46

933 79 43
                                    

Scattai la testa in alto, rosso come mai prima d'ora, confuso e spaesato.
Tenevo lo sguardo spalancato, fissato sulle sue labbra che si stavano già inclinando verso l'alto, riprendendo un sorrisino maligno.

<< C-cosa? >> Chiesi impanicato, sperando di aver sentito male.

<< Devi baciarmi, Jisungie. >> Ripetè convinto, ridendo leggermente per la mia goffaggine.

<< Noi due?! >> Domandai alzandomi di scatto, seduto in mezzo alle sue gambe, mentre continuavo a tenere le mie mani appoggiate sulle sue cosce, mantenendomi.

<< Non lo so, preferisci che mi bacio con l'albero a cui siamo appoggiati? >> Scherzò un po' imbarazzato, grattandosi la nuca come dimostrazione.

Lo guardai serio, per poi annuire distratto, causandogli un broncio spontaneo.

<< Han Jisung! >> Esclamò sorpreso. << Mi baci tu o ti bacio io? >> Mi interpellò, senza pensare a un sì o a un no.

<< In verit- >> Provai a difendermi, venendo interrotto sul da fare.

Non aspettò la mia risposta, attirandomi contro di lui con una mano dietro il mio collo, poggiando le labbra sulle mie, impedendomi di parlare.
Soffocò ogni mia parola, ogni mio respiro e ogni mia scelta, appoggiando le mani sul mio giravita sottile, modellandolo sotto al suo tocco.
Mi morse il labbro inferiore, facendomi schiudere leggermente le labbra concedendo l'ingressso alla sua lingua, che trovò ben presto la mia, danzando coordinate.
Salì con la mano destra, accarezzandomi la schiena con una lenta dolcezza, mentre l'altra passò alla gamba, premendomi contro di lui.
Trattenni il fiato, assaporando la sensazione del suo tocco sulla mia pelle ormai calda, e il suo profumo fresco.

<< Minho. >> Ansimai confuso, staccandomi un attimo dalle sue labbra.

Non mi permise di parlare; riattaccò immediatamente le labbra, come se fossero la sua unica speranza di vita, per poi scendere pian piano sul mio collo, lasciando docili baci a ogni passo.
Si soffermò sulla gola, mordendo e appropiando quel punto, lasciando il marchio del suo passaggio.
Seguì la mia gola con la lingua, finendo all'incavo dietro l'orecchio, mordendomi leggermente il lobo.

<< Mi farai impazzire, Jisungie. >> Sussurrò con voce rauca, senza fiato, staccandosi totalmente e abbracciandomi, come se si stesse scusando di ogni sua mossa, e io mi nascosi nell'incavo del suo collo, realizzando il tutto.

Avevo appena baciato Minho.

Non si merita uno come te.

<< Vuoi tornare a casa? >> Mi chiese con cauta, riportandomi nel mondo reale, facendomi annuire leggermente.

Con la grazia di un elefante si alzò in piedi, porgendomi la mano per ripetere il suo stesso gesto, non staccandola quando iniziammo a incamminarci verso la moto.
Mi mise con cauta il casco, assicurandosi fosse chiuso bene, per poi aggiustarmi la sua giacca e sedersi sulla moto, incitandomi a fare lo stesso.

Arrivammo davanti casa mia, con l'aria che iniziava ad essere sempre più gelida, scendendo dalla moto tremanti, e correndo in casa.

<< Devo andare Jisungie, ci vediamo doman- >> Fece per salutarmi, aprendo le braccia per un abbraccio, negato prima dell'avvenimento.

<< Bentornati ragazzi, vi siete divertiti? >> Ci girammo di scatto nella direzione della voce, trovando mia madre in pijama che ci guardava con gli occhi a cuore. << Eddai Jisung, fai l'educato e invitalo a dormire qua! >> Esclamó mia madre felice, riferendosi a lui.

<< Signora se disturbo posso andare pure a cas- >> Venne interrotto per l'ennesima volta.

<< Ma ci mancherebbe! Dai Jisung portalo sopra e dagli qualche vestito. >> Ordinò felice, tornandosene di sopra nella sua stanza, lasciandoci in un silenzio imbarazzante.

trust me -minsungDove le storie prendono vita. Scoprilo ora