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Mi svegliai per una strana sensazione umidiccia che si propagò per tutto il mio viso, facendomi incastrare la testa nel cuscino mormorando con disapprovo.

<< Jisungie, svegliati che faremo tardi. >> Mi sussurò una voce che ben conoscevo all'orecchio, facendomi sobbalzare mettendomi seduto quando mi accorsi che non fossi solo nella stanza.

Lo guardai con un broncio tenero stampato sul volto, strofinandomi gli occhietti poco dopo con i palmi, cercando di mettere a fuoco la stanza circostante, riconoscendo subito fosse di Minho, e girandomi infine nella sua direzione.

<< Cosa vorresti per colazione? >> Chiese con fare dolce ridendo quando, con la delicatezza di un mammut, mi ributtai sul letto con la pancia in aria.

<< Non faccio colazione. >> Risposi neutro, urlando al gesto di lui che mi prese dalle caviglie trascinandomi alla fine del letto, venendo poi preso con leggerezza sulla sua spalla, a stile "sacco di patate".

Con la poca forza in corpo sbattei i pugni sulla schiena provando a farmi riportar a terra, fallendo miseramente quando con tutta la calma del mondo mi portò in cucina, mollandomi seduto sulla penisola.

<< Dai Minho è tardi e dobbiamo passare a casa mia! >> Esclamai schivando il discorso e provando a scendere dalla superficie alta, venendo fermato quando si mise davanti, mi aprì le cosce con fare sensuale e tenendo le sue labbra attaccate alle mie per qualche secondo.

Quando si staccò, subito feci il muso riponendo le labbra a culo di gallina esigendo un'altro bacio, il tutto con gli occhi chiusi, fin quando aprii gli occhi trovandomi Minho che rideva e il suo palmo schiacciato contro la mia bocca a cui subito diedi un ceffone.

<< Ehi! >> Esclamai offeso venendo però accolto da un abbraccio veloce.

<< Scusami piccolo, prima mangiamo, ci laviamo i denti e poi posso darti tutti i baci che vuoi. >> Si scusò ridendo come un matto alla vista del mio viso contrariato.

Dopo l'ultimo sorriso spalancò il frigo tirando fuori una cheescake ai frutti di bosco che sembrava squisita, facendomi venire subito l'acquolina in bocca, ricordandomi l'attimo dopo di quanto non potessi assumere calorie.

Con una calma straziante prese un piattino non molto grandi, tagliando solo una fetta di abbondante quantità, facendomi subito alzare un sopracciglio confuso quando la affiancò alle mie cosce stringendo in mano una forchettina argentata.
Senza parlare si rimise in mezzo alle mie cosce, con lui in piedi e io seduto sulla penisola, mentre iniziava ad affondare la posata in essa e a offrirmela posandomela davanti la bocca.

<< Mangia senza fare storie. >> Mormorò dolce sprofondando la forchetta quando aprii la bocca, facendo la stessa cosa con lui poco dopo, continuando fino a quando della cheesecake rimasero solo le briciole.
faceva a farmi mangiare anche quando la mia mente lo rifiutava?

Quando finalmente la torta finì Minho mi incastrò tra le sue braccia, dandomi un forte abbraccio e subito dopo vari baci a stampo da breve durata come per conforto e complimento.

<< Sei stato bravissimo. >> Iniziò continuando a tenere la sua fronte attaccata alla mia in intimità. << Dai, ti do qualche vestito e andiamo a prendere le tue cose, va bene? >> Mi chiese aspettando la mia approvazione, e quando feci con la testa su e giù mi racchiuse le mie gambe attorno alla sua vita e mi prese in braccio come un bambino addormentato.

Mi mise giù quando posizionammo per l'ennesima volta piede in stanza, spalancando l'armadio e poggiandomi sul braccio una felpa e un pantalone totalmente random, spingendomi verso il corridoio in modo che anche lui potesse cambiarsi.
Uscii con cautela subito dopo aver lasciato il suo "pigiama" nella cesta dei panni da lavare, spalancando totalmente la porta e riandando in stanza attraversando il corridoio, con addosso dei jeans leggermente larghi neri e un felpone enorme di un color muschio, con una piccola scritta posata sopra il cuore.
Mi appoggiai al muro affianco alla porta, osservandolo spogliarsi, spalancando gli occhi e diventando bordeux quando vidi la sua possente schiena muscolosa e semplicemente perfetta, dove desideravo lasciare tanti baci e succhiotti o incastrarci le unghie in certi momenti precisi.
Attirai per sbaglio la sua attenzione quando un sospiro uscì dalla mia bocca, facendolo girare di scatto con un sorriso malizioso stampato in volto, avvicinandosi a passi sproporzionati alla mia figura ancora a petto nudo, guardandomi poi dall'alto mentre io ero un continuo spostare lo sguardo dal suo petto alle sue labbra.
Quando iniziò ad avvicinarsi un po' troppo al mio volto, chiudendomi con un braccio tra lui e il muro, gli tirai uno spintone toccando i suoi addominali solidi, facendolo staccare sorpreso.

trust me -minsungDove le storie prendono vita. Scoprilo ora