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Continuavo a fissare i piatti pieni di qualsiasi tipo di carne dei miei amici, mentre Chan continuava a cuocere e cuocere senza una fine, riempendo una qualsiasi ciotola vuota con le pietanze cotte.
Quando inziò ad indicare il mio chiedendomi di porgerglielo subito scossi in negativo la testa con sguardo disgustato, facendogli inarcare un sopracciglio confuso.

<< No ragazzi non mangio, oggi ho un po' di nausea. >> Mentii massaggiandomi la pancia brontolante per accompagnare la bugia al meglio.

<< Jisung per favore, un pezzetto picoclo? >> Chiese Lix preoccupato da fin troppo tempo della mia salute, venendo subito bloccato da me che gli garantivo di star bene.

<< No Lix poi mi viene da vomitare. >> Spiegai serio cercando la mano di Minho già appoggiata sulla mia coscia sinistra fin dall'arrivo, intrecciando le dita tra le sue dandomi coraggio.

Felix annuì leggermente preoccupato abassando la testa verso il suo piatto con una smorfia, ritornando a parlare con gioia quando Hyunjin lo aggiunse nel discorso "gattini carini".

<< Tutto ok? >> Bisbigliò il ragazzo moro accanto a me accompagnando il tutto con un sorriso accennato, accarezzandomi il palmo con fare dolce.

<< Ho solo un po' di nausea per il troppo cibo. >> Mormorai molto vicino al suo viso, tornando subito verso Chan che era posizionato esattamente davanti a me, trovandolo a scrutarmi con tono indefinito, spostando subito lo sguardo una volta esser stato beccato.

All'improvviso iniziai a sentirmi osservato e pensai mi prendessero tutti per un pazzo poichè "si ma è solo una fase che ogni adolescente passa, che ci vuole a mangiare!".
Si una volta quasi ammazzai mia zia per questo pensiero, la stessa che mi disse "finalmente ti sei messo a dieta, un'altro po' e stai divino", e io felice ero andato davanti allo specchio a petta nudo trovando, però, solo le mie ossa sporgenti che premevano sulla pelle sottile.

Preso dai troppi pensieri nemmeno mi accoesi di aver staccato la mano da quella di Minho infilandola sotto la manica della maglia rosa -adattata a barbie- iniziando a stringere e grattarmi da sopra la benda già precedentemente sporca di sangue con cui in quel momento si riempì ancora di più.
Sentii il rumore della sedia strisciata con forza sul pavimento, spostando subito lo sguardo alla sua pronienza e trovandomi Minho che si rimetteva la giacca nera con fare frettoloso rivolgendomi uno sguardo che intendeva di far lo stesso.

<< Jisung ha un po' di nausea quindi per sicurezza lo porto a casa, felice di avervi conosciuto, ciao! >> Chiuse il discorso salutando con un leggero inchino tutti, facendomi fare lo stesso.

Appena usciti dalla porta che suonò per l'essima volta con quel campanellino orrendo, tornammo a intrecciare le mani susseguendo il passo uno dell'altro, creando un ritmo quasi armonioso in quel silenzio quasi imbarazzante.
Per la fortuna casa di Minho era vicino a quel locale, e nel giro di dieci minuti contati ci trovammo ad aprire il cancello con un telecomandino che dava l'aria di costoso, attraversando il giardino curato ed aprendo infine la porta principale, dove Minho con gentilezza mi chiese di togliermi le scarpe e se volevo delle ciabatte, rifiutando con educazione.

Appena fatto il tutto non feci in tempo nemmeno a parlare che Minho mi prese da sotto il culo alzandomi da terra, d'istinto facendomi mettere le braccia attorno al suo collo e venendo trascinato al secondo piano, precisamente al bagno enorme con i mobili -lavandino compreso- di marmo bianco e nero con piccoli tocchi di oro di qua e di là, su cui mi appoggiò delicatamente mettendosi in mezzo alle mie gambe.
Totalmente indifeso al suo tocco mi chiese con un tocco se poteva togliermi la maglia, e io poco sicuro annuii ritrovandomi solo con le bende ricoperte di sangue a vestirmi.

<< Cazzo Jisungie. >> Implorò cercando subito in un mobile anch'esso bianco le bende insieme a forbici e disinfettante.

Passo quest'ultimo con una delicatezza esorbitante, inzuppato in una pallina di cotone creata dopo essersi lavato le mani, iniziando a passarla sulle mie ferite leggermente aperti dopo averle grattate con ansia.
Con fare calmo buttò il cotone imbrattato di rosso dentro un cestino nascosto tra il lavandino e un mobile, riprendendo le bende appogiate precedentemente sul lavabo e iniziando ad avvorgerle attorno al campo di tagli rossi e bianchi, sporgenti e non.
Ancora più nauseato dall'aspetto e le condizioni delle mie braccia spostai lo sguardo verso il viso concentrato di Minho, ammirandolo al meglio come se il tempo si fosse bloccato, realizzando solo in quel momento di quanto lo avessi sempre voluto baciare.
Finì con molta cura di avvolgermi le bende pulite attorno alle braccia, facendo una cosa che mai mi sarei aspettato; con un contatto visivo stabile si portò vicino al volto tutte e due le mie braccia rivestite, dandoci su ognuna un leggero bacio per assicurarmi che lui sarabbe rimasto.
Istintivamente feci un grosso sorriso e senza preoccuparmi di esser a petto nudo mi incollai a lui, nascondendomi nell'incavo del suo collo e abbracciandolo al meglio, mentre lui appoggiava le mani sul mio sedere sollevandomi dal lavello di marmo e portandomi al piano di sotto, precisamente nella sua cucina immensa.
Mi appoggiò delicatamente alla penisola nera, dandomi un leggero bacio vicino alla bocca, e quando si girò per cercare qualcosa in frigo io scattai giù con un leggero saltino, sedendomi totalmente a terra.

