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Ero appena tornato a casa, felice come non mai del bacio appena dato, mentre saltellavo tra le scale di casa, rischiando di cadere più di una volta quando la mia testa risaliva alle sensazioni che il bacio dato alla porta mi aveva dato.

Mi buttai in bagno per lavarmi le mani, quando il mio sguardo si puntò sul riflesso dello specchio, trovando il mio aspetto oscenamente orrendo; ero leggermente sudato dalla corsa e dai salti fatti appena entrato, i capelli totalmente spettinati, la pelle lucida e grassa, con le labbra screpolate dalla scarsa idratazione.
Ci poggiai un dito sopra, toccandone la loro ruvidezza, pensando subito di dover comprare un burrocacao.

E se gli avessi fatto schifo?

Ah perchè tu stavi pensando seriamente che quei baci fossero voluti da lui? Fra un pó lo pregavi o costringevi di baciarti, non avrebbe mai fatto la prima mossa Jisung, smettila di sognare.

E se avesse ragione? Cosa cazzo ho fatto... sicuramente si sarà pentito e non mi parlerà più. Mi pentii subito delle mie azioni.

Io ho sempre ragione, inizia ad allontanarti da quel ragazzo che quasi mi fa pena.

Minho... no. Aveva ragione come sempre, forse se riuscivo a perdere qualche altro kilo e ad arrivare a 40 potevo piacergli di più, pensai sicuro.
Mi asciugai al volo le mani sul mio asciugamano bianco, spogliandomi e salendo sulla bilancia riposta nell'angolo vicino alla doccia, convinto che fossi dimagrito.
Incrociai le dita, abbassando poco dopo lo sguardo verso il numero segnato. 46.9

Ero... ingrassato?

Scesi dalla bilancia con il respiro affannato, guardandomi allo specchio con un'attenzione disumana, calcolando ogni difetto; le smagliature erano ben visibili, la pancia era aumentata ed era gonfia, notai impanicato, passandoci le mani sopra con forza, dopodichè stringendola fino a farmi male, con la speranza che sarebbe sparita, ma ovviamente così non fu.
Sul mio girovita ormai c'erano segnate le impronte delle mie mani, per poi passare alle braccia, disgustato dalla pelle cadaverica inflitta di tagli bianchi e rossi che sporgevano tra di essa, per lo più anche quelle piene di grasso.
Passai all'ennesimo punto critico,le cosce.
Quei due prosciutti da tagliare delle mie cosce. Erano terribili; grasse, piene di peli che tendevano al nero, che non potevo tagliare siccome sarebbero ricresciuti dopo nemmeno 10h, ma sopratutto, la loro circonferenza.
Nemmeno con due mani che stringevano forte riuscivo a toccare i due pollici.

Ero ingrassato. Un errore seriamente fatale per il mio meccanismo di pensiero.

Vedi che Minho è una cattiva strada? Quando lui ti porge del cibo devi subito rifiutarlo, non puoi mica credere a quelle sue stupide frasi dove ti incoraggia a mangiare!

Avevo un mostro dentro che non riuscivo a tirare fuori in nessun modo, e lo sapevo. Nell'ultimo periodo la mia mente si era leggermente calmata grazie a Minho, quel ragazzo che aveva un sorriso soleggiante, si prendeva cura di me ed era sempre così prudente. Quando lui non era con me mi sfogavo con lo scrivere testi per le mie canzoni, usandole quasi come un vero e proprio diario ma rappato, sempre con della musica ad accompagnare il tutto.
Facevo tutta la notte questo, soprattutto quando la mia insonnia veniva a farmi la sua solita visita, divorando la mia anima pian piano, stancandomi e facendomi sembrare la mattina seguente uno zombie, non godendomi però di nessuna ora di sonno sostanziosa.
Ogni volta che mi svegliavo dalla dormita di 3h scarse, pensavo subito a quello che avrei dovuto subire a scuola, passando in mezzo a quei corridoi stracolmi di gente che sapeva solo giudicare il mio aspetto o il mio stato mentale solo perchè a scuola me ne stavo sempre per i cazzi miei a dormire o a fumare in terrazzo. Ma in fondo li capivo. Ero patetico.

Patetico, credevo pensassino tutti quando passavo a testa china, cuffiette e le mani strette in modo mortale nelle mani, il battito accellerato e il terrore di alzare lo sguardo.

trust me -minsungWhere stories live. Discover now