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<< Ciliegina, ti ho portato un pochino di pasta al sugo! >> Urlò Lix entrando nella sua stessa stanza dove io ero riposto sul suo stesso letto, sedendosi accanto a me e poggiando il piatto sul comodino.

<< Che fine hanno fatto Seunmon e Chanbing? >> Chiesi convinto, sicuro di aver indovinato i loro nomi, ma quando sentii delle risate provenienti dalla porta per cui girai lo sguardo, capii di aver sbagliato qualcosa; i due ragazzi nominati stavano ridendo come dei pazzi, tenendosi le braccia sullo stomaco e sbattendo le mani sul pavimento.

<< Hannie, sono Seungmin e Changbin... >> Borbottò pure lui in mezzo alle risate.

Oh cazzo. Quei due non smettevano di ridere, e si aggiunse presto pure Felix, mentre io provavo a fare il finto offeso con un broncio adorabile in faccia, ma in ben poco scoppiai a ridere quasi lacrimando, mentre quei i ragazzi alla porta stavano praticamente a terra per colpa delle risate.

<< VI PREGO SMETTETEL- >> Felix non finì la frase che scoppiò di nuovo in una risata di gruppo.

<< OKOK STOP PER FAVORE, MI FA QUASI MALE LA PANCIA DALLE RISATE! >> Urlò Seungmin, mentre provava ad alzarsi da terra, tirando un calcio leggero a Changbin che ancora non aveva smesso.

<< E tu non cambiare discorso che mo ti devi mangiare questo piatto di pasta! >> Come al solito Felix si stava preoccupando troppo.
Scossi la testa puntando lo sguardo verso la finestra.

<< Han dovresti farti controllare i lividi, posso? >> Chiese il muscoloso, e di nuovo scossi la testa, non dovevano vedere lo stato in cui ero messo, ma sopratutto il mio fisico e i miei tagli.

Non farti vedere che poi si spaventano!

E come darle torto.

<< Certe volte vorrei veramente capire cosa ti passa per la testa quando ti perdi nei tuoi pensieri. >> Commentò Felix sottovoce facendo in modo da farsi sentire solo da me.

Ma lui non avrebbe mai voluto conoscere i pensieri di quando abbassavo le palpebre o fissavo il vuoto,
L

a faccia graffiata da lacrime insipide, come se fossero il dolore in stato liquido, ma senza forma ne sapore.

Vedevo il fallimento davanti, desideri irrealizzabili e spesso vedevo tutto ciò che sono terrorizzato dal vivere.
Provavo emozioni che non sempre capivo, perchè non stavano mai ferme, come un treno che corre sulle rotaie, vanno dritte, fanno curve e possono causare incidenti che potevano spegnere la mia vita pian piano, creando vertici che mi daranno alla testa.
Tutto questo causa la voglia di lacerarmi la pelle con un qualsiasi oggetto appuntito e che possa tagliare, e non riuscivo assolutamente a non farlo.

Mi fidavo ciecamente di Felix, ma avevo troppa paura di dargli fastidio, di essere un peso, di non interessargli, quindi tenevo tutto dentro e ringraziavo il mio corpo di poter "sopportare" ogni mia ferita.

<< Vedi, lo stai facendo pure adesso! Ti perdi nel tuo mondo, senza farlo apposta e scordandoti di avere una vita davanti, cazzo Jisung, quando ti deciderai di prenderti la TUA vita in mano? Arriverai che sarai vecchio e ti pentirai di tutto quello che stai facendo, adesso pensi che sia giusto così, ma dopo rimpiangerai ogni tua singola cicatrice, ogni livido o ferita che ti crei, di esserti privato del cibo che è la tua fonte di energia, e di stare in casa a non fare assolutamente nulla se non a marcire tra quattro mura. Pensi seriamente che non me ne accorga?! Sono il tuo cazzo di migliore amico da anni e anni, so quando stai male e di quando ti distruggi i polsi solo per cambiare il dolore mentale con quello fisico! Forse un giorno riuscirai a perdonare quei coglioni che ti fanno del male, ma qua come prima cosa devi perdonare te stesso. >> Urlò Lix totalmente preso dalla rabbia, e ringraziai mentalmente a Changbin e Seungmin di esser usciti dalla stanza.

Provai a riflettere alle sue parole ma non ci riuscii.
La mia mente aveva una potenza pazzesca, riusciva a manipolarmi come meglio credeva, come un bambolotto, il problema è che io nemmeno ci provavo a lottare, mi facevo solo distruggere man mano sprofondando in un vuoto oscuro ma calmo.

