la canzone, ma qui in realtà sarebbe "forti coi pacifici, zerbini coi violenti!" Anche perché, se una persona si limita a immobilizzarti, poi puoi riprendere appena lascia la presa, no?

E così era:
- rispondo a parole: non ottengo niente;
- blocco il bullo con una mano: quello si ferma, ma poi riprende appena mollo;
- gli faccio male: il bullo si ferma, ma chi mi ha visto tirare il pugno continua a urlarmi contro; poi lo tiro anche a lui e si ferma; ma altri continuano e prendono precauzioni;
- il bullo rischia di finire in tribunale: diventa un lecchino, ma appena sente la stretta allentarsi, riprende; ugualmente, anche gli altri attaccano appena sentono che l'autorità si sta girando un attimo. Non scherzo: una volta i bulli erano appostati fuori dalla porta e appena il prof uscì e fece dietri metri entrarono e mi circondarono. 

Pensate che c'era gente che mi insultava continuamente nonostante mi avesse visto prendere a pugni in faccia un tizio che veniva da un quartiere in cui si spacciava e di fronte  a cui tali bulli chinavano gli sguardi intimoriti. Ma mi ero indebolito e quindi ero vulnerabile, chissene se avevo sconfitto il terrore della scuola!

Tutto ciò si riassume in un concetto: "la massa non merita la salvezza". Perché tu, Prode Eroe, devi lottare per una massa che ti loda finché fai il suo bene, ma appena sei in svantaggio ti si rivoltano tutti contro? Cos'ha la massa di meglio, rispetto ai criminali?
Perché dovresti cacciare l'Orco che saccheggia la fattoria, quando il Fattore ha saccheggiato il Vulnerabile Viaggiatore che stava cercando qualcuno d'assalire? 


"Ho scelto il mio percorso, hai scelto il percorso dell'eroe. E la gente di questa città ti ha trovato divertente per un po'. Ma l'unica cosa che amano più di un eroe è vedere un eroe fallire, cadere, morire provando. Nonostante tutto quello che hai fatto per loro, alla fine ti odieranno." (Green Goblin, dal primo Spiderman)


Questo atteggiamento, questo odio immotivato, può dare il via a due comportamenti opposti:
- enorme onestà, in segno di disprezzo, anche a costo di essere odiati
- assimilazione al sistema, di fronte a cui ci si sente impotenti. Inoltre tutti cerchiamo, in diversa misura, approvazione; se più sono spregevole e più mi amano, tanto vale diventarlo!

Io avevo iniziato a sviluppare un atteggiamento passivo/aggressivo e vedevo nel mondo poche fazioni: 

- i forti: stronzi, manipolatori, sadici o indifferenti
- gli illusi: chi crede ancora nell'onestà, sono le vittime
- i falsi onesti: questi sono i malvagi deboli, ossia quelli che vorrebbero farti del male, ma non possono farlo perché non ne hanno i mezzi. Fingono quindi di essere onesti, per ingannare gli illusi o per attirare in trappola dei manipolatori inesperti; se queste persone non ti sparano è perché sono a corto di proiettili, ma se ne avessero tanti, ti crivellerebbero; (la maggioranza)
- i forti onesti: una minoranza quasi inesistente, roba di uno su un milione.

Il male è visto come qualcosa di recidivo, non rieducabile, che se contrastato cerca nuove vie per danneggiare e che vota la sua vita alla distruzione del più debole, perché far soffrire è l'espressione della sua arte. Un male che è senza ragione, e quando ne ha sono solo delle giustificazioni per potersi attribuire una qualche forma di superiorità. 

"Il male è la mia stessa esistenza. E io ne sono fiero" (Slappy, Il pupazzo parlante)

Questo concetto si applica a varie situazioni

- questo mondo fa schifo (Death Note)
- gli eldiani sono tutti mostri;
- Innocenti? Non ci sono innocenti! (Dracula, Castlevania)
- sei povero solo perché non sai gestire il denaro (logica capitalista)
- gli immigrati vengono qui per delinquere tranquillamente, perché tanto non gli fanno niente.

Si sviluppa quindi una logica secondo cui, per quanto tu possa fare delle cose brutte, le stai facendo a un nemico che è ben peggiore di te, di conseguenza gli atteggiamenti/reazioni non solo sono giustificate, ma perfino celebrate.

Però usare gli stessi metodi, o almeno simili, significa eliminare un Signore Oscuro per ereditarne l'Anello. Tu sarai migliore, dici? E' quello che dicono tutti, sai?

"Chi combatte con i mostri deve guardarsi dal non diventare egli stesso un mostro. E se guarderai a lungo nell'abisso, l'abisso guarderà dentro di te." (Friedrich Nietzsche)


Quindi se volete mostrare un cinico/disilluso, mostrare queste cose, e raccontatene altre. So che si rischia di creare qualcosa di stereotipato, assurdo, irrazionale... ma se guarderete come si sono comportate molte persone durante la pandemia, allora di colpo vi apparirà tutto sensato.

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