<< Soonie amore mio, quanto sei bello! >> Urlai alla vista del micio arancio che prese posto in mezzo alle mie cosce, venendo poi seguito dai suoi fratellini.

<< Dori per favore, puoi uscire dal frigo! >> Sgridò il gatto grigio con l'intendo di farlo scendere, fallendo miseramente quando iniziò a giocare con qualche cibo nel frigo, prendendolo in bocca e iniziando a correre per la cucina con Minho dietro. << Dori i wurstel non sono tuoi! >> Esclamò provando ad acchiapparlo, quando fece il giro della penisola lanciando il cibo sopra le mie gambe, macchiandolo dalla patina sopra.

<< Dori amore, i miei pantaloni! >> Imprecai guardando il leggero alone sulla caviglia, attirando l'attenzione di Doongie che imperterrimo andò a leccare il tessuto dopo aver sentito per bene l'odorino invitante.

Con tutta la calma del mondo Minho riprese il wurstel ormai in bocca a Soonie, alzandolo leggermente da terra prima che si spezzò lasciando una metà al gatto che si mangiò molto in fretta, leccandosi addirittura i baffi.

<< Scusa per sti maledetti, vieni sopra che ti prendi dei miei pantaloni. >> Si scusò con un sorrisino imbarazzato porgendomi le mani per aiutarmi ad alzarmi, accettandole molto volentieri.

<< Stai tranquillo, tanto adesso vado a casa e mi metto direttamente il pigiama. >> Dissi non volendo essere un peso.

Con ancora la mano nella mia iniziò a incamminarsi per l'ennesima volta al piano di sopra, evitando totalmente la mia risposta, entrando in stanza e spalancando l'armadio lanciandomi in faccia un pantalone della tuta grigio insieme a una felpa grigio scuro con una grafica stilizzata sul retro.

<< Non ho voglia che vai a casa, dormi qua. >> Si lamentò come un bambino guardandomi con il musone, facendomi subito sciogliere.

<< Abbiamo scuola domani, e io non ho nulla. >> Gli ricordai con tono triste venendo fermato ancor prima.

<< Ho la moto Jisungie, passiamo veloce a casa tua e prendi tutto. Adesso muoviti e cambiati. >> Mi ordinò con tono scherzoso uscendo dalla stanza e chiudendosi la porta dietro, non prima di avermi indicato il petto spoglio.

Velocemente mi misi la felpa con cappuccio per coprirmi al meglio, spogliandomi dei pantaloni di jeans e rivestendomi con quelli di tuta sottile, invitando Minho a rientrare in stanza, accogliendolo con un sorriso timido che subito venne ricambiato.
In men che non si dica corse da me, abbracciandomi stretto con le mani sulla mia vita, mentre io mi nascondevo nel suo petto, venendo trascinato l'attimo dopo sul suo letto king size, ormai spiaggiato sopra di lui.

<< Piccolo. >> Mi chiamò con un nomignolo che mi fece battere il cuore, alzando lo sguardo dal suo petto ai suoi occhi stellati, fissandolo con amore.

<< Mh? >> Domandai notando si fosse fatto muto.

<< Vuoi essere il mio ragazzo? >> Mi chiese timido spostando subito lo sguardo altrove, totalmente rosso in viso, mentre io sganciai un'urletto poco virile, saltando sul posto.

<< Si, cazzo! >> Urlai emozionato prendendo con la mano destra il volto di Minho riportandolo sul mio, poggiando le mie labbra sulle sue per dar via a un bacio sdolcinato, uno di quelli che ti fa battere il cuore all'impazzita.

Approfondì il bacio chiedendo l'accesso con la lingua che io subito accettai felice, danzando in contemporanea.
Dopo minuti interminabili mi staccai da lui senza fiato, abbracciandolo stretto a me, sentendo una felicità mai avuta fino a quel momento.

<< Prima in cucina stavo per prendere la cheescake ma i gatti ci hanno interrotto, ne vuoi un po'? >> Domandò continuando ad accarezzarmi i capelli, e io mi chiesi subito come facesse a sapere fosse il mio dolce preferito.

Scossi con un minimo movimento la testa, legandogli le mani attorno il girovita e addormentandomi là, senza parole ne movimenti, nel totale silenzio di quella stanza, illuminati solamente dalla leggera luce calda della luna.

Il mio unico pensiero di quella sera fu solo uno; "forse ho trovato la strada della felicità."



Angolo autrice.

Emhh... potrei essere ritornata nel blocco.
Ok sì sto capitolo come al solito mi fa seriamente schifo, in più non l'ho nemmeno corretto e poco ma sicuro le 4 non sono proprio l'ora migliore per aggiornare, ma ehi, almeno avete il vostro osceno capitolo!

trust me -minsungHikayelerin yaşadığı yer. Şimdi keşfedin