Ritornai in me guardando prima Felix che si alzò con le mani sul volto, andandosene dalla stanza, probabilemte piangendo e facendo entrare subito dopo i due ragazzi di corsa.

<< Andate da Felix, fatelo per me, fatelo sorridere. >> Annuirono e se ne andarono, potendo finalmente ritornare nella mia pace interna.

Presi le mie cuffie, le collegai e attivai spotify, con la mia playlist al massimo, e perso nei miei pensieri mi addormentai.

Venni svegliato da qualcuno che continuava a muovermi e chiamarmi, e quando aprii gli occhi strofinandomeli mi trovai il viso di Seungmin a poca distanza, quindi tolsi le cuffie con l'intento di ascoltarlo.

<< Scusami se ti ho svegliato, ma Lix sta malissimo da quando avete litigato, non riusciamo a calmarlo e si sta dando le peggio colpe, e ho pensato che magari tu riusciresti a calmarlo. >> Disse Seungmin di fila in modo agitato e gesticolando con le mani.

Appena realizzai quello che aveva appena detto saltai giù dal letto facendo spaventare Seungmin che spalancò gli occhi, iniziando a correre verso il piano di sotto.
Appena entratro in soggiorno non sentii niente, fin quando un singhiozzio uscì dalla sua bocca, correndo immediatamente nel lato proveniente.
Entrai in cucina vedendo Lix seduto con le ginocchia al petto e la faccia tra di quelle, che piangeva e tremava senza sosta dietro la penisola con Changbin al suo fianco.
Mi avvicinai con calma per non spaventarlo, abbassandomi alla sua altezza e picchiettando la sua spalla.
Alzò lo sguardo per un'istante mostrandomi i suoi occhi lucidi come se fossero pieni di stelle, rossi e gonfi dalle troppe lacrime.
Appena realizzò che fossi io scattó buttandosi su di me, facendomi sdraiare a terra con lui sopra di me ad abbracciarmi stretto e ripetendo più volte dei flebili "scusa", parola non capita poichè ero io a dovermi scusare; lui non aveva colpe.
Lo strinsi a me, appoggiandomi con la schiena sulla penisola e lui a cavalcioni sulle mie cosce, mentre piangeva e macchiava la mia felpa nera di lacrime trasparenti, nascosto nell'incavo del mio collo.
Changbin decise di lasciarci soli e probabilmete raggiungere il suo ragazzo, mentre io tenevo stretto a me Lix, che finalmente si era calmato un po'.

<< Lix, porca troia, smetti di chiedermi scusa, non hai colpe, è tutta colpa mia, smettila di piangere cazzo. >> Cercai di farlo ragionare, ma lui continuava a ripeterlo in modo ossessivo.

<< Felix. >> Ordinai in tono autoritario di guardarmi, facendogli alzare lo sguardo trovandolo con le lacrime fresche sulle guance e io, preso dal senso di colpa, iniziai a rimuovergliele una a una con il pollice, dandogli una leggera carezza.

Amavo gli abbracci, e avere tra le mie braccia Felix tranquillizzava pure me.

<< Hey, ascoltami per favore. Ti giuro che io sto bene, mangio, semplicemente è un periodo un po' no per me, quindi ho lo stomaco chiuso ma sto bene, non ti devi preoccupare per me anche perchè non me lo merito, non darti la colpa di avermi urlato contro; è colpa mia che sono una testa di cazzo e tu ti sei solo stogato, va benissimo così, adesso per favore ritorna a splendere come hai sempre fatto e a correre per casa parlandomi dei my little pony, per favore. >> Quel ragazzo era così speciale per me, e averlo visto in quello stato per colpa mia è stato distruttivo.

Rovini pure gli altri.

Lo so, lo so, lo so, cercherò di far del mio meglio per nascondere le mie emozioni.

<< Ti voglio bene Hannie. >> Quelle parole mi fecero spalancare gli occhi e la bocca. Non eravamo persone che si dicevano spesso paroli dolce, ma quelle poche volte mi sentivo così felice se anche per un solo frammento di secondo.

<< Ti voglio stra bene pure io, principessina. >> Ricambiai con tono dolce, ritornando ad abbracciarci e a coccolarci ancora seduti dietro la penisola.

trust me -minsungDove le storie prendono vita. Scoprilo ora