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<< Jisung abbiamo ricominciato a nascondere qualsiasi cosa e a mettere segreti fra di noi? >> Cominció a parlare Felix, provando a prendere un discorso con me e a estrapolare la verità.
Impanicato abbassai le maniche della felpa lentamente, provando a non farlo notare.

<< Dai, dammi ste braccia, che hai combinato sta volta? >> Scossi la testa che stava ancora puntata verso terra.

Mi prese leggermente dalla spalla, facendomi sedere sul wc chiuso in precedenza, e lui si abbassò alla mia altezza.
Fece segno di appoggiare le mie braccia sulle sue mani, e con esitazione e tremolio, lentamente le portai avanti, ma senza passargliele, ma non ci mise molto a congiungere le sue mani con le mie e a tenerle saldamente, accarezzandole leggermente.
Cercò il mio sguardo, ma io non glielo concessi.

<< Ji, guardami. >> Non alzai lo sguardo, ero così teso che potevo spezzarmi da un momento all'altro, e stavo provando a trattenere le lacrime per non risultare debole.

Ma sei debole, è questo il punto Jisung.

<< Per favore non farmelo ripetere, guardami, sono Felix, non ti farò nulla, voglio solo controllare, ok? >> Mi sentivo totalmente frastonato, ma annuii leggermente lo sguardo verso di lui, e quando notai i suoi occhi lucidi con qualche lacrima bloccata tra le ciglia, non riuscii a contenere le mie, scoppiando in un pianto rumoroso, togliendo le mani dalle sue e posizionandomele sulla faccia, provando a coprire quell'orrore.
Le sue braccia mi circondarono con calma, accarezzanomi i capelli, avendo scoperto, in non so quale modo, che i capelli erano un punto dove amavo esser accarezzato.
Si mise in piedi, togliendo una mano dal mio viso per ricongiungerla con la sua, e trascinarmi pian piano fino al mio letto, facendomi sedere sopra con la schiena appoggiata allo schienale, e lui davanti a me con le gambe incrociate.

Apprezzai il fatto che aspettò pur che io mi calmassi, probabilmente ricordandosi dei miei attacchi di panico. Presi coraggio e alzai il mio sguardo verso il suo. Il mio coraggio ci mise un attimo a sparire, prese posto l'insicurezza e la vergogna verso me stesso.
Mi chiese con un accenno della testa se stavo bene, e annuii leggermente.

<< Ji so tutto, lho sempre sospettato. >> Sgranai gli occhi, fissandolo ansioso e sbalordito, e ora a tremare non erano solo le mie mani, ma l'intero corpo.

Fai pena.

Lui sapeva? Lui sapeva? LUI SAPEVA?
Non dovevano provare pena per me, nessuna pietà, non volevo nulla, solo stare da solo.
Mi riprese le mani che continuavano a tremare a dismisura.

<< Lo sapevo già da un po' ma non te lo ho mai detto, sapendo che ti avrei messo a disagio e che tu non lo ammettessi, come hai fatto pure prima o come al livido sul viso. In realtà non lo sapevo, ma lo sospettavo, e tutte le mie teorie sono confermate. È inutile che ti dico di non farlo più Jisung, non servirebbe a nulla, perchè so che non sei tu a comandare in momenti del genere, ma è quella fottuta mente del cazzo che ti manda fuori strada. >> Iniziò a spoegare

Cazzo ero fottuto.
Ecco perchè ultimamente sembrava come se mi controllasse da testa a piedi e si comportava diversamente. Lui sapeva.
Sapeva dei miei tagli, dei miei pensieri, e io sapevo che non sarebbe più voluto essere mio amico.

<< Non voglio costringerti a far nulla, se non vuoi farmeli vedere e accertarmi che stiano guarendo giusti, va bene, li stai disinfettando almeno? >> Mi chiese sempre con calma e delicatezza, per paura di dire una singola parola che potrebbe distruggere tutto quello creato.

Dovevo mentire? Le bugie portano le amicizie a crollare, e volevo troppo bene a Lix per mollarlo.

Scossi la testa, e lui fece un sospiro, intuendo che non glieli avrei fatti vedere ne tanto meno aiutato a disinfettare, erano miei guai, il disastro ero io, e non meritavo la pena di nessuno.

Lo guardai con gli occhi insicuri.

<< Lo capisco quello sguardo Han, si sei abbastanza, non basarti su quello che dice la tua mente, tirale un ceffone ogni tanto. Non ti costringerò a far nulla, non voglio essere ossessivo e controllarti 24h su 24, ma per favore Jisung, non ti dare troppe colpe quando succede, sono normali delle ricadute, non so nulla sui tuoi tagli, se sono profondi o no o qualsiasi altro criterio, ma curati da parte mia e delle persone che ti vogliono bene. Disinfettali e bendali, e quando sei in ansia evitati di grattare, ti faranno infezione, e non deve succedere, ok? Non ti vergognare mai di me, non ti giudicherò mai, starai sempre al sicuro con me e tutto quello che ci diciamo rimanae tra di noi. Adesso vatti a mettere una benda che potrebbero sanguinare se sono freschi. >>

Mi alzai ditubante da quel letto, ma prima di uscire dovetti mettere in chiaro un dubbio.

<< Questo cambierà qualcosa tra di noi? Rovinerà tutto? Ti faccio pena? Ti senti in debito o in colpa? >> Le lacrime avevano ricominciaito a scendere e Felix mi continuava a fissare, pure lui con le lacrime, continuando a scuotere la testa.

<< No Jisung, per me sei sempre il mio migliore amico, questo non cambierà nulla. Vorrei curarteli io, ma so che tu non vorresti di tua volontà, e io non mi avvicinerei mai senza, ma ti auguro solo di trovare una persona con cui potrai sentirti a tuo agio e che si prenderà cura delle tue cicatrici sia esterne sia interne, dandoti un pezzo del suo cuore e amandoti per la bellezza che tu sei. >>

Andai in bagno a mettermi delle bende, rischiando di svenire ad ogni passo.

Spero ti abbandoni.

trust me -minsungDove le storie prendono vita. Scoprilo